Viktor Korchnoi se n’è andato

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luttoViktor Korchnoi, il grande campione di scacchi russo, ieri ci ha lasciato. Era nato a Leningrado nel 1931; era laureato in storia. Negli anni settanta del secolo scorso lasciò l’Unione Sovietica e si trasferì, prima in Olanda e poi in Svizzera. Korchnoi non ha mai vinto il titolo mondiale; c’è andato spesso molto vicino ma non è mai riuscito ad afferrarlo. Tuttavia era ritenuto allo stesso livello dei giganti del suo tempo: Botvinnik, Smyslov, Tal, Spassky, Petrosian, Fischer, Karpov.

Korchnoi era un persona molto gradevole con cui chiacchierare (o con cui giocare a bridge), dopo l’incontro di scacchi. Una volta, erano i primi anni Settanta, cenando con altri scacchisti durante un torneo internazionale, raccontò una barzelletta alquanto beffarda verso il partito comunista che allora guidava l’Unione Sovietica. Tutti risero tranne Yuri Averbach, un altro maestro sovietico, che si alzò a metà della cena e uscì dalla sala senza dire una parola. Il maestro italiano Enrico Paoli, che sedeva allo stesso tavolo, lo fece notare a Korchnoi.

‒ Sembra che la barzelletta non gli sia piaciuta.

Ma subito Korchnoi lo rassicurò:

‒ Gli è piaciuta: solo che è andato a ridere in camera.

Questa storia ci fu raccontata dal compianto maestro pisano Pierluigi Beggi.

Il tuo sorriso ci mancherà, Viktor.

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Paolo Enrico Garrisi

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