Mick Corso: Ho messo il bridge nel Giallo

Parecchi anni fa un amico mi prestò il libro “Biglietti per l’inferno”, scritto da un americano, Richard Powell, che, a quanto mi risulta, era l’unico romanzo esistente ambientato nel mondo del bridge. Traduzione a parte, ricordo che mi aveva molto divertito leggere una storia che parlava di personaggi e ambientazioni bridgistiche perché mentalmente li confrontavo con il mio vissuto e in parte ne ritrovavo stereotipi e situazioni conosciute.

Credo che, come me, i bridgisti si divertano a leggere racconti che trattano in qualche modo del loro hobby e poiché ho scritto e pubblicato alcuni romanzi ho pensato che provare a raccontare qualcosa inerente al bridge potesse essere una buona idea. Così due anni fa ho scritto “I cinque minuti”.

Io scrivo gialli, quindi dovevo per forza andare a pescare qualcosa che desse lo spunto ad una trama con eventi poco puliti ed edificanti e l’opportunità l’ho trovata nel Campionato Societario perché ho personalmente assistito in alcuni circoli a liti e rancori determinati dalla composizione delle squadre che dovevano rappresentare l’Associazione. In questo modo ho descritto alcuni personaggi che poi diventano protagonisti di eventi collegati alla vita civile sviluppando una trama articolata tipica del giallo all’italiana mettendo a dura prova le capacità degli investigatori.

Ho portato il libro in molti circoli e tornei e ho verificato che la mia idea era giusta: molti bridgisti lo hanno letto e, spero si siano divertiti nel trovare raccontate situazioni verosimili di quello che è l’ambiente di circolo. Poi purtroppo la pandemia ha bloccato queste presentazioni, ma il desiderio di riprenderle è rimasto. Così è nato un nuovo romanzo: “Il commissario Brandi e la licenza di uccidere”.

In questo nuovo giallo lo spazio del racconto “bridgistico” è ancora maggiore e l’argomento è molto delicato: il cheating, ovvero i bari.

Mentre lo scrivevo non pensavo proprio che questo triste argomento sarebbe stato così all’ordine del giorno al momento della pubblicazione del libro, ma così è successo.

Nel romanzo il racconto inizia con una coppia di bridgisti professionisti che attraversa un momento di crisi, lo sponsor richiede la qualità nella prestazione, ma per quelle ragioni che talvolta inspiegabilmente avvengono, la prestazione non viene più. Come venirne fuori? I due scelgono una loro… soluzione e lo straordinario strumento che li supporterà vi farà riflettere su come nella vita si fanno scelte inaspettate quando ci si trova di fronte ad una scorciatoia che sembra portare in paradiso.

La storia, naturalmente, poi esce dallo stretto ambito bridgistico si salda con eventi della criminalità comune e con personaggi del tutto imprevedibili. Ritroverete il commissario Fabio Brandi, già conosciuto ne “I cinque minuti” e oltre alle qualità di segugio scoprirete anche nuovi risvolti della sua vita e della sua personalità.

Ovviamente di un giallo non posso raccontare qui la trama, ma spero che non vi deluderà.

Le librerie di città e online vi aspettano e mi auguro di aver fatto un buon lavoro per la comunità bridgistica e anche per tutti gli appassionati di noir.

Buona lettura e buon bridge.

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Mick Corso

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