La parola a Maurizio Di Sacco (intervista)

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La scorsa domenica (27 maggio 2012) Maurizio Di Sacco è stato ospite del Bridge Live Show, il programma trasmesso in diretta da BTCC (BridgeTopics.com Channel), la nuova web tv prodotta da Neapolitan Club e BridgeTopics.com.    Maurizio Di Sacco, come è noto,  riveste importanti ruoli direttivi presso la WBF (World Bridge Federation) e la EBL (European Bridge League). L’intervista è stata condotta da Jan van Cleeff e Laura Cecilia Porro che ha raccolto anche alcune domande proposte dal pubblico. Ne riportiamo qua la trascrizione in traduzione italiana.

Jan van Cleeff: Come al solito le nostre interviste cominciano proponendo agli ospiti 5 dilemmi. Devi scegliere fra le alternative proposte. Primo dilemma. Preferisci giocare a bridge o organizzare tornei?

Maurizio Di Sacco: Giocare.

JVC: Sappiamo che sei un esperto in lingue straniere, ma non so quanto tu sappia le due lingue che ti vado a nominare, e quale tu preferisca: russo o cinese?

MDS: Cinese.

JVC: Un’altra domanda: Lille o Dublino?

MDS: Domanda difficile. Dublino.

JVC: Prossimo dilemma, preferisci un torneo dove nessuno imbroglia, o un torneo con qualche imbroglio?

MDS: Decisamente  un torneo senza imbrogli.

JVC: Dilemma finale, preferisci che ci siano i comitati di ricorso o no?

MDS: Decisamente no.

JVC: Sono un po’ sorpreso dalla tua ultima risposta. Puoi spiegarci?

MDS: Prima di tutto, quello che serve non e’ un parere ulteriore, ma il migliore, e questo non puo’ che venire dagli arbitri che sono esperti di regole, mentre i membri dei comitati di ricorso conoscono il gioco, ma di solito la loro conoscenza delle regole non e’ paragonabile a quella degli arbitri. Ovviamente mi riferisco a situazioni in cui gli arbitri hanno seguito la procedura corretta, facendo domande ai giocatori per raggiungere un verdetto:  se assumiamo che la procedura sia stata seguita, che gli arbitri si siano consultati fra di loro, e che si sia chiesto ai giocatori per un parere tecnico, allora non c’e’ paragone. I comitati non possono prendere decisioni migliori degli arbitri, e spesso – la storia lo dimostra- fanno peggio.

JVC: Questa e’ una risposta chiara. Mi sembra che tu abbia la stessa opinione di Meckstroth, dato che anche lui non ama i ricorsi.

MDS: Meckstroth ha ufficialmente richiesto che non sia piu’ possibile fare ricorso. L’Italia e’ stata la prima a cancellarli nel 1988.

JVC:  A volte faccio parte di comitati di ricorso e onestamente non conosco le regole molto bene e tu giustamente dici che gli arbitri sono esperti in questo. Ma per quanto riguarda il gioco al tavolo come possono gli arbitri prendere buone decisioni?

MDS: Il codice dice chiaramente che quando si richiede un parere tecnico su una mano, l’arbitro deve consultare i giocatori. In realta’ non sono interamente contro i ricorsi, sono a favore. Vorrei reintrodurli in Italia ma non con lo scopo di fare analizzare il merito dei giudizi arbitrali, bensi’ di controllare che si sia seguita la procedura corretta. Quello che i comitati di ricorso devono fare e’ accertarsi che gli arbitri abbiano seguito la procedura. Se raggiungono la conclusione che la procedura e’ stata seguita, allora la storia finisce li’, il giudizio arbitrale e’ definitivo. Sfortunatamente i comitati di ricorso tendono ad intromettersi nel giudizio arbitrale, e questo e’ sbagliato perche’ spesso, o troppo spesso, si dimenticano delle regole.

JVC: Per quanto riguarda la nuova squadra di Monaco, Pierre Zimmermann ha ingaggiato due delle piu’ forti coppie al mondo, Hegelness e Fantunes. Pensavano che essere residenti di Monaco fosse sufficiente per rappresentare il  paese agli europei, per qualificarsi alla Bermuda Bowl. Inizialmente la EBL ha vietato e successivamente concesso che Monaco-Z giocasse a Dublino. Puoi spiegarci perche’ la EBL abbia cambiato idea?

Il tutto e’ nato dalla necessita’ di adattare il codice EBL a quello WBF, perche’ erano diversi. In realta’ si sapeva gia’ che secondo le regole WBF Monaco-Z poteva giocare a Lille e a Bali l’anno prossimo. Il problema e’ quindi che sembra strano poter giocare nella fase finale di un evento e non nella sua fase di qualifica, quindi la EBL ha deciso di avere la stessa norma, o meglio la stessa interpretazione della norma. Questo e’ stato il primo problema. Il secondo problema e’ che quando si e’ dovuto decidere se tutti e sei i membri della squadra soddisfacessero i criteri di cittadinanza WBF e EBL, ci sono stati problemi con due giocatori. Due non  hanno inizialmente potuto dimostrare di vivere a Monaco un tempo sufficiente.

JVC: Sono sicuro che non ti stia riferendo a Fantoni e Helgemo, perche’ Fantoni l’anno scorso mi ha mostrato una foto in cui Geir Helgemo lo aiuta a spostare una grande televisione nell’appartamento monegasco di Fantoni.

