I mondiali di Veldhoven raccontati da Norberto Bocchi (intervista)

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Norberto Bocchi ha rilasciato a Neapolitan Club questa lunga intervista poco prima di lasciare Veldhoven: il campione italiano racconta con estrema sincerità l’atmosfera dei Mondiali e spiega le ragioni della sconfitta italiana contro l’Olanda in semifinale. Un’intervista decisamente ‘a caldo’.

 

Per cominciare, Norberto, raccontaci l’atmosfera di Veldhoven: come hai vissuto questi campionati in Olanda?

Purtroppo devo dire che la squadra italiana non ha vissuto un’esperienza positiva. A Veldhoven c’erano molti Italiani: alcuni giocatori di alto livello arrivati qua per giocare i transnazionale e molti membri o ex-membri della FIGB (Federazione Italiana Gioco Bridge) presenti a vario titolo. In tutto credo fossero una quarantina gli Italiani qua. Eppure non ho mai sentito il calore del tifo intorno a noi, come invece è accaduto negli anni passati: è evidente che questa nazionale non riscuote molte simpatie fra gli Italiani. L’incontro di semifinale contro l’Olanda è durato due giorni, ma nessuno degli Italiani presenti a Veldhoven è venuto vicino a noi per incoraggiarci. Nessuno ha dato una pacca sulla sulla spalla a me o ai miei compagni di squadra, nemmeno un gesto di incoraggiamento o una parola di sostegno in due giorni! Durante i Campionati ci sono molti momenti di incontro fra noi Italiani, nei turni di riposo, a colazione, nei corridoi… Eppure nessuno dei connazionali qua presenti ci ha mai detto una parola di incoraggiamento. Una situazione che ha davvero dell’incredibile.

Norberto, mi stai dicendo che voi atleti dell’open team vi siete sentiti isolati? Voglio dire, è una sensazione che hai provato solo tu o è condivisa anche dagli altri (Laura, Versace, Madala, Duboin, Sementa)?

Ovviamente è una situazione che ha vissuto tutta la squadra, ci siamo sentiti tutti circondati da un clima di freddezza ed indifferenza se non addirittura di antipatia da parte degli Italiani presenti a Veldhoven.  Mi ha ferito soprattutto un certo astio rivolto contro la Signora Maria Teresa Lavazza. Qualcuno dopo la nostra sconfitta è arrivato a dire: “Sono dispiaciuto per la squadra ma sono contento della sconfitta per la Lavazza”. L’astio nei confronti della squadra o della Signora Lavazza e’ stato evidente. L’unica persona che ci è stata vicina è stato Giancarlo Bernasconi, l’ex vice-presidente della FIGB. Bernasconi è sempre stato al di fuori di gelosie e polemiche intestine e sempre vicino alla squadra italiana: a Veldhoven, come in altre circostanze. Dopo la sconfitta Bernasconi ci è stato davvero di grande conforto e colgo l’occasione per ringraziarlo ufficialmente per quanto ha sempre fatto per tutta la squadra italiana.

Ma tu Norberto hai avuto modo di parlare con la Signora Lavazza, anche lei ha sofferto questo brutto clima a Veldhoven?

Ovviamente ho avuto occasione di parlare di questo sia con i miei compagni di squadra che con il nostro commissario tecnico. La Signora Lavazza ha molto sofferto di questa atmosfera negativa, anche perchè le antipatie di un certo “gruppo” sono più forti sono contro di lei.

Immagino che la Signora Lavazza sia molto amareggiata. Nell’ultima intervista rilasciata a Neapolitan Club la Signora Lavazza rivelò la sua intenzione di ritirarsi da commissario tecnico dopo questi mondiali e forse avrebbe voluto lasciare con un successo…

