Lo Standard BBO Italia di Mario Martinelli (10): Cambi di colore a salto

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Mario Martinelli è un forte giocatore e maestro federale napoletano. Esperto di sistemi, ha creato lo Standard BBO Italia, la cui ultima edizione, del 2012, è ora consultabile nel sito BBO Italia di Vincenzo delle Cave. Mario è anche il nipote di Eugenio Chiaradia, l’ideatore del Fiori Napoletano, sistema al quale il nostro magazine è dedicato. Neapolitan Club pubblicherà una sintesi del sistema ideato da Martinelli sia in lingua italiana che in lingua inglese.  Nell’articolo di oggi presentiamo la quarta ed ultima  parte della sezione dedicata ai “Cambi di colore a salto”.

 

Cambi di colore a salto

 Parte Quarta

 

 

Salti doppi al livello di tre

I salti doppi al livello di tre riguardano, evidentemente, colori di rango superiore a quello di apertura che avrebbero potuto essere dichiarati al livello di uno. L’uso più comune per questi salti è quello di barrage debole, con sette buone carte e un punteggio non superiore ai 6-7 punti, tutto o quasi tutto concentrato nel colore lungo. Esempio:

Sud Ovest Nord

1 Passo 3♠

 

 

Si noti che c’è una significativa differenza tra un salto debole al livello di due ed uno al livello di tre. Il primo, infatti, può avere requisiti un po’ più “ampi” (colore sesto o settimo, decente o poverissimo, un valore al lato oppure no) in quanto lascia spazio all’apertore per ulteriori indagini entro il livello di tre a colore. Il salto al livello di tre, invece, mette l’apertore che avesse una buona mano di fronte ad una scelta secca: passare o chiamare manche. Per permettergli un’azione consapevole, quindi, i requisiti del salto a tre devono essere codificati molto rigidamente.

Da queste considerazioni appare chiaro che la mano adatta ad un salto debole al livello di tre è estremamente specifica, e quindi anche abbastanza rara. Inutile dire che anche questi salti sono spesso sfruttati dalle coppie da competizione come dichiarazioni di fit nel colore di apertura. Ecco un esempio:

Sud Ovest Nord

1 Passo 3♠

 

In questo caso la coppia si è accordata sulla splinter, dichiarazione a doppio salto che indica forte fit nel colore di apertura (almeno 9 buone atout sulla linea), forza di manche e singolo/vuoto nel colore dichiarato. Il vantaggio della splinter è che lascia la possibilità di fermarsi a 3♠A se l’apertore ha forti valori nel colore del singolo (buoni per il senz’atout ma cattivi per lo slam nel minore), di giocare un ponderato 5 nel minore con un’apertura minima non sufficientemente coperta sulla corta del rispondente, o di procedere per lo slam con carte adeguate. Come si può immaginare, però, anche l’utilizzo del salto come splinter non si presenterà poi tanto spesso.

 

Salti al livello di quattro in un minore

Il salto a 4 in un minore è generalmente giocato come una delle tante dichiarazioni di fit nel colore di apertura e, poiché viene superato il livello di 3♠A, la convenzione è riservata alle sole aperture di 1 e di 1♠. L’uso più comune dei salti a 4♣ e 4 su apertura in un nobile è quello di splinter con buon fit almeno quarto nel colore di apertura e singolo/vuoto nel colore dichiarato. La forza della mano è generalmente quella di un rialzo a manche minimo (indicativamente 9-11 punti-onori col fit quarto, anche qualcosa in meno col fit quinto o con il vuoto). In qualche sistema di larga diffusione è previsto un range leggermente più alto. Esempi:

Sud Ovest Nord

1♠ Passo 4♣

 

Sud Ovest Nord

1 Passo 4

 

 

Si noti che la splinter tende a mostrare una mano senza un buon colore laterale lungo, con il quale è preferibile l’approccio naturale per non nascondere una sorgente di prese importante ai fini di un’eventuale slam:

Sud Ovest Nord

1♠ Passo 2

 

Il rispondente non effettua la splinter a 4 ma dichiara le quadri, riservandosi di appoggiare le picche al giro seguente.

 

La splinter “naturale” non è l’unico uso possibile per i salti a 4♣ e 4 su apertura in un nobile. Abbastanza conosciute sono le splinter in sottocolore (3♠A per il singolo/vuoto a fiori, 4♣ per quadri e 4 per l’altro nobile), col duplice scopo di ostacolare il contre avversario che mostra la lunga e propone il sacrificio, e quello di guadagnare un utile gradino dichiarativo se l’apertore ha visuale di slam. Altre sistemazioni più sofisticate prevedono un’unica risposta per le tre splinter di singolo (ad esempio 3♠ su apertura 1 e 3 su apertura 1♠) con la possibilità per l’apertore di chiedere la specifica usando il gradino successivo come relay. In tal modo le risposte dirette di 3♠A, 4♣ e 4 assumono il valore di splinter di vuoto in sottocolore.