No, non erano loro. Solo due settimane fa all’assemblea EBL si e’ deciso di accettarli, ma onestamente non so i dettagli della decisione.

Laura Cecilia Porro: In Italia il prossimo luglio sarà eletto il nuovo Presidente della Federazione Italiana Gioco Bridge (FIGB). Maurizio quale pensi che sia il primo compito per il nuovo presidente ?

MDS: Laura, ti riferisci a problemi organizzativi o altri?

LCP: Mi riferisco a problemi che in pratica influenzano la vita dei giocatori.

MDS: Burocrazia a parte, forse sai che ho scritto una lettera che mi piacerebbe venisse osservata dal nuovo presidente. Li’ parlo di attenzione all’etica, non solo al tavolo, ma anche nell’amministrazione della federazione. Quando uso la parola “etica” la intendo a 360 gradi, e mi riferisco specialmente all’assumere dipendenti per le loro capacita’ e non per le loro connessioni altolocate. Questo e’ il primo argomento della mia lista. Per quanto riguarda cosa debba fare la federazione in pratica, ci sono molti problemi da affrontare, ma il primo e’ certamente quello di aiutare i bridge club in Italia che soffrono per molte ragioni. Molti anni fa la federazione era forse meno prosperosa, ma i bridge club erano in condizioni migliori. La colpa non e’ della federazioni, ci sono motivi storici, come ad esempio che ora i centri citta’ siano meno accessibili che in passato, quindi trovare un luogo dove aprire un club e’ piu’ difficile e piu’ costoso. Trovare il modo di aiutare i club e’ il problema principale da un punto di vista organizzativo, e quello che il nuovo comitato dovrà affrontare.

LCP: Norberto Bocchi ha di recente criticato che gli Stati Uniti possano mandare due squadre alla Bermuda Bowl. Pensi che questo sia sbagliato e debba essere cambiato?

MDS: Dato che cerchiamo di essere uno sport, dobbiamo definitivamente eliminare questa regola. In nessun altro sport un paese puo’ avere due rappresentative, quindi penso che Norberto abbia ragione su questo.

LCP: Domada dal pubblico.  Le psichiche in Italia sono bandite completamente. Come è successo e perche’ è’ un fatto unico?

MDS: Prima di tutto non e’ unico, ci sono altri paesi con la stessa regola. Inoltre non e’ vero che siano completamente bandite, lo sono solo a livello di club. Il motivo e’ che le psichiche sono forse la cosa piu’ fastidiosa per i principianti. Quando un esperto fa una psichica, il principiante si sente preso in giro, questo e’ il motivo per questa misura presa nel 2005. Devo sottolineare che si applica solo a livello di club e da nessun’altra parte.

JVC:  Questo e’ molto interessante. Dici che hai la sensazione, o gli organizzatori hanno la sensazione che a livello di club i giocatori non amino le psichiche, quindi per questo livello le regole sono state cambiate. Tuttavia, mi ricordo che quando ho iniziato a giocare a bridge ed ero un principiante, ero stregato dalle psichiche, pensavo “guarda che liberta’, che meraviglia”. Mi sembra un po’ paranoico pensare che ci sia un imbroglio dietro la psichica. Sono curioso di come si e’ arrivati alla decisione.

MDS: Tu sei un bravo giocatore, per questo non ti offendi se qualcuno ti fa una psichica: noi proteggiamo i principianti.

JVC: Quando ho iniziato non avevo idea di quello che stessi facendo -forse alcuni lo dicono ancora ora dopo 40 anni- credimi. Ma nonostante questo non mi sono lamentato delle psichiche, anzi pensavo fossero interessanti e affascinanti.

MDS: Non ho problemi quando qualcuno fa le psichiche contro di me, ma capisco i principianti che si sentono colpiti, o che temono di essere fregati. Li capisco. E comunque parliamo solo di livello club, quando c’e’ un torneo o un campionato a livelli piu’ alti si possono fare quante psichiche si vogliono.

JVC: Ma anche al livello di club credo che sia solo un tipo particolare di giocatore, piu’ o meno un paranoico, che puo’ pensare di essere fregato. Non credo si debba sottovalutare l’intelligenza dei principianti.

MDS: Forse e’ questione di cultura, tu vivi in Olanda, io in Italia. Come ben sai per quanto riguarda i sistemi, l’alert… per questo genere di regole ogni paese in tutto il mondo ha le sue regole perche’ i giocatori hanno sensibilita’ diverse. Ad esempio i Francesi odiano le psichiche, hanno una sensibilita’ vicina a quella italiana. Eravamo insieme a Cuba, Jan: la coppia francese continuava a lamentarsi perche’ gli avversari facevano le psichiche, ma facevano solo finta, e hanno chiamato psichiche cose come aprire 1NT con 14 -deviazioni minime dal sistema- eppure si sono arrabbiati. La sensibilita’ e’ molto diversa nei vari paesi.

LCP: Chiudiamo con una questione inerente alle imminineti elezioni italiane. Maurizio hai ottenuto qualche risposta al tuo appello lanciato ai candidati presidenti FIGB?

MDS: Ho parlato di questa lettera prima, ho nominato il primo principio. Solo Gianni Medugno l’ha firmata, gli altri due, perche’ all’epoca Bernasconi era ancora in lizza, non l’hanno firmata. Al momento solo Gianni Medugno l’ha firmata, mentre Roberto Cambiaghi no.

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Jan van Cleeff & Laura Cecilia Porro per BTCC

02/06/2012

 

 

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