Il Camrose Trophy (Home International Series), è il campionato annuale tra le cinque nazioni dell’Arcipelago Britannico: Galles, Inghilterra, Irlanda, Irlanda del Nord, Scozia. Ha luogo in due gironi completi di trentadue mani per incontro, da giocarsi in due week-end. Per fare numero pari ed evitare il riposo, viene aggiunta una sesta squadra della nazione che ospita nel secondo week-end. La prima parte è stata giocata a Mold (Yr Wyddgrug), in Galles, dal 4 al 6 gennaio; la seconda parte sarà giocata dal 1 al 3 marzo al Brandon Hall Hotel & Sa, a Coventry; perciò la sesta squadra è l’English Bridge Union.
La classifica dopo la prima parte:
1st: English Bridge Union. 64.98
NPC Peter Hasenson; Andrew Black, Gunnar Hallberg, Phil King, Andrew McIntosh, Derek Patterson, Gerald Tredinnick.
2nd: England. 57.88
NPC Alan Mould; Janet De Botton, Artur Malinowski, Espen Erichsen, Glyn Liggins, Tom Townsend, David Bakhshi.
3rd: Wales. 54.55
NPC Alan Stephenson; Mark Roderick, Paddy Murphy, Simon Richards, Jonny Richards, John Salisbury, Tim Rees.
4th: Northern Ireland. 50.05
NPC Ian Lindsay; Rex Anderson, David Greenwood, Hastings Campbell, Sam Hall, Paul Tranmer, Wayne Somerville.
5th: Scotland. 43.42
NPC Jim Hay; Alex Adamson, Derek Sanders, Irving Gordon, Danny Kane, John Faben, Phil Morrison.
6th: Ireland. 30.17
NPC Grainne Barton; John Carroll, Tom Hanlon, Donal Macaonghusa, Mark Moran, Ronan McMaugh, Marcin Rudzinski.
L’arte di attaccare contro il piccolo slam
Match Irlanda del Nord – Inghilterra. La mano:
La licita (tutti in prima. N-S passano sempre):
West East
—- 2♣
2♦ 2♠
3♠ 4♣
5♣ 5♦
6♣ 6♠
Est poteva aprire 1♠ invece di 2♣; il passo generale è raro con un colore ottavo e un vuoto; e alla peggio avrebbe potuto perdere la manche, non lo slam, perché se il compagno avesse avuto anche solo un asso non sarebbe passato. Ma l’apertura è stata 2♣ anche nell’altra sala (dove Sud è intervenuto con 2♦). La risposta 2♦, convenzionale di attesa, è giusta; l’immediata 3♣ normalmente mostra il colore sesto con due delle tre teste e null’altro.
Dopo il 2♠ dell’apertore, Ovest poteva dire 3♣, che era ancora forcing, invece di 3♠; secondo Eugenio Chiaradia, l’appoggio immediato in una situazione forzante dovrebbe mostrare una testa. Dopo 5♣, che dice solo che il Grande Slam è fuori portata, è giusto 5♦, mantenendo aperta la porta del piccolo slam. Ma Ovest non è più in grado di giudicare la situazione, ecco perché il suo 6♣.
Sud, all’attacco, era David Bakhshi. Ricordando il Libro Rosso, e l’Official Encyclopedia (1935) di Ely Culbertson (io suppongo), ha riflettuto. Primo: contro il piccolo slam, non speriamo di trovare due prese immediate come due assi o asso e re in un colore (ebbene, ci sono imprevedibili eccezioni). Secondo: assumiamo che il Dichiarante abbia undici prese; se pensiamo che ne abbia dodici, apriamo le carte e concediamo il contratto. Per tutto ciò, dobbiamo essere intraprendenti; dobbiamo affrancare la nostra seconda presa prima che il Dichiarante riesca ad affrancare la sua dodicesima. Terzo: evitiamo l’attacco in atout: se lì c’è qualcosa per noi, ci rimarrà, se non la tocchiamo intempestivamente. Quarto: evitiamo il colore laterale degli avversari; quello è la loro fonte di prese. Quinto: evitiamo il singleton avversario; lì, c’è solo una presa per noi. Il colore rimanente è quello in cui attaccare.
In questa mano, fiori è il colore laterale avversario o il loro singolo, o ambedue; perciò, il nostro attacco dovrebbe essere cuori o quadri. Cuori è più corto, quindi ha qualche probabilità in più di non essere singolo.
Ma riavvolgiamo il nastro e rivediamo. L’apertore ha aperto 2♣, e il rispondente ha fatto un invito al Grande Slam (6♣). Dobbiamo perciò assumere che gli avversari abbiano trenta o più punti, e noi ne abbiamo sei dei dieci o meno rimanenti. Quante probabilità ci sono che il compagno abbia cinque punti, e che questi siano esattamente re e donna di cuori? David Bakhshi, di conseguenza, ha attaccato quadri: una scelta tanto intelligente quanto sfortunata.
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Paolo Enrico Garrisi