Due chiacchiere con Federico Primavera (intervista)

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 Federico, giovedì prossimo cominciano i Campionati Italiani di primavera, ci puoi  confermare la formazione Angelini? Presentaci la tua squadra! La formazione sarà Fantoni-Nunes, Garozzo-Cima e Angelini-Primavera con possibilità di scambio tra i giocatori, eccezione fatta per Fantoni-Nunes, come del resto è avvenuto nella fase iniziale del campionato societario. Gioco da molto tempo sia con Francesco che con Benito e mi trovo molto bene con entrambi. Sono due persone squisite e due amici veri: l’amicizia e la stima reciproca è molto importante per poter formare una buona coppia. Con Francesco ultimamente abbiamo messo a punto un sistema più semplice e più aggressivo, con Benito invece uno molto sofisticato: questo ha richiesto anni di studio senza i quali non sarebbe possibile giocarlo.

 Ci racconti la tua esperienza nell’Angelini team?

 L’amicizia con Francesco risale al lontano 1987 quando avevo abbandonato gli scacchi per il bridge e dopo pochi mesi che giocavo, a soli 17 anni, ero entrato a far parte della nazionale juniores. Già in quegli anni con Francesco si parlava di fare una squadra molto forte, progetto poi rimandato di qualche anno. Non sono entrato subito nella squadra Angelini: la formazione era già al completo e composta da giocatori e coppie già affermate. Allora Antonio Sementa, mio ex compagno juniores, aveva intrapresa la strada del professionismo e formò con Francesco Angelini una delle coppie più vincenti. Nel 2000-2001 ho giocato nel team Angelini Verde per qualche campionato e torneo in coppia con Garozzo e Nunes, fino a quando si sono sistemate alcune vicende di squadra e Fulvio Fantoni, scelta in modo definitivo la carriera professionistica, è rientrato in squadra per fare di nuovo coppia con Claudio. Sia prima del 2000 che dopo il 2001 ho avuto diversi impegni di lavoro e purtroppo anche vicissitudini che mi hanno tenuto lontano da Roma e dal bridge. Adesso ho ripreso a pieno ritmo da 4 anni circa con assidui allenamenti sia con Francesco che con Benito con cui mi alleno spesso su Internet.

La vostra squadra schiera il mitico Garozzo: ci racconti qualcosa dei vostri allenamenti? Un aneddoto?

Di aneddoti ce ne sarebbero troppi da raccontare. Benito, oltre ad essere un grande amico e un padre bridgistico, per me è sicuramente il più grande genio del bridge di tutti i tempi, ed è brillante e molto divertente anche nella vita. Da decenni (ormai non so più quanti) dedica gran parte della giornata al bridge, e in dichiarazione anche alla tenera età di 83 anni è ancora alla ricerca della migliore convenzione per ogni situazione… ancora convinto che a bridge ci si possa avvicinare alla perfezione. Negli ultimi 3-4 anni, oltre ad aver giocato molto ci siamo soprattutto allenati in sala licita su BBO, dichiarando centinaia di mani, e abbiamo messo a punto insieme e sperimentato sul campo il sistema BF (Benito-Federico), a base Naturale quinta nobile, ma che di naturale ha molto poco. Proprio a proposito del sistema c’è un aneddoto molto divertente che vi voglio raccontare. Quando ero junior Benito (trainer) ci mise a punto un sistema a base naturale soprannominato da Versace“il mostro”, tanto grosso che per averne una copia a portata di mano non bastava un raccoglitore ma occorreva una 24 ore (erano già allora 3 volumi). Il sistema tanto per cambiare conteneva diverse convenzioni sperimentali, tra le quali c’era questa sequenza: 1-1M; 3♣…L’apertorecosì mostrava una mano con meno di 17 punti monocolore di quadri molto bella e tre carte di appoggio nel nobile di risposta. Circa due anni fa ho riproposto a Benito questa convenzione al fine di migliorare il sistema e lui mi ha detto senza esitare: ma chi l’ha inventata questa “cavolata”?! E io: “Tu Benito, e chi se no…” e lui “No non è possibile, ma che dici!”… Insomma fatto sta, non so neanche io come e quando sia stata avallata, ma adesso giochiamo questa convenzione. Nonostante questo ogni volta che una convenzione non funziona o è troppo complicata Benito mi dice: “Questa l’hai inventata tu…” o, quando mi va bene, “Sei tu che mi hai messo la pulce nell’orecchio”. Alla decima volta che mi ha detto una di queste frasi ho smesso di riderci sopra e ho deciso almeno per un po’ di non cambiare più il sistema, così almeno se qualcosa non funziona la colpa è sua che lo cambia almeno due volte al giorno (prima e dopo i pasti!).

