Helgeness & Fantunes emigrano verso Monaco

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Due delle coppie più forti del mondo sono emigrate a Montecarlo. A partire dal 2012, Tor Helness (53) e Geir Helgemo (41) dalla Norvegia, insieme a Fulvio Fantoni (47) e Claudio Nunes (42) dall’Italia rappresenteranno il Principato di Monaco nel campionato europeo e nei campionati degli sport della mente (World Mind Sport Games). La terza coppia sarà costituita da Franck Multon, uno dei più forti di Francia, e da Pierre Zimmermann (Svizzera). Il magnate dell’edilizia Zimmermann è considerato uno dei più forti sponsor del mondo, forte sia nel giocare sia nel pagare.

Secondom la rivista Bridge i Norge, edita da Boye Brogeland, l’accordo è stato siglato alla fine della scorsa settimana. Il contratto durerà fino al 2016. Fulvio Fantoni ne ha confermato l’esistenza.

La squadra ha già giocato diverse volte: recentemente hanno vinto una medaglia di bronzo a Philadelphia. Tutti e sei i giocatori devono trasferirsi nel Principato; dovranno risiedervi per due anni prima di poterne rappresentare le insegne. Siccome sono già registrati là, il 2010 conta come il primo anno.

Helness ha detto a Bridge i Norge che la scorsa settimana lui era a Montecarlo per firmare l’accordo definitivo. Nello stesso tempo, ci sono stati incontri a livello federale e governativo.

“Siamo stati accolti a braccia aperte da tutti. A Monaco, erano tutti entusiasti di avere finalmente una squadra forte. Non l’avevano mai avuta.”

Helness ha anche aggiunto che Zimmermann ha spiegato i dettagli a Gianarrigo Rona, il presidente della Federazione Mondiale.

 Dal 2012 i sei avranno la cittadinanza di Monaco. Helness spera di poter conservare anche quella norvegese, ma comunque non potrà più giocare per la Norvegia per molto tempo:

“Il treno è partito. L’intenzione è di prolungare il contratto, che potrebbe essere presto esteso a dieci anni. Per quel tempo io sarò un senior, e probabilmente non più importante per la Norvegia in ogni caso, salvo, forse, per la futura nazionale seniores”.

Helness e Helgemo stanno facendo un passo che grandi campioni di altri sport hanno fatto prima di loro. Nel mini stato di Monaco, di soli 30.000 abitanti, la tassa sul reddito è zero, e questo ovviamente induce in tentazione specialmente quando il compenso è alto. Helness non nasconde che loro sono tra I giocatori più pagati del mondo. Secondo Bridge i Norge, Zimmermann ha investito una montagna di soldi sul suo sogno: vincere i titoli più prestigiosi. La sua squadra di stelle adesso è impegnata a tempo pieno con lui. Ognuno ha il proprio piccolo appartamento in Montecarlo e Zimmerman ne ha uno più grande per i meeting.

Fulvio Fantoni e Claudio Nunes hanno un gran numero di trionfi dietro di loro. Abbastanza stranamente, però, sono rimasti fuori dalla nazionale italiana agli Europei di quest’anno. La regina del caffè Maria Teresa Lavazza, coach della nazionale, ha selezionato solo giocatori della sua propria squadra. [Lauria-Versace, che hanno giocato gli europei di Ostenda, non fanno parte della squadra Lavazza, n.d.t.].

 Questo ha portato ad una grande guerra nel bridge italiano. In un certo qual modo questo conflitto ha aiutato  Fantoni e Nunes a scegliere di giocare per Monaco nel team Zimmermann. Con due coppie di classe mondiale, Monaco sarà tra le favorite nei futuri campionati.

“L’obiettivo è chiaro: la Bermuda Bowl”, dice Tor Helness. Tuttavia non ha ancora un’immagine completa di come sarà la sua nuova vita. “Ci adatteremo con attenzione a tutte le regole, così nulla potrà andare per il verso sbagliato. Dovremo stare lontani dalla Norvegia per almeno sei mesi, per esempio. Non c’è però necessità di rimanere sempre a Monaco”.

Il primo evento che sarà giocato dalla squadra di Zimmermann sarà l’Open European Championships, a giugno, in Poznam.

Fonte:  Bridge i Norge

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 BridgeTopics.com

 

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One Reply to “Helgeness & Fantunes emigrano verso Monaco”

  1. Nel mio mondo ideale, la federazione monegasca verrebbe radiata da ogni competizione per mille anni,esattamente come i paesi che danno la cittadinanza a etiopi e keniani per qualche medaglia olimpica nella maratona o nel fondo. Nel mondo non ideale ( mi rendo conto che quell’altro e’ una felice utopia) andrebbero posti molti paletti.

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