Vanderbilt 2013: Il reportage di Christina Lund

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Dennis BildeDennis Bilde è cresciuto in una fattoria in una zona remota della Danimarca, secondogenito di due appassionati giocatori di bridge. Da bambino ha passato ore a giocare e imparare dai suoi genitori e dallo zio, che hanno tutti fatto parte delle rappresentative danesi. E’ diventato il secondo giocatore più giovane ad aver vinto il Vanderbilt nella storia, superato di poco da Bobby Levin nel 1980. Ma Dennis Bilde ha vinto il Vanderbilt giocando ogni singola mano, e battendo molti dei suoi eroi di gioventù. Il suo nome risuona ancora nel mondo del bridge e qui vi potete fare un’idea di come ci si senta a battere i migliori del mondo e vincere il Vanderbilt a 23 anni.

Vincere il Vanderbilt (ora in Danimarca lo chiamano il Vanderbilde) – “Siamo arrivati domenica sera tardi e non eravamo a conoscenza del sorteggio o se avremmo giocato il giorno dopo. Fortunatamente non abbiamo dovuto giocare fino a martedì, quindi abbiamo avuto un giorno di tempo per prepararci. Nella prima partita abbiamo giocato contro quattro norvegesi sconosciuti, che si sono rivelati molto bravi, quindi è stata una partenza difficile. Ma come ha detto Roy Welland, oggi tutte le squadre sono così buone che è più difficile arrivare al secondo giorno del Vanderbilt di quanto non lo fosse otto anni fa. Devi giocare al meglio sempre, e questa è la parte migliore per me”

Sedicesimi di finale vs. #13 Berg (Lair, Bertens-Bakkeren, De Wijs-Muller) – “Già nella seconda partita incontriamo i campioni del mondo olandesi Muller-De Wijs – Benvenuti al Vanderbilt! Abbiamo iniziato contro di loro e li abbiamo fatti a pezzi. La partita non è mai stata in dubbio e abbiamo vinto di circa 80 IMP. A questo punto ero emozionato, dato che avevo giocato nel Vanderbilt solo una volta prima di quel momento, e avevo perso al primo round contro una squadra forte. Ho guardato il tabellone e ho visto che se avessimo raggiunto il terzo giorno avremmo dovuto sfidare Monaco.”

Ottavi di finale vs Monaco #4 (Zimmermann-Multon, Helgemo-Helness, Fantoni-Nunes) – “Volevo proprio sfidare Monaco, dato che Helgemo e Helness sono la mia coppia preferita. Giocano a bridge come piace a me, semplice e buon gioco col morto. Ho sempre sognato giocare contro di loro e quindi ho insistito di scendere in campo al primo round. Hanno iniziato con il loro schieramento migliore, Helgemo-Helness contro me e mio papà, Fantoni-Nunes contro Roy e Sabine ed ero convinto che li avremmo battuti”. Dennis sorride mentre mi racconta questo, non c’è arroganza nelle sue parole; solo la sensazione di invincibilità di un giovane. “Non è successo granché nella prima sessione, ma eravamo comunque sotto 35-5. Di solito non mi dà fastidio essere sotto di 30 IMP, ma ricordo di aver pensato durante il secondo set che forse non era una bella situazione contro questa particolare squadra… Nel secondo set Multon e Zimmermann hanno giocato bene contro di noi e Helgemo-Helness hanno decapitato Roy e Sabine. Ora eravamo sotto di 80 e avevamo bisogno di prenderci un bicchiere di vino a cena. Eravamo convinti di batterli ed ora eravamo sotto di 80”

Terzo round – “Mio padre e io abbiamo giocato contro Zimmermann di nuovo ed è stata una bella partita, una bella atmosfera. Per qualche motivo sembrava molto contento…Abbiamo vinto di 17 o 18 ed eravamo sotto di 67, e abbiamo discusso se concedere le ultime 16 mani, ma ho voluto giocare, e vincere almeno l’ultimo set – volevo giocare contro Helgemo-Helness e batterli. Alla prima mano abbiamo segnato +1100 contro Helgemo. Ho aperto 1Q e Helgemo (in prima contro zona) con QJTxxx, Qxxx, x, xx non ha potuto dire 2P debole nel suo sistema, e quindi ha detto 3P. Non un buon momento, dato che mio papà aveva AKxxx di picche. All’improvviso il set è diventato più divertente da giocare.

