Cari amici bridgisti,
è per me importante fare alcune premesse prima che vi addentriate nella lettura del nostro programma elettorale. Innanzitutto, voglio che sappiate che sono perfettamente al corrente del fatto che i programmi elettorali siano spesso visti con sospetto anche perché, sfortunatamente, le ultime gestioni, per vari motivi, non sono riuscite a realizzare ciò che era stato promesso durante la campagna elettorale. So anche che prevedere oggi tutto ciò che potrà avvenire nel prossimo quadriennio sia complesso e che, quindi, il nostro programma non può sicuramente toccare tutti i temi che emergeranno nel prossimo futuro della nostra Federazione. In molti ci hanno anche suggerito di presentare un programma “politico”, non dettagliato e che non entrasse troppo nel merito delle varie questioni, tutto ciò per cercare di non scontentare nessuno e di andare incontri al favore della maggioranza. Su questi punti mi sento di poter affermare il mio assoluto dissenso ed infatti nel programma che segue troverete proposte ed idee che abbiamo cercato di esporre nel modo più dettagliato possibile. Resto in prima persona a disposizione di tutti per ogni tipo di chiarimento e sono aperta ad accogliere eventuali suggerimenti e/o nuove proposte che possano fare il bene del nostro amato sport.
Il programma che segue, i cui punti sono stati sviluppati da me insieme a coloro che saranno parte della mia squadra e che si candideranno come Consiglieri, vuol dare un’indicazione alle ASD/SSD (“Associazioni”) ed alle varie categorie di tesserati FIGB riguardo quelle che, nel caso dovessimo essere eletti, saranno le basi del nostro pensiero e dei nostri obiettivi.
Nel programma, che è ancora un “work in progress” e che sarà soggetto a modifiche ed integrazioni anche a seguito di proposte che riceveremo nel corso del tempo, non troverete soluzioni “divinate” o incredibilmente avveniristiche ma ragionamenti e progetti che si basano sul buon senso e sul pragmatismo di chi gioca a bridge da tanto tempo con assiduità e passione e che ritiene di avere le capacità e le qualità etiche per amministrare al meglio questa nostra Federazione. Troverete anche proposte di riprendere, valorizzare e ammodernare alcune idee del passato che avevano dato dei frutti e che poi sono state purtroppo troppo frettolosamente abbandonate. L’obiettivo è chiaro: dobbiamo rilanciare il bridge e, per farlo, pensiamo che si debba “lasciar fare” a chi opera in questo mondo a livello locale, ovvero le Associazioni, gli organizzatori, gli insegnanti e gli arbitri. Pensiamo che la Federazione debba occuparsi di liberare quante più possibili risorse economiche e di tempo per le Associazioni e organizzatori e che debba impegnarsi a garantire servizi e supporto organizzativo (campionati, rivista federale, classifiche, consulenze fiscali, etc.) ad un costo sempre più ragionevole e, nello stesso momento, debba attivarsi per costruire un ambiente di gioco che sia gradevole e corretto per permettere a tutti i tesserati di tornare finalmente a divertirsi.
Oltre al programma, c’è poi un altro aspetto per me cruciale che vorrei mettere a fuoco ed è legato alle differenze di approccio che, qualora eletti, avremo rispetto all’attuale gestione e che provo a sintetizzare nei quattro brevi punti qui di seguito:
1) Conflitti, litigi ed invettive
Negli ultimi anni abbiamo assistito a tanti conflitti che hanno deteriorato i rapporti fra tesserati e che hanno inevitabilmente portato all’allontanamento di tanti. Abbiamo visto un forte spoils system immotivato per una federazione sportiva, ostracismi verso arbitri di livello nazionale/mondiale e verso fornitori di sistemi e servizi che si erano sempre distinti per essere figure più che competenti ed affidabili, abbiamo visto conflitti e ricorsi su varie gare e manifestazioni (mi viene in mente, ad esempio, quanto accaduto alle Selezioni Open). Siamo stati inermi spettatori di opinabili iniziative del Presidente a danno di giudici e addirittura Consiglieri dall’alto dei canali federali accessibili solo a lui e ancora tanto altro. Io credo che sia venuta l’ora di cambiare modo di procedere e riconoscere il fatto che ciascuno possa avere le proprie ragioni ed i propri diritti. Ci vuole una Federazione che sappia riunire e dare ascolto a tutti, senza che vi siano nemici o interlocutori privilegiati e che sappia agire in modo imparziale e coerente, senza rancori, rimanendo però sempre accessibile e vicina a tutti. Chi mi conosce sa che certamente non mi tirerei mai indietro davanti a richieste di dialogo e di comunicazione e che sono sempre pronta a discutere delle cose con la massima serenità e anche, perché no, con il sorriso. E lo stesso vale anche per tutti i componenti della “squadra” che mi sostiene.