Come si svolgono i vostri allenamenti su BBO?

Nei nostri allenamenti su BBO, oltre a divertirci molto cerchiamo di dare particolare attenzione alla dichiarazione e al controgioco che è sempre stato il piatto forte di Benito: secondo me ancor più della licitazione che rimane comunque  il suo vero pallino. Tempo fa è capitata una mano interessante per la dichiarazione competitiva giocando contro il pluricampione europeo turco Tez.
Noi in zona, gli avversari in prima, io avevo:

♠xx AKJ10 KQJ ♣KQxx

Est, il mio avversario di destra, apre 4♠. Io contro; Ovest passa, Benito dice 4NT ((scegli un minore anche con mano debole o interesse a slam generico). Io dichiaro 5♣, Benito 5♠ ed io, a questo punto certo che per tentare il grande slam Benito non potesse non avere l’asso o il vuoto di Picche, dichiaro 7♣. Il compagno di Tez difende a 7♠, su cui io dichiaro passo (forcing) intravedendo la possibilità di giocare 7SA, prontamente dichiarate da Benito che aveva:

♠A xxAxxxx ♣AJ109x

Hai qualche mano particolare da raccontarci giocata con Angelini invece?

 Anche con Francesco Angelini è capitata recentemente una mano analoga molto interessante, durante uno dei nostri allenamenti. Noi in zona, gli avversari in prima. Io avevo:

♠Axx AJxx xx ♣KQxx.

A sinistra apre 3, Francesco interviene con 4♣, a destra sbarra a 5, Io dico 5NT invitando Francesco a dichiarare sette in caso fosse chicane a quadri, e lui, che era intervenuto con una mano non molto forte ma di grande distribuzione, non solo ha accettato l’invito ma ha dichiarato 6, mostrando il suo secondo colore. A questo punto è stato facile per me dichiarare 7 cuori sul 7quadri avversario. Le carte di Francesco erano:

♠xx KQxx — ♣AJxxxxx. Giocando nella 4-4, la perdente a picche è sparita.

Ci puoi dire qualcosa circa la posizione dei Fantunes? Rinnoveranno il contratto con Angelini oppure il progetto Zimmermann per Monaco li porterà a dire addio anche allo sponsor italiano?

 Quello che posso dirvi per certo è che Fulvio e Claudio giocano nel team Angelini e giocheranno anche le competizioni del 2011 che sono diverse ed importanti sia a livello nazionale che internazionale. Da quello che so giocheranno per la nazionale monegasca in futuro, non quest’anno.

L’esclusione dei Fantunes dalla Nazionale per gli Europei di Ostenda ha suscitato fortissime polemiche: qual è la tua visione dei fatti?