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Potevamo fare 6SA, ma non 6Q, che è stato il contratto scelto da Fantoni-Nunes, dopo che Sabine ha aperto con un 3F un po’ al limite. Quindi abbiamo vinto 15 IMP nella prima mano e altri 15 nella terza. Poi abbiamo licitato alcune manche al limite e le abbiamo realizzate tutte, contrate a volte quando di là andavano sotto, e abbiamo avuto un set enorme. Questo è stato il nostro giro – ed era ora. Come al solito abbiamo finito mezz’ora prima dell’altro tavolo e Helgemo-Helness hanno ipotizzato che se Sabine e Roy avessero giocato bene avrebbero potuto perdere 56 IMP. Ero semplicemente contento di aver battuto Helgemo e Helness. Sabine e Roy sono arrivati, e Roy ha detto “Potremmo avere delle mani buone”. Normalmente Roy dice “Potremmo avere delle mani brutte”. Abbiamo contato e vinto 71-10, ma non era abbastanza, ancora sotto di 4. Ma Roy e Sabine avevano un ricorso contro Helness e Helgemo durante il secondo set, che avrebbe potuto cambiare le sorti della partita. Dennis è andato a letto non sapendo se avrebbe giocato il giorno dopo, e si è svegliato nei quarti di finale del Vanderbilt.

Quarti di finale vs. Amoils, campioni uscenti #5 (Gitelman, Grue-Moss, Bessis-Bertheau) – “Abbiamo affrontato Amoils con Joe Grue & co. Una grande squadra, ma avendo appena battuto Monaco eravamo invincibili e nessuno ci faceva paura. Eravamo avanti di 52 a 16 mani dalla fine e abbiamo giocato contro Grue-Moss. Le prime cinque mani erano buone per noi, ma questi giocatori non stanno con le mani in mano, hanno inserito la modalità swing e hanno ottenuto molti buoni risultati. Poi sono andati sotto in uno slam al 25% e mi ricordo che ho pensato che avessimo vinto, e volevo solo uscire, fare i conti e festeggiare. Poi ho difeso male, non dando il conto in un momento cruciale, e hanno realizzato 3SA. Ho pensato fra me e me… che… possiamo perdere ora? Abbiamo segnato poco nelle ultime mani e abbiamo vinto di 16. La partita è stata meno combattuta di quella con Monaco, dato che siamo stati in vantaggio di un po’ in ogni set, anche se l’ultima sessione è stata davvero stressante.

Quanto pensi al punteggio mentre giochi?

“Mi concentro molto a non pensare che abbiamo vinto. L’ho fatto in quella mano. E’ un errore comune, che non si può fare contro giocatori del calibro di Grue e Moss. E Bessis-Bertheau erano all’altro tavolo contro Roy e Sabine. Credo che uno debba sempre giocare come se la partita fosse appena iniziata, e non diventare passivi, perché in questo modo si perde contro giocatori aggressivi che cercano lo swing. Devi giocare tosto sempre”

Semifinale contro Rosenthal #1 (#9) (Silverstein, Fallenius-Fredin and Nyström-Upmark)

“Speravo di giocare contro Nickell in semifinale, perché volevo battere Nickell e Monaco nello stesso torneo. Ma Nickell ha perso contro gli svedesi e quindi abbiamo sfidato Rosenthal con Fredin-Fallenius e Nyström-Upmark, che conosciamo bene” (In quanto paesi vicini, gli Svedesi e i Danesi sono solitamente amici e molto competitivi). “Fino a quel momento c’erano molti tavoli nella sala, ma ora c’era solo il nostro. Sembrava di giocare una partita di calcio nello stadio Wembley vuoto. Eravamo sotto di poco alla fine del primo round. Mi piace giocare contro giocatori forti e nel secondo set abbiamo giocato contro Fredin-Fallenius. Contro giocatori come loro non puoi aspettarti di vincere ogni mano. Fredin ha giocato un 3SA “alla Fredin” che avremmo potuto battere, ma abbiamo comunque segnato un IMP. Nel restante quarto li abbiamo battuti. Il terzo set è stato buono per noi e a 16 mani dalla fine eravamo in vantaggio di 46.”

Hai mai pensato a quanto fossi vicino alla finale mentre giocavi?