 

Salti al livello di quattro in un maggiore

I salti al livello di 4 in un maggiore sono generalmente naturali a giocare, con una possibile eccezione: la risposta 4 su apertura 1♠. Questo salto, infatti, si presta tanto ad essere naturale quanto ad avere valore di splinter col fit a picche e il singolo/vuoto a cuori. Attenzione, quindi, ad una sequenza particolarmente pericolosa se non è stata preventivamente discussa con il compagno. Lo Standard BBO Italia 2012 considera il 4 come naturale in mancanza di un esplicito accordo in senso diverso.

Il salto naturale al livello di 4 in un maggiore sottintende un colore autosufficiente di almeno 7 carte ed una mano complessivamente piuttosto debole. Con forza superiore, infatti, è preferibile un approccio più lento che inizi col rispondere il colore al minimo livello, proseguendo con opportune dichiarazioni forzanti o con un salto a manche successivo. Il principio è sempre il solito: le mani deboli saltano subito e le mani migliori dichiarano più lentamente.

 

Considerazioni conclusive sui cambi di colore a salto

Da quanto descritto appare chiaro che non è possibile considerare “i cambi di colore a salto” come una categoria omogenea, liquidabile con un unico accordo generalizzato. Un sistema evoluto dovrà inevitabilmente farsi carico di distinguere fra sequenze a salto diverse l’una dall’altra ed integrarle organicamente con le sequenze “ordinarie”. A tal fine, il primo passo dovrebbe essere stabilire con esattezza il valore delle normali risposte 2/1 senza salto e quello della risposta 1♠A su apertura in un maggiore; subito dopo dovremo chiederci quale grado di raffinatezza pretendiamo dal nostro sistema per le varie dichiarazioni di appoggio al colore di apertura. Appoggi molto differenziati, infatti, richiedono di sacrificare il significato naturale di diversi cambi di colore a salto per renderli dichiarazioni artificiali di fit.

Un’altra conclusione dovrebbe apparire evidente: ciascun cambio di colore a salto, pur se non codificato come artificiale, deve significare qualcosa di ben preciso che non va in alcun modo lasciato agli “umori” del rispondente. Ne segue un consiglio pratico: se non avete concordato che cosa un certo salto voglia dire esattamente, semplicemente evitate di saltare!

 

Prendete accordi completi e coerenti

Preparandovi ad una gara con il vostro compagno, vi suggerisco di seguire i seguenti passi uno per uno, proprio in quest’ordine:

1. Definite con esattezza “quanto forzanti” sono le vostre risposte 2/1: se a manche senza eccezioni, a manche con l’eccezione della ripetizione del colore, oppure “all’antica”, cioè con possibilità di fermarsi sotto manche al contratto di 2♠A o se al secondo giro viene appoggiato al minimo livello il colore di apertura. Personalmente vi consiglio caldamente una delle prime due opzioni, ma non si può ignorare che è proprio la terza quella prevista dai sistemi ordinari più diffusi: lo Standard americano e lo Standard francese, comprese le loro versioni più popolari in Internet (Sayc e Sef).

2. Definite se la vostra risposta di 1♠A su 1 nobile è forzante 1 giro, “semiforzante”, o non forzante di tipo tradizionale. La domanda ha senso solo se giocate le risposte 2/1 forzanti a manche, altrimenti il problema non si pone.

3. In stretta relazione con quanto avete stabilito ai punti 1) e 2), definite per bene il significato dei salti semplici al livello di tre. Tenete presente che sarà sufficiente un’unica definizione per tutti se optate per i salti naturali, mentre dovrete codificarli uno per uno se vi orienterete su dichiarazioni convenzionali di fit.

4. Definite i salti al livello di due: sono deboli, forti o convenzionali?

5. Definite i salti doppi al livello di tre: naturali deboli o splinter col fit? Attenzione, in particolare, alla sequenza 1-3 ♠ che più di ogni altra si presta a malintesi.

6. Giocando le normali splinter 4♣ e 4su apertura nobile, definite se l’insidiosa sequenza 1♠-4 è naturale o anch’essa una splinter.

7. Prevedete l’eventualità di un’interferenza dell’avversario. Infatti:

a): Un intervento può rendere semplice un salto che senza intervento sarebbe stato doppio. La risposta 3 su 1 minore, per esempio, è un salto doppio che diventa semplice se l’avversario interferisce banalmente con 1♠. Nello Standard BBO Italia 2012 tutti i salti dopo interferenza sono deboli. Con le mani invitanti, infatti, si può rispondere 2/1 (forzante un giro e non necessariamente a manche) e poi ripetere il colore al livello di tre.

b) Nel caso abbiate codificato salti convenzionali (Bergen o simili), stabilite chiaramente se restano validi anche dopo un’interferenza che lasci ancora lo spazio per il salto (es. 1 – interferenza 1♠ o 2 ♣ – risposta 3).

c) Non è scontato che una splinter sia mantenuta anche dopo un’interferenza a colore. Diversi teorici preferiscono, infatti, conservare la splinter solo quando questa coincide col colore avversario, attribuendo al salto a 4 in un seme diverso il significato di fit nel colore di apertura e lunghezza in quello del salto.

8. Non tralasciate di prevedere se e come un’interferenza avversaria di contre modifica i vostri accordi.

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Lo Standard BBO Italia di Mario Martinelli  – A cura di Paolo Enrico Garrisi per Neapolitan Club.

28/02/2012

 

 

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