 Sono stati esclusi dalla signora Lavazza, ma non so per quale ragione in particolare. Non credo sia semplice entrare nella testa della Signora. Ricordo, per esempio, quando Maria Teresa Lavazza negò la possibilità a Versace di giocare in coppia con me un campionato europeo a squadre juniores a pochi giorni dall’evento. La signora Lavazza in quel frangente danneggiò enormemente la nazionale italiana juniores che era già vice-campione europea in carica e tra le favorite. Ci toccò aspettare altri 2 anni, e il rientro di Versace, per vincere il primo oro, sotto gli occhi del Presidente Rona in lacrime per la gioia, dopo anni che l’Italia non vinceva niente in nessuna categoria. Per quanto detto, si possono fare solo supposizioni sulle decisioni dell’ultim’ora della Lavazza. Quella che mi sembra più plausibile è l’appartenenza dei Fantunes al team Angelini, specie in questo momento in cui rapporti tra i 2 maggiori sponsor italiani (Lavazza – Angelini) sono pessimi come mai in passato. Vi assicuro che conoscendo bene i fatti ad Angelini non si può addossare la minima colpa per aver compromesso, credo in modo ormai definitivo, il rapporto tra i 2 team.

Però la Signora Lavazza ha motivato l’esclusione dei Fantunes facendo riferimento all’armonia del gruppo…

 Mi pare un po’ difficile giustificare l’esclusione di una coppia dicendo che è per l’armonia della squadra. In passato le squadre nazionali più vincenti non sono certo state composte da grandi amici (almeno non tutti). Basti pensare a quello che si diceva di alcuni rapporti tra i componenti del Blue Team… Per esperienza personale io stesso ho vinto il primo campionato europeo juniores a squadre per l’Italia non rivolgendo la parola ad uno dei componenti della squadra e ricomponendo il rapporto solo alcuni mesi dopo durante un campionato del MEC (in quella circostanza secondo e non primo posto… Si potrebbe dire che, pur essendo sempre una gran cosa, la riappacificazione ha portato persino sfortuna visto che, se ricordo bene, abbiamo chiuso con la media di oltre 20 su 25 al secondo posto). Morale della favola: nelle squadre nazionali sono sempre esistiti dei dissidi tra alcuni dei componenti delle diverse coppie ma poco hanno inciso sul rendimento delle coppie stesse, anzi talvolta le hanno motivate anche ad essere in competizione tra di loro e hanno indotto i giocatori a giocare meglio e con più attenzione. Il rapporto buono è indispensabile solo tra i compagni di coppia: non credo che nessuno voglia avere di fronte uno che gli sta antipatico professionista o no che sia.

Federico, cosa ne pensi di questo progetto che porterà due dei nostri più forti campioni (Nunes e Fantoni) a giocare in una nazionale estera (Monaco)?

Penso che piuttosto che giocare in una squadra dove appare anche solo da lontano la signora Lavazza andrei a lavorare in miniera. Se anche i Fantunes, come credo, la pensano come me, ritengo che la nazionale monegasca sia al momento per loro una valida alternativa. Questa alternativa è anche meno faticosa rispetto alla scelta che giocoforza avrei fatto io: per appunto la miniera (non quella d’oro, quella di carbone).

 Negli open di Primavera incontrerete due squadre molto forti: Zaleski e Lavazza. Quale delle due compagini pensa vi darà maggior filo da torcere? Ci presenti  i tuoi avversari?

 Sia la Lavazza che Zaleski sono 2 ottime squadre. La prima rispetto alla seconda ha il vantaggio di non avere sponsor giocatori in squadra; inoltre schiera Madala, un giovane già molto forte e in forma che nel tempo potrà solo migliorarsi, ed un giocatore estroso e di grande talento come Sementa. Zaleski, invece, ha la coppia che teoricamente è la migliore: Lauria- Versace. Lorenzo Lauria da diversi anni a mio avviso è il miglior giocatore italiano quando è in condizione (in grado di fare da solo o quasi la differenza come ha dimostrato recentemente ai campionati misti). Tonando invece al discorso coppie, Fantoni- Nunes (come dimostrato nella finale del societario quando eravamo avanti di oltre 60 imps contro Lavazza), mi sembrano superiori a tutte le coppie del team Lavazza ed in questo momento stanno giocando ancora meglio rispetto a qualche mese fa. La coppia non riesce ad ottenere risultati in America e in Europa solo perché i compagni di squadra, che spesso sono Helgemo-Helness, sono a mio avviso molto al di sotto della loro migliore forma.