2) Attenzione ai costi senza investire
Al netto di qualche spreco difficile da comprendere delle ultime settimane (ad esempio i famosi 80.000 euro di contributo per il torneo di Milano e il presunto stanziamento di 200.000 euro per le olimpiadi in Argentina), l’attuale gestione ha certamente fatto uno sforzo nel dirigere la Federazione con attenzione ai costi. In futuro, però, dovremo trovare un modo per trasformare gli attivi di bilancio in minori costi per le Associazioni (verosimilmente ipotizzando minori quote tornei) e in maggiori investimenti (in particolare nel settore insegnamento), altrimenti i risparmi rimarranno fini a se stessi e il numero dei tesserati sarà destinato inesorabilmente a diminuire ulteriormente. Io credo che il rigore nella gestione dei costi non sia utile se viene attuato a danno delle Associazioni o se le risorse non vengono rigirate alle stesse Associazioni o reinvestite nel sistema.
3) Campionati
Si è sempre ampiamente discusso del numero dei campionati. Io credo che, oggi come oggi, tale numero vada ridotto in modo significativo evitando duplicazioni e campionati, concedetemi il termine, “fotocopia”. Nel nostro programma troverete maggiori dettagli su questo punto. L’idea alla base di questa riduzione è risorse economiche dei tesserati affinché si rilancino finalmente gli eventi a livello locale e che questi ultimi possano rivivere il successo dei tempi passati. Mi piacerebbe veder rinascere autonomamente tornei come Il Ciocco, Cefalù, Venezia, Viareggio che, nel mondo di oggi che è sempre più globale, potrebbero avere una grande partecipazione anche di giocatori dall’estero; mi piacerebbe rivedere fiorire settimane del bridge con tornei di 30/40 tavoli; mi piacerebbe vedere tanti tornei regionali organizzati dalle Associazioni; mi piacerebbe vedere nuovamente risplendere i tornei “sotto le stelle” nel periodo primaverile ed estivo. Credo che tutti noi che li abbiamo vissuti ripensiamo oggi a questi eventi con grande malinconia e ci impegneremo a dare tutto il supporto necessario affinché tutti, o almeno in parte, questi eventi possano rifiorire, ma sarà fondamentale creare lo spazio necessario nel calendario ed evitare che i tesserati agonisti abbiano già in programma e/o a budget un numero eccessivo di trasferte a Salsomaggiore per i campionati.
4) Bridge online
Un ultimo punto riguarda il bridge online. Io amo giocare in presenza e una degli elementi per me fondamentali del nostro sport è anche la parte “sociale”, fatta di chiacchiere, scambi di opinioni e confronti a fine turno e anche tutto ciò che ne deriva, come un caffè insieme o qualche cena. Credo sia così per quasi tutti noi. Ciò premesso, la Federazione deve essere all’avanguardia e , in quest’ottica, non capisco il recente accanimento dell’attuale gestione federale contro le principali piattaforme di gioco online. E’ evidente che chi investe in tecnologia debba averne un ritorno adeguato e sono consapevole che sarà necessario mettersi a tavolino con le principali piattaforme per trasformarli in nostri partner e trovare degli accordi che siano soddisfacenti per ambo le parti, anche perché il bridge online, volenti o nolenti, sarà sempre più diffuso e non sarà necessariamente l’alternativa al bridge in presenza né dovrà essere visto come una minaccia per quest’ultimo. A mio parere, in questo momento abbiamo la grande responsabilità e anche l’opportunità di investire sul bridge online e trasformarlo in uno strumento utile per fornire risorse economiche aggiuntive alle Associazioni, per attrarre nuovi tesserati e, in ultima istanza, anche per finanziare investimenti per migliorare proprio il bridge in presenza.
Chicca Brambilla
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