Per la nostra nazionale la perdita della Signora Lavazza sarebbe incommensurabile. Maria Teresa Lavazza ha dato tantissimo al bridge italiano, non solo come sponsor ma anche e soprattutto svolgendo in modo impareggiabile il suo ruolo di commissario tecnico e capitano della nazionale. La Signora Lavazza ci ha sempre tutelati e messi nelle condizioni di giocare al meglio, umanamente tutti noi giocatori le siamo profondamente grati. Come commissario tecnico Maria Teresa Lavazza ha vinto più di tutti nel mondo conquistandosi stima e credibilità nel bridge internazionale. Anche rispetto alle polemiche seguite alla mancata convocazione dei Fantunes per gli Europei di Ostenda ha avuto ragione lei, dimostrando che le sue scelte sono sempre ben ponderate e mirate al meglio per il bridge italiano: ad Ostenda abbiamo vinto l’oro ed è ormai riconosciuto da tutti il valore delle coppie selezionate. Agustin Madala, che all’inizio era guardato con diffidenza, è oggi un campione acclarato che tutti ci invidiano. La nostra coppia, credo, ha dimostrato di meritare la nazionale e nessuno la mette più in discussione. I fatti dimostrano che un certo astio nei confronti della Signora Lavazza è frutto solo di invidie e antipatie personali, e assolutamente privo di fondamento. Qui a Vledhoven abbiamo pur sempre vinto la medaglia di bronzo a un mondiale, non mi pare proprio un insuccesso. Ci sono giocatori che si taglierebbero un braccio per arrivare dove siamo arrivati noi. E’ vero comunque che per l’Italia qualsiasi risultato che non sia il primo posto è visto come un insuccesso. Le aspettative sulla nostra nazionale sono sempre altissime, partiamo sempre come i grandi favoriti. Da noi ci si aspetta solo la vittoria, ma nelle competizioni ci sono anche gli avversari. Quando si gioca a questi livelli si può anche perdere una partita. L’Italia ovviamente spesso vince, come è successo alle ultime Olimpiadi di Pechino e agli Europei di Ostenda, tuttavia può succedere anche di perdere. Qua è successo che abbiamo perso in semifinale contro una squadra solida e ben attrezzata come l’Olanda. Già durante la fase del girone all’italiana dissi che la squadra più temibile era proprio l’Olanda che ritenevo per noi più pericolosa di USA2 e di USA1. E così è stato.

Prima di analizzare meglio la sconfitta contro l’Olanda, Norberto, vorrei tornare alla questione dell’antipatia verso la nazionale da parte degli Italiani. Molti, Italiani e non, hanno seguito gli incontri su BBO. Tu credi che la disaffezione per il team azzurro sia diffusa anche tra i bridgisti che hanno seguito da lontano le vicende di Veldhoven?

L’Italia è sempre molto seguita in vugraph su BBO.  la finale per il terzo posto ha avuto più spettatori della contemporanea  finale per il primo posto. Non v’è dubbio che gli Italiani siano i più seguiti su BBO e che i giocatori italiani siano considerati il faro del bridge mondiale. Colgo l’occasione per ringraziare tutti i fan che ci hanno seguito con passione e che hanno tifato per noi con grande affetto. Tuttavia, ci sono anche tanti ‘finti’ tifosi che esultano quando ci vedono sbagliare o perdere.

Norberto aiutami a capire: perchè non piace questa nazionale? Son tutte vedove dei Fantunes in Italia?

E’ un dato di fatto che a livello umano non ci sia simpatia per questa nazionale e per il commissario tecnico (Lavazza). Le ragioni possono essere molte. Ovviamente pesa tutto lo strascico di polemiche legate all’esclusione dei Fantunes agli Europei di Ostenda. Ma soprattutto credo che l’antipatia per il ‘palazzo’, per questa Federazione e la sua gestione insomma, generi poi anche disaffezione per la nazionale che ne è, in qualche modo, diretta emanazione. Molti criticano soprattutto la Federazione, le sue scelte: c’è chi invoca le selezioni, chi lamenta un certo nepotismo e così via. Insomma noi siamo il facile bersaglio di una antipatia che c’è nei confronti della Federazione italiana che giocoforza  rappresentiamo.

Norberto tu sei molto amareggiato poichè sei molto affezionato a questa nazionale. Vorrei parlare un po’ della tua storia personale. Dopo l’amichevole divorzio da Duboin sei stato qualche anno lontano dalla nazionale, fino a che non hai trovato in Madala il compagno ideale per formare una coppia competitiva. Per usare una metafora calcistica, hai accettato di buon grado la panchina ed il turnover. Eppure so che avevi avuto offerte molto allettanti per andare a giocare in un’altra nazionale…. Ne vuoi parlare?

