Campionati Mondiali di Scacchi 2013 – VI partita: Carlsen va sul 4-2

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Il Campionato del mondo di Scacchi  è a metà strada; sono state giocate sei delle dodici partite, ed è tempo per un primo bilancio. Alla partenza molti si dicevano certi che questo sarebbe stato un match storico, una grande battaglia tra il Vecchio, Solido Campione ‒ però Anand è solido, ma non vecchio: ha 44 anni ‒ contro la Grande Speranza, il giovane – eh, sì: Carlsen è molto giovane ‒ contro il giovane venuto dalla Norvegia.

Le prime due partite sono state due patte piuttosto opache, tradendo tanta aspettativa, ma adesso possiamo dire che i campioni si stavano avvicinando uno all’altro con cautela, nel modo dei Boy Scout (“prima di tutto la sicurezza”). La terza e quarta partita erano ancora patte, ma che differenza! Nella terza Carlsen ha lanciato un attacco di minoranza sull’ala di donna che Anand ha accettato bravamente. Nella quarta, alla mossa 18 Anand poteva spingere in b3 per proteggere a2 dall’alfiere; sarebbe stata una mossa solida, suggerita anche dal computer; invece ha spostato il cavallo da c3 a e2, sacrificando il pedone per l’attacco (diagramma, da ChessBomb).

chess 1

Nella quinta partita l’equilibrio si è rotto, cioè Carlsen ha vinto, in un finale che appariva pari. In questa partita è interessante la decima mossa di Carlsen, col bianco: Qd3 invece dell’attesa Rc1 (diagramma).

chess 2

Con 10. Qd3, che appare un impiccio allo sviluppo dell’alfiere ancora in f1, Carslen – secondo me – voleva sfruttare la superiorità del Bianco sulle case bianche, un problema consueto per il Nero nella partite di gioco chiuso e semichiuso. Anand ha proseguito con 10…cxd4 11. Nxd4-Ng4. Se 11…Ne5, il Bianco ha ancore due buone case dove porre la sua donna: c2, ancora in case bianche, e d2, che almeno rinforza l’attività dell’alfiere di case nere.

La vittoria di Carlsen ha cambiato la tattica del match; adesso ci si attendeva che Anand fosse più intraprendente, e infatti così è stato nella partita successiva, ma tutto quello che è riuscito ad ottenere è stata una posizione “patta”: finale di torre con un pedone in meno ma migliore posizione del re (diagramma)

chess 3

Parafrasando e fondendo insieme due famose citazioni, tra la posizione pari ed il risultato di parità gli dei hanno messo l’errore di giudizio. È un fatto che, forse perché non era realmente pari, o forse per qualche errore, Carlsen adesso ha due vittorie.

Vediamo quello che accadrà.

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Paolo Enrico Garrisi

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