Te la senti di fare un pronostico per gli imminenti campionati di primavera?

 La squadra Lavazza è sicuramente favorita. Per noi il podio sarebbe un ottimo obiettivo, poiché non abbiamo ancora avuto il tempo di formare tutte le coppie se non in allenamento e nella prima fase del societario. Mi ritengo comunque soddisfatto per il lavoro di preparazione svolto sia con Francesco che con Benito. Inoltre la coppia Garozzo-Cima si sta allenando assiduamente via Internet: anche se è molto complicato giocare con Benito, credo che Leonardo, una volta studiato bene il sistema ed averne appreso i meccanismi (talvolta “perversi”), si sentirà tranquillo e potrà rendere al meglio. Angelini ed io non abbiamo la possibilità di giocare tutti i giorni come fanno loro perché il bridge non è la nostra principale attività ed abbiamo altri impegni di lavoro anche fuori Roma durante tutta la settimana. Malgrado ciò abbiamo formato secondo me una buona coppia e giochiamo da anni un sistema divertente e aggressivo che ha ideato Francesco oltre 20 anni fa e che è stato perfezionato sia con Alfredo Versace che con Brogeland e me, dopo averlo visto punto per punto diverse volte.

Ricorso Varese. La tua squadra è stata squalificata per aver schierato negli ultimi campionati societari tre giocatori stranieri privi dei requisiti residenziali. A noi è parso strano che il dottor Angelini non conoscesse i regolamenti o che si muovesse senza prima chiedere le necessarie autorizzazioni. Ci racconti come sono andati i fatti e come Francesco Angelini ha accolto la notizia della squalifica?

L’Associazione Sportiva Angelini, onde evitare sorprese e dubbi, ha chiesto alla Federazione, prima di partire da Roma e dalla Norvegia, il permesso di poter schierare Helgemo Helness e Brogeland. Da quello che so io la Federazione ha risposto che avrebbero potuto iscriversi e giocare purché giocassero solo 2 dei 3 Norvegesi contemporaneamente nello stesso match. L’Associazione Sportiva Angelini a questo punto ha sostenuto forti spese ingaggiando i Norvegesi e ha giocato il campionato sempre con non più di 2 Norvegesi al tavolo (tanto è vero che Fantoni Nunes non hanno saltato un turno). Dopodichè c’è stato l’appello di Varese ed è incredibilmente arrivata la squalifica. Non riesco a capire come si possano far venire delle persone dalla Norvegia, farle sedere al tavolo senza che nessuno dica niente e poi … squalificare la squadra. La cosa che più mi rattrista di questa vicenda, oltre alla squalifica della squadra (che ricordo a tutti alla fine ha perso di un solo match point), sono state le vivaci proteste che si sono levate non all’inizio del match Angelini-Varese ma al turno successivo, e ancor di più quando la squadra Lavazza era sotto contro Angelini di oltre 60 imps a due sessioni dalla fine.

 
Nel tuo profilo in BBO ti dichiari un lettore di Neapolian Club. La cosa ovviamente ci fa davvero piacere. Quali sono le cose che apprezzi e quelle che invece non ti piacciono di Neapolitan Club? Quali suggerimenti daresti alla nostra redazione per migliorare il prodotto?

 Mi sono sempre piaciute le riviste nelle quali si è liberi di esprimere la propria opinione senza censura ed è un bene che il popolo dei bridgisti sappia come stanno davvero le cose nel bridge italiano e questo è molto più importante di un articolo tecnico sul doppio squeeze. Tutto si può sempre migliorare ma il prodotto che state offrendo ai bridgisti è già ora non solo di alta qualità ma anche diverso dagli altri.

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Laura Camponeschi (27 Aprile 2011)

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