Io sono stato escluso dalla nazionale e non ho giocato per due anni. C’è stato un momento in cui sembrava che per me non ci fosse più posto nella nazionale italiana e altre offerte ovviamente sono arrivate. Come sai mia madre era argentina, per cui io ho il passaporto argentino: mi è stato proposto di giocare per la nazionale argentina insieme a Madala. La situazione era molto allettante perchè uno sponsor argentino ci aveva offerto un contratto stellare per farci giocare nella nazionale argentina,  inoltre avrei potuto continuare a giocare con lo sponsor italiano Lavazza. Non ho accettato, ho preferito aspettare il mio turno qua in Italia. Amo profondamente l’Italia e la mia nazionale, è stato naturale per me anteporre i sentimenti al denaro.

Come valuti la scelta che invece hanno fatto Nunes e Fantoni, che esclusi dalla nazionale per gli Europei di Ostenda hanno scelto di andare a giocare per la rappresentativa monegasca?

I Fantunes sono stati esclusi agli Europei di Ostenda, poichè la Signora Lavazza, commissario tecnico, voleva in quell’ occasione provare una nuova coppia. Ma la Signora Lavazza ha sempre dichiarato che le coppie a disposizione erano 4 e che avrebbe scelto in seguito sempre tra 4 coppie (Versace-Lauria, Bocchi-Madala, Duboin-Sementa, Nunes-Fantoni). E come è noto la Signora Lavazza in qualità di commissario tecnico ha sempre in passato convocato i Fantunes. Il problema era quello di aspettare e accettare qualche turno di panchina, diciamo così. Non me la sento di giudicare la scelta di altri: è evidente che non hanno accettato la panchina e non hanno saputo aspettare. Per noi tutti era stimolante sapere che le coppie in concorso fossero 4: questo creava una sana competizione, un incentivo a far meglio. Adesso sappiamo che le coppie a disposizione sono soltanto tre, per auto-esclusione dei Fantunes.

Tu parli di auto-esclusione da parte dei Fantunes…

Hanno preferito andare a giocare per un altro paese, Monaco, piuttosto che accettare il turnover in Italia. E’ un dato di fatto, non una mia interpretazione.

A proposito di Monaco. Durante i Mondiali dall’Olanda è arrivata la notizia che la Grecia si è ritirata come paese ospitante per i prossimi Europei che si svolgeranno nel 2012. Sai quale sede alternativa è stata ipotizzata?

Francamente non ho notizie certe in merito, ho sentito parlare di Olanda o Spagna come sedi possibili per i prossimi Europei.

Hai avuto modo di capire se la squadra di Monaco costituita da Zimmermann (Helgemo-Helness, Nunes-Fantoni, Zimmermann -Multon) sarà ammessa a questi Europei? Mi riferisco alla questione della cittadinanza. E spiego a beneficio dei nostri lettori. Il regolamento EBL come è noto prevede che per rappresentare un paese agli Europei i giocatori debbano aver acquisito la nazionalità da almeno due anni. I sei giocatori del team Zimmermann hanno tutti la residenza nel Principato dal dicembre 2010: se i campionati europei si svolgeranno come di consueto nell’estate 2012 non saranno ancora trascorsi i 24 mesi necessari.

Ritengo che oggi il bridge, a tutti i livelli, insegua interessi economici e personali. Se i regolamenti oggi vigenti fossero rispettati alla lettera la squadra di Zimmermann non potrebbe accedere agli Europei, ma sinceramente credo che si troverà una soluzione a loro vantaggio e che pertanto saranno ammessi.

Questa è solo una tua impressione o hai avuto qualche notizia sulla faccenda lì a Veldhoven?

Evidentemente qui ho avuto modo di scambiare qualche parola con persone che si occupano del caso e so che si sta lavorando in questa direzione.

In che percentuale dunque valuti questa possibile partecipazione di Monaco-Zimmermann ai prossimi Europei?

99%.

Qual è la tua valutazione di questa vicenda?

Penso che tutti i bridgisti siano contenti, come me, di veder giocare nelle competizioni ufficiali giocatori come Nunes-Fantunes ed Helgemo-Helness. Incontrarli al tavolo sarà una sfida avvincente. Tuttavia aspettiamo di vedere come si evolveranno i fatti e quali reazioni ci saranno.

