Lorenzo Lauria: Il problema sono io (intervista)

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Lorenzo Lauria Corrono voci da qualche tempo che vi siano problemi nella definizione della squadra open che rappresenterà l’Italia ai prossimi mondiali di Bali 2013: non è detto che la formazione sarà quella che si è qualificata arrivando terza agli europei di Dublino. Per questo motivo, abbiamo deciso di fare chiarezza e di chiedere come stanno effettivamente le cose ad un diretto protagonista della faccenda: Lorenzo Lauria.

 

Allora Lorenzo, come stanno le cose? Ci sono dei problemi riguardo alla squadra open per Bali? E se sì, quali sono?

I problemi in effetti ci sono e mi riguardano da vicino. E’ già da un po’ che sto pensando di ritirarmi dalle competizioni della nazionale italiana. Sono un giocatore professionista ed i miei impegni sono serrati lungo tutto l’arco dell’anno: mi stresso sempre molto perché gioco sempre al massimo delle mie forze. La verità è che ci devo riflettere ancora sopra: per me è un grosso peso stare 15 giorni a Bali, contando tutti gli impegni che devo onorare non solo per le competizioni italiane ma anche in Europa e ai Nationals americani. Sinceramente sto pensando di diradare un po’ la mia attività. Va da sè che di questa decisione devo parlarne con Alfredo Versace e con tutti gli altri compagni di squadra perché per loro mi dispiace… diciamo pure che ho dei sensi di colpa.

 

Mi lasci senza parole, non mi aspettavo che tu mi dicessi una cosa del genere… Non pensavo che il problema fossi tu.

Invece te lo dico, il problema sono proprio io. Ogni volta che torno da questi campionati mi ci vuole sempre più tempo per recuperare. Gli impegni con la nazionale, per evidenti motivi, mi stressano molto di più degli ordinari impegni di bridge che ho durante l’anno.

  

Lorenzo, ma hai forse qualche problema di salute?

 No, di salute assolutamente no. Ma ho 65 anni e penso sia giusto rallentare la mia attività. Egoisticamente ritengo di poter giocare a bridge più a lungo se riesco a programmare in modo saggio i miei impegni. Il giorno in cui mi renderò conto di non poter avere un rendimento elevato smetterò, non voglio continuare a giocare a tutti i costi.

 

Ma tu sai che le tue parole faranno male a tanti tifosi italiani che ancora pensano che tu sia il più forte di tutti?

Ti ringrazio, e non so quanto di vero ci sia in questa domanda, ma come già ti ho detto non sono immune da sensi di colpa in questo momento, verso i tifosi e verso i miei compagni. Vedi io ho vissuto degli anni bellissimi e ho condiviso con i mie compagni di squadra successi incredibili e forse anche irripetibili. Voglio parlare con loro tutti e spiegare le mie ragioni, soprattutto ad Alfredo che ci tiene molto ad andare ai mondiali. In realtà non ho preso una decisione definitiva, voglio prima sentire cosa ne pensano gli altri e se condivideranno le mie ragioni.

 

Delle tue decisioni però devi averne accennato con qualcuno, visto che da tempo ormai si rincorrono voci sui problemi della nazionale open italiana….

Sì certo, un po’ se ne è parlato ma mancava ancora tanto tempo al mondiale … per cui non sono stato preso sul serio.

 

Lorenzo, non è che vi sono altri motivi: ad esempio disarmonie tra te e altri compagni di squadra?

No, assolutamente. Noi sei siamo tutti legatissimi: per me Agustin è come un figlio, con Norberto e Giorgino facciamo insieme le vacanze, Alfredo e Toni li sento tutti i giorni… siamo tutti molto amici! Alle volte siamo compagni anche di squadra, come è successo con Sementa- Duboin agli ultimi national in America; altre volte siamo avversari al tavolo ma le nostre discussioni si limitano alle circostanze del gioco. Ti assicuro che se mai c’è stata qualche incomprensione si è subito risolta e la nostra amicizia non è stata mai messa a repentaglio. Sai bene quanto corrano certe voci e probabilmente sono nate a Montecarlo quando c’è stata la semifinale Angelini – Lavazza. La nostra squadra è stata penalizzata da un reclamo che i nostri amici-nemici non avrebbero dovuto fare. Effettivamente ci sono state discussioni accese che hanno dato adito a voci di rottura tra di noi, ma in realtà è tutto rientrato velocemente. 

