Vanderbilt 2017: La Mano Perfetta

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La squadra di Frank Nickell vince il Trofeo Vanderbilt ai Campionati Nazionali di Primavera a Kansas City battendo la squadra di Richard Schwartz.

La squadra vincitrice: Frank Nickell, Ralph Katz, Steve Weinstein, Robert Levin, Eric Rodwell, Jeff Meckstroth.

L’altra finalista: Richard Schwartz, Daniel Korbel, Boye Brogeland, Espen Lindquist, David Gold, David Bakhshi.

 

Alcuni anni fa scrissi un articolo sul contro d’intervento sull’apertura; in quell’ articolo citai la “Mano Perfetta” di Mike Lawrence; sull’apertura 1, poteva essere dato il contro con un minimo come: ♠A1094 6 K982 ♣K1094 [Mike Lawrence, The complete book on take-out doubles, pag. 5, 1994, Magnus Books].  E nel prosieguo dell’articolo scrissi anche che, com’è ovvio, più sono le carte nel seme d’apertura e maggiore deve essere la forza della mano.

In semifinale Nickell ha incontrato Rosenthal. Alla mano trentotto (di sessantaquattro), il risultato era ancora pari, 78-78; ma le cose dovevano cambiare alla trentanove.

 

Tutti in zona, distributore Nord. La licita:

 

Jeff Meckstroth, in Ovest, aveva queste carte: ♠AQJ7  743  J  ♣J7653, e ha risposto 4♠.

Rispondere 2♠ o 3♠ al contro di Est non era necessariamente timidezza; in fin dei conti Est poteva essere entrato supponendo che i punti fossero divisi, quindi avrebbe già contato sui nostri otto; o, se gli avversari avevano di più, avrebbero forse proseguito per la manche e senza attardarsi a cercare il contro punitivo. Non era neanche certo che Est avesse la quarta di picche, perché giocare a livello due con la 4-3 non è poi una tragedia. Però c’era una domanda a cui doveva essere data risposta: perché Est non aveva aspettato che il fumo si diradasse? Se Est passava, e Sud passava su 2, Ovest avrebbe potuto riaprire con maggiore tranquillità. La risposta, necessariamente, è che la mano di Est era tale da fargli capire che Ovest non aveva mano adatta a riaprire, vale a dire che Ovest può dedurre che questo contro precoce mostra singolo a cuori (o vuoto, ma improbabile). Mediante questo contro, Ovest “legge” nel suo compagno una mano “perfetta” come quella di Lawrence, giusto aumentata di una presa – un re quarto oppure con asso ‒ perché il contro adesso è a un gradino più alto. E perciò egli sarà in grado di tagliare quadri e vede il doppio fit, picche e fiori. Come appunto era. La mano completa:

 

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Paolo Enrico Garrisi

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