Caso Varese: Angelini perde davanti al CONI

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 La Federazione Italiana (FIGB) vince davanti al CONI contro Francesco Angelini nell’arbitrato sul “Caso Varese”. Ricapitoliamo anzitutto quanto avvenne nella fase finale dei Campionati Societari del 2010. Nella semifinale contro Varese, Angelini vinse l’incontro, ma Varese reclamò perché avevano schierato tre giocatori norvegesi, non residenti in Italia, e con ciò violando le regole che obbligano gli stranieri alla residenza e che limitano la loro partecipazione a non più di due per squadra. Dopo lunga attesa – più di un anno! – Varese vinse, ma Angelini citò la FIGB davanti al Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport (TNAS), del CONI.

Qui diamo una sintesi di ciò che le parti hanno chiesto al Collegio Arbitrale (del CONI), e le sue decisioni (leggi la sentenza completa >>)

La FIGB aveva anzitutto chiesto che l’istanza di Angelini fosse respinta perché inviata oltre i termini: più d’un mese dalla notificazione, per email, dell’accoglimento del reclamo di Varese. No, era in tempo, ha stabilito il Collegio: la FIGB avrebbe dovuto darne comunicazione non per email, come peraltro era usuale, ma mediante posta raccomandata, come specificamente dettato nell’art. 10 del Regolamento di Sorveglianza Tecnica.

Nel merito della questione, Angelini aveva chiesto al Collegio di dichiarare nulle le regole della FIGB che limitano la partecipazione di giocatori stranieri. Queste regole – contestava Angelini – sono discriminanti e violano il principio di eguaglianza nello sport; oltretutto, era anche violato il principio di libera circolazione dei lavoratori nell’Unione Europea.

La FIGB replicava negando qualsivoglia discriminazione: erano solo necessità tecniche.

Il Collegio del CONI ha stabilito che la Federazione aveva ragione: leggi simili, oltretutto, esistono anche in altre federazioni sportive. Il Collegio, in ogni caso, si è dichiarato non competente a decidere se le regole della FIGB violassero principi di eguaglianza, essendo questa materia del giudice ordinario, non di quello sportivo.

La decisione finale è stata quindi di respingere il ricorso di Angelini, ma, data la complessità e l’incertezza della questione, è stato anche deciso di dividere le spese tra le due parti.

Leggi il dossier di Neapolitan club sul “Caso Varese” : apri qui >>

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29/02/2012

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