Per concludere, Norberto, torniamo al campionato e analizziamo la performance dell’Italia. La prima questione è sull’incontro dei quarti di finale contro la Cina. I problemi sono nati da problemi di salute di Lauria? E’ vero che non ha giocato perchè stava male a causa di un attacco di orticaria?

Lauria non ha avuto nessun problema di salute. L’orticaria lo perseguita da sempre, ha sempre giocato e vinto con l’orticaria (ridendo n.d.r.), non diciamo sciocchezze! Lauria ha visto che Madala ed io stavamo giocando molto bene e ci ha chiesto se ce la sentivamo di giocare tutti i turni. Fra noi c’è un grosso affiatamento, ci siamo consultati e abbiamo deciso insieme che quella fosse la soluzione migliore per la squadra. Ai mondiali noi giocatori siamo stati tutti sotto pressione, anche io qualche notte non ho dormito, è normale che sia così. Noi atleti in circostanze come questa soffriamo tutti lo stress di una trasferta lunga ed impegnativa da un punto di vista fisico e mentale. Per questo, come ti dicevo, è importante sentire intorno a noi il calore ed il sostegno del tifo.

Analizziamo adesso invece le ragioni della sconfitta in semifinale contro l’Olanda.

L’incontro contro l’Olanda è stato giocato abbastanza male e con nervosismo da parte nostra. Non cerco scuse per questa sconfitta: il merito va tutto agli Olandesi che hanno saputo anche mantenere la mente lucida, sono stati sempre presenti al tavolo ed hanno giocato bene: chapeau! Mentre noi parliamo stanno giocando la finale contro USA2 e sono in testa di parecchi punti. L’Italia in genere di incontri così importanti ne perde pochi. La nostra squadra era a detta di tutti la migliore. Questa sconfitta non sminuisce il valore della squadra, come ti dimostrano anche le quote dei bookmaker. Dare l’Italia 2 a 1 significa che eravamo stra-favoriti e non a caso. Questo significa che la nostra sconfitta è considerata un caso, una remota eventualità. L’Olanda l’abbiamo sempre battuta e sono certo che nei prossimi incontri la batteremo ancora: non ci fa di certo paura. Non è una questione di forza delle squadre, ogni partita è un evento a sè.

Allora parlami di questa sconfitta ‘accidentale’, analizziamola insieme. Perchè abbiamo perso contro l’Olanda?

In questo incontro hanno giocato molti fattori contingenti. In primo luogo ha pesato molto il ‘fattore campo’, se mi concedi ancora una metafora calcistica. Giocare ‘in casa’ supportati da un tifo sfegatato è un grosso vantaggio. Inoltre la vittoria olandese può spiegarsi anche con talune circostanze, per così dire, fortunose… Ti porto delle analisi tecniche delle mani. Soprattuto nelle ultime sedici mani (round 6 di 6) si sono verificati curiosi accidenti, diciamo delle mani un po’ “strane”.

Mano n. 22

La coppia Drijver-Brink gioca il contratto 1senza, all’altro tavolo Lauria e Versace chiamano 3senza e vanno sotto. L’Olanda incassa 6 imps.

Guardiamo la licita degli Olandesi. Ora tu devi sapere che la coppia Drijver-Brink gioca un bridge moderno, molto aggressivo. E’ considerata una delle coppie più aggressive del mondo. Pressano sempre gli avversari. Stranamente in questa mano aprono di 1fiori. Guarda la mano di Brink, se la sottoponi a qualsiasi giocatore di alto livello ti dirà che con 14 punti ed una quinta minore avrebbero dovuto aprire di 1senza. E’ uso diffuso a livello mondiale che qualsiasi coppia che giochi l’apertura di 1 senza con 15-17 quando ha questa mano (composta di AR AR e 14 punti), apre comunque di 1senza, soprattutto in zona. Nell’altra sala Alfredo Versace ha aperto di 1senza e ovviamente si è arrivati a dichiarare il contratto a 3senza. Giochiamo la mano: ci sono ben 4 impasse che vanno male. Che dire? L’insolita apertura di Brink si è rivelata fortunata, ed è un’apertura che in genere gli Olandesi non fanno. Tuttavia sono certo che con quella mano Brink aprirà sempre di 1senza.

