Buffett Cup: la seconda giornata raccontata da Gluck (parte seconda)

Dopo 3 turni di incontri a squadre l’Europa recupera qualcosa, ma non troppo; gli USA conducono infatti per 54-42, punteggio ufficioso. Seguiamo Claudio & Fulvio contro Berkowitz e Sontag, mentre di là il resto della squadra (ricordo, le terribili ragazze tedesche Von Arnim e Sabine Auken) giocano contro Levin e Weinstein.

L’incontro parte subito vivace e dopo 5 board siamo in parità avendone vinti e persi 2 + 1 pari.

Al primo, in totale misfit gli e/o Americani vanno down a 3 cuori, mentre nell’altra sala e sull’altra linea le Tedesche lasciano giocare 3 fiori che non si fanno.

Il board 2 vede gli “italians” dichiarare un onesto slam che non si fa (di là 4 picche +1); certo è che sono pure un po’ iellati i Nostri.

Il terzo è pari, mentre al successivo sono gli Americani a tirare uno slam a cuori un pochino sotto chance, visto che mancano 3 Assi di cui 2 passano.

Il quinto infine, a fronte di un normale 1NT dichiarato e fatto dalle tedesche, vede gli americani impegnati in un 2 fiori contrate (dove il contro, suppongo, è dato più che da motivi tecnici dal fatto che il board si vince o si perde, non importa di quanto). Il contratto viene realizzato con inutile surlevee, in quanto il board era già stato deciso in fase dichiarativa.

Il sesto è un board pari. Anche qui scatta la regola del BAM a tutti e 2 i tavoli e vengono contrate 2 picche che si battono per un’inezia.

Molte di queste scelte dichiarative in un incontro a IMPS non sarebbero ovviamente state fatte; l’approccio è più da mitchell che da incontro a squadre.

Istruttivo il board 7 dove le 2 coppie europee dichiarano in maniera aggressiva e portano a casa 2 parziali (2 cuori e 2 picche) sulle 2 linee. Una regola dice che se lasci giocare troppo spesso e troppo facilmente agli avversari 2 cuori o 2 picche, alla lunga non avrai uno score vincente.

Restituiamo immediatamente il board di vantaggio quando sia Fulvio sia Levin giocano 3 cuori, e vanno down, a Fulvio però l’avevano contrate per il motivo su esposto.

Pari il nono board, mentre il decimo sposta. Gli Americani schierati contro i Fantunes si fermano a 5 quadri, le scatenate Tedesche si spingono a slam, lo fanno e vincono il board.

Finalmente una licita da applausi di Claudio e Fulvio al penultimo board dove chiamano un bel 6 quadri; stavolta le carte non sono messe su dal diavolo e segnano un meritato +920. Levin e Wenstein licitano in maniera più rozza, ma arrivano allo stesso risultato, e purtroppo, giocandolo dall’altra parte rispetto ai nostri, ricevono un altro attacco e l’A di cuori di nostra spettanza potrebbe frullare nel vento. Succede invece che Levin gioca così come ha dichiarato, in maniera rozza, e non solo ci permette di incassare l’A ma anche un’altra presa poco dopo…

L’ultima mano non fa quindi storia e non sposta niente, in quanto siamo sopra di 2 board, cioè poco ma sufficiente; d’altronde il campo dei partecipanti è di altissimo livello, e finora nessun incontro è finito “tanto a poco”, tutti molto equilibrati.

Parziale a picche dei Fantunes, good judgment dei nostri, fatto con surlevee, idem con patate nell’altra sala, ma l’Europa porta a casa il 4-0 per questo incontro.

Domani gli ultimi 2 round dello squadre e poi sotto con l’individuale.

 Score : 60-48 per gli USA, secondo Ronald Wald

 

Gluckenval, vugraph commentator

 

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