Nel Medio Evo c’erano i trovatori che andavano in giro per corti e piazze a cantare storie d’arme e d’amori. Qualche volta il protagonista della storia era il trovatore stesso, come per esempio Manrico ne’ “Il Trovatore” di Giuseppe Verdi, o come questa mano, che si è ribellata alle convenzioni, le ha stracciate ed ha comandato ai giocatori di cantarla nel modo che essa voleva.
Vanderbilt 2014: Ottavi di finale, incontro Gromov-Kasle. Distributore Est; N-S in zona; licita non interferita.
Ci sono quattordici comode prese e tutti i controlli, tuttavia non è per niente facile identificare le carte chiave, infatti all’altro tavolo non ci sono riusciti (6♥+1). Dubinin-Gromov giocano Precision, cioè fiori forte da 16 punti onori e quinta nobile.
La licita:
– I 14 punti onori di Gromov valgono non meno di 17 per i colori lunghi e buoni e per la ricchezza in teste; dal momento che i russi giocano Precision, fiori forte da 16, l’apertura doveva essere 1♣. Tuttavia, come puntualizzato anche da Eugenio Chiaradia nel suo Fiori Napoletano, quanto più la mano è sbilanciata tanto tanto più c’è bisogno che la licita sia descrittiva; infatti questa mano ha richiesto di essere aperta nel suo colore naturale, anche se la sua forza sarebbe stata più che sufficiente per entrare nel rango di 1♣.
– il 2♣ di Dubinin è forzante a manche.
– 2♥ è un relais che chiede la distribuzione; l’ultimo gradino della scala era 3♥, che avrebbe mostrato la 1-6-4-2; perciò 3♠ potrebbe essere fuori dal sistema. Sembra un tentativo di Gromov di prendere il capitanato della licita, ma di nuovo è la mano che sta comandando qui, non più le convenzioni.
– 4♣ 4♦ Cue bid. Avendo l’asso singolo, Est può identificare il 4♣ di Ovest come il re.
– Dopo il 6♥ di Ovest, cerchiamo di metterci nei panni di Est. Ovest non ha assi nei minori (li abbiamo noi); neanche ha l’asso di picche (avrebbe detto 4♠ su 4♦). Allora il suo salto a 6♥ − a salto − non può essere giustificato senza ambedue le carte chiave nei colori rossi del compagno.
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Paolo Enrico Garrisi