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L’Inghilterra, dopo il primo weekend, sta conducendo nel Camrose Trophy con 99 Victory Point (media 20); al secondo posto insegue la Scozia con 82; quindi vengono Galles (78), SBU (Scottish Bridge Union) 71; Irlanda 63, Irlanda del Nord 56 (media 11,2). L’Inghilterra non era partita col piede giusto: nel primo incontro avevano pareggiato contro l’Irlanda del Nord, ma perdendo di tre IMP (perciò nessuna differenza in VP); una prestazione molto povera contro la squadra più debole del torneo, finora.
L’Irlanda del Nord, infatti, ha perso tutti gli incontri tranne quello contro l’Inghilterra. Così, prima dell’ultimo turno di ieri, Inghilterra e Galles erano testa a testa a 74, mentre la Scozia seguiva a 64. Le due teste si sono incontrate nell’ultimo turno e l’Inghilterra ha vinto con un terribile 25-4 sul Galles, che dalla prima posizione è scivolato in terza.
Il prossimo weekend sarà il 2-4 marzo ad East Kilbride, in Scozia; è vicino Glasgow; il nome Gaelico è Cille Bhrìghde an Ear. Là, tra i fiumi Rotten Calder e White Cart, alcune domande avranno risposta. E’ l’Inghilterra davvero così forte da umiliare i detentori del titolo con un +21? O i Gallesi erano distratti? Che ruolo avrà l’Irlanda del Nord? Non possono vincere il trofeo, naturalmente, ma sono abbastanza coraggiosi da poter diventare la spada del destino. Che dire di Irlanda e Scottish Bridge Union? Ci si aspettava di più da loro.
L’ultima questione è sulla Scozia. Sono indietro di 17, e non è poco per nulla, ma giocano in casa: generalmente parlando questo potrebbe fare qualche differenza, come recentemente dimostrato dall’Olanda in Bermuda Bowl. Tuttavia nel caso della Scozia il fattore campo potrebbe essere senza valore: ben si sa in tutto il mondo quanto sono ospitali gli Scozzesi, così tutti i giocatori di tutte le squadre – e tutti i visitatori – si sentiranno ad East Kilbride come a casa loro; tutti amici e tanti saluti al fattore campo.
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Paolo Enrico Garrisi
09/01/2012