Un’altra mano che mi ha lasciato molto perplesso è la successiva, n.23

 

Guarda la licita.

Drijver apre 2senza e Brink fa immediatamente la texas a picche (3 cuori transfer). Mentre sul 2 senza di Lauria, Versace avendo due colori nobili (5-4) innesca la puppet stayman. Ricordati che Brink-Drijver sono la più forte coppia olandese, considerata tra le più forti al mondo, da loro ci si aspetta un bridge di alto livello sempre. E’ curioso che fuoriclasse del genere su due senza giochino il transfer a picche nascondendo le cuori con questa bicolore. E se il compagno non avesse avuto l’appoggio a picche ed avesse avuto le cuori? Non avrebbero più trovato il fit e lo slam a cuori. Al tavolo ho chiesto spiegazioni a Drijver: “Hai immediatamente dichiarato le picche e se invece lo slam ci fosse a stato cuori?” Mi ha risposto alzando gli occhi al cielo sospirando come a dire “non le avremmo trovate, pazienza”. Francamente non mi aspetto licite affidate alla fortuna da giocatori di questo livello! Posso concludere considerando che siamo stati sfortunati, perchè se in questa mano lo slam ci fosse a stato a cuori gli Olandesi non lo avrebbero mai trovato.

Ti illustro ancora una mano. La n. 26.

Qua Madala ed io non abbiamo trovato lo slam, ci siamo fermati a 4 cuori. I nostri avversari all’altro tavolo hanno invece trovato il contratto di 6 cuori.

 Sud apre di 1 Senza e l’altro avendo due KJ quinti accompagnati da cartine, ha prima fatto la texas a cuori e sulla risposta di massimo punteggio da parte dell’apertore hanno raggiunto slam. Poi trovano ben messo l’Asso di picche: uno slam davvero fortunoso. Inoltre fortunosa è stata anche la giocata perchè se Sud avesse giocato sul taglio delle fiori sarebbe stato surtagliato. Pensa che Verhees non ha battuto nemmeno un giro di atout come sarebbe stato ovvio, è partito giocando Asso quadri, Re quadri e quadri taglio: ma cosa avrebbe fatto se Lauria avesse seguito con una quadri non avendo battuto nemmeno un colpo a cuori? Trovo un po’ sui generis sia la la licita che la manovra di gioco, che poi comunque si è rivelata vincente per gli Olandesi, ma certamente del tutto fortunosa e accidentale. Un 6 cuori davvero originale.

Ti ho mostrato questi esempi per far capire come un incontro alle volte può essere deciso da fattori contingenti e accidentali, da mani strane o molto sfortunate. Non è una partita vinta o persa che può decretare il valore assoluto di una squadra. Resta il fatto che l’Olanda ha vinto e accetto il risultato sportivo congratulandomi ancora, come ho già fatto a Veldhoven, con i giocatori olandesi. Vorrei inoltre esprimere tutto il mio apprezzamento per la prestazione di USA2 e della squadra di Israele che ha vinto i transnazionali: ti confesso che vedere tanti giovani sul podio mi ha commosso ed emozionato. Questi giocatori così giovani e così bravi e appassionati costituiscono davvero una grande speranza per il futuro del bridge e mi danno la fiducia che questo nostro gioco possa ancora continuare a vivere.

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Laura Camponeschi  (03/11/2011)

 

Questa intervista ha suscitato forte interesse. E molti lettori hanno trovato ambigue le parole da noi riportate. Abbiamo chiesto a Norberto Bocchi di chiarire il suo pensiero riguardo l’ultima parte dell’intervista nella quale esamina alcune mani da lui definite ‘strane’ e ‘sfrotunate’ per l’Italia: “Forse mi sono espresso male. – ci ha risposto Norberto- Volevo solo dire quanto fossi amareggiato per alcune mani che considero davvero sfortunate. Vorrei ribadire con l’occasione la mia stima ed il mio apprezzamento ai giocatori della nazionale olandese e al bridge da loro espresso’. (08/11/2011)

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