 

Quando ti ho chiesto un’intervista sui mondiali di Bali non credevo che tu mi annunciassi il tuo probabile ritiro dalla nazionale. E forse anche le mie domande ti hanno colto in contropiede: te la senti davvero di rendere pubbliche queste dichiarazioni?

Laura, io ti sto parlando con sincerità e serenità e non vedo come la verità possa danneggiarmi. E la verità è che io oggi come oggi preferisco limitare le mie prestazioni professionali a quelli che sono gli impegni contrattuali. Anche Totti gioca ancora con la Roma ma ha smesso di andare in nazionale. E anche io continuerò a giocare a bridge. Io sono un giocatore di professione e questo è il mio lavoro, l’unico impegno a cui posso sottrarmi è quello con la nazionale. E i tempi per parlare dei mondiali ormai sono maturi, non credo di poter ancora rimandare.

 

E la verità è che c’è ancora speranza per noi tifosi di vederti a Bali, giusto?

Be’ aspetterò soprattutto le reazioni dei miei compagni, se mi chiederanno di fare un sacrificio alla fine penso che lo farò.

 

Nell’ipotesi in cui tu non andassi a Bali, che succederà? Gli altri andranno ugualmente o ci sarà un effetto domino?

Quella che sarà la decisione delle altre due coppie la devi chiedere a loro. Ma non vedo perché le altre due coppie (Bocchi-Madala e Duboin-Sementa) dovrebbero rinunciare.

 

Allora Lorenzo che tu vada o meno, quale è lo stato di salute delle altre due coppie della nostra nazionale?

Ottimo direi visto che continuano a vincere sempre tutto! Penso che siano sempre il top del bridge italiano e mondiale. Purtroppo devo ammettere che altre coppie di questo livello al momento in Italia non ce ne sono. Non è che non mi renda conto che l’assenza mia e di Alfredo sia un danno per la nazionale ed è per questo che sto ancora riflettendo e non ho preso decisioni irrevocabili.

 

Da Bali spostiamoci ad Atlanta adesso. E’ ormai noto che negli Stati Uniti non giocherete più con Duboin-Sementa che sono stati rimpiazzati dalla coppia israeliana Pachtman-Ginossar. Che è successo?

Vedi nei campionati americani l’avvicendamento dei giocatori in una squadra è un fatto normale, Jimmy Cayne ha voluto operare un cambiamento come è fisiologico quando non si vince. Pachtman-Ginossar sono una coppia giovane e promettente ma non penso assolutamente che siano migliori di Duboin-Sementa. Comunque ogni tanto bisogna cambiare per provare a vincere, per cui è un fatto del tutto naturale. Perché una coppia è stata confermata e un’altra è stata sostituita? Francamente penso che Cayne abbia tenuto me ed Alfredo anche per il nostro rapporto di amicizia personale che in questi anni è diventato molto solido.

 

Anche Bocchi e Madala hanno cambiato squadra per i Nationals…(leggi qui >>)

 Sì e devo dire che la loro nuova formazione è senz’altro molto competitiva, sicuramente è già tra le favorite per la Spingold.

 

A proposito dei Nationals, cosa ne pensi della decisione a favore di Auken contro Monaco, un appello che ha fatto molto discutere…

E’ davvero una decisione criticabile quella del comitato di appello. Negli USA le giurie sono sempre tutte composte da giocatori statunitensi, anche se ormai ci sono tanti campioni europei che partecipano ai Nationals. Ritengo che la decisione del comitato d’appello contro Monaco sia stata un po’ ingiusta. Non condivido il ricorso, decisamente pretestuoso, nè le motivazioni della giuria che con il suo verdetto ha ribaltato la decisione arbitrale. Credo che gli Usa siano il solo paese dove ancora esistano questi comitati d’appello che possono sovvertire le decisioni arbitrali precedentemente assunte.

 

Tornando a te Lorenzo, forse andrai a Bali o forse no: tuttavia continuerai a giocare bridge. Quali sono i tuoi prossimi impegni?

Sto partendo per la Turchia per giocare al campionato di Antalya. Giocherò con Tokay, Alfredo e Giubilo. Dopo andrò al torneo di Juan-les-Pins con Angelini. A giugno parteciperò ai campionati italiani misti insieme a mia moglie Cristiana e ovviamente parteciperò agli open di Ostenda con la squadra Angelini. Poi c’è Atlanta e altri impegni e poi …. ci risentiamo e magari ti dirò che ci ho ripensato e che nella mia agenda c’è anche Bali.

 

Allora, a presto !

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Laura Camponeschi

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