“E’ impossibile non pensarci. Cerco di pensare che è molto meglio essere in vantaggio piuttosto che in svantaggio, ma anche di lottare per la vittoria. E così è stato. Nell’ultimo set eravamo più o meno pari, mentre Sabine e Roy hanno avuto delle buone mani, quindi non c’è mai stata partita. E’ stato bello batterli dato che sarebbe stato imbarazzante tornare in Danimarca battuti dalla Svezia…” “Ora eravamo in finale. Pazzesco. A casa pensavo che sarebbe stato bello ottenere un buon risultato in questo torneo, ma non avevo mai immaginato questo. La realtà ha superato la mia immaginazione”

Finale vs. van Prooijen #6 (gli olandesi campioni del mondo in carica Ricco van Prooijen-Louk Verhees, Sjoert Brink-Bas Drijver e i secondi classificati alla Bermuda Bowl Dan Zagorin-Kevin Bathurst) – “Questa volta eravamo contro una squadra che aveva vinto tutte le partite precedenti di almeno 90 IMP. Siamo tornati a essere gli sfavoriti. Abbiamo iniziato contro Brink-Drijver e ho giocato male. Ho iniziato segnando -500 in un sacrificio fantasma, dove me la sarei potuta cavare con -300. Forse un segno che era stato un torneo lungo. Ho pensato: è solo la mano 1 di 64. Roy e Sabine hanno giocato bene quindi abbiamo pareggiato alla fine del primo quarto. Nel secondo set abbiamo giocato contro Verhees-van Prooijen. Sono diversi da Brink-Drijver che scherzano molto al tavolo. Verhees-van Prooijen sono più pensierosi, quindi ho pensato “Questi due li battiamo”.

Perché?

Quando mi siedo contro giocatori pensierosi, concentrati, penso “vieni pure” Non fanno così paura. Anche se pensano molto, giocano normalmente. Non c’è molta azione, quindi anche se sono giocatori forti mi sembra di averli in pugno. Abbiamo avuto un buon set quindi è andata come mi aspettavo. Eravamo in vantaggio di 30 IMP a metà strada della finale del Vanderbilt.

Interludio

“C’è una pausa pranzo di due ore tra il secondo e terzo quarto. Non mi è mai sembrata lunga come oggi. Sono andato in camera a dormire ma non ce l’ho fatta. Ero nervoso, dato che non mi ero mai trovato in questa situazione prima. Sono andato a fare una passeggiata, mi sono mosso, mi sono fatto la ramanzina da solo. Stavamo andando in contro allo schieramento più forte. Abbiamo scelto di giocare contro Verhees-van Prooijen, che avevamo già battuto. E’ stato un set intenso e ben giocato, con molti slam. Van Prooijen ha giocato un 4P molto bene. Non so nemmeno come si chiami quel colpo. Forse una delle mani più belle che abbia mai visto. Un bridge meraviglioso che gli ha meritatamente fatto guadagnare 10 IMP.

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Morten Bilde ha attaccato re di fiori. Van Prooijen ha fatto presa con l’asso e ha continuato fiori al fante, preso dalla dama di sud. Ora Morten Bilde è tornato dama di quadri, presa in mano dal re. Van Prooijen ha giocato quadri all’asso e ha scartato una cuori sul fante di fiori. Ha tagliato una quadri, su cui Dennis ha scartato una cuori. Ora est ha giocato il re di cuori, cuori all’asso, 7 di quadri tagliato col 6 di picche, mentre nord scartava l’ultima cuori. Ora ha giocato una cuori per la dama di picche! Nord rimasto solo con atout ha dovuto sottotagliare con il 4. Ora il dichiarante ha giocato il 2 di picche per il 7 e il re di sud che poteva uscire solo fiori, lasciando così far presa al fante di picche di van Prooijen, en passant. “Abbiamo perso il set di 11 IMP ed eravamo in vantaggio di 22 a 16 mani dalla fine. Abbiamo giocato contro Sjoert e Bas. Hanno iniziato meglio di noi”. (A questo punto il punteggio è 104-93 a favore di Auken). “Poi è arrivata una mano in cui avevo KT83, 94, QJ6, Q542. Mio padre apre 1SA 15-17. Giochiamo Stayman forzante manche, quindi ho dovuto decidere e ho dichiarato manche, anche se Brink e Drijver non avevano regalato prese fino a quel momento”.

 

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Quando Dennis ha scoperto il morto, Brink gli ha chiesto scherzosamente “Inviti con 5-7 punti?” Drijver ha attaccato due di cuori per l’asso di sud, e ritorno cuori. Bilde senior in ovest ha giocato il fante di fiori, preso dall’asso di nord, che torna di nuovo cuori. Dato che le cuori sono 5-2, il dichiarante è entrato al morto per fare il sorpasso al 9 di fiori, per nove prese e manche in zona (l’altro tavolo ha giocato 2SA fatte). “Dopo quella mano eravamo di nuovo in vantaggio e Bas è rimasto seduto per un po’ scuotendo la testa. Poi hanno licitato e realizzato uno slam e noi siamo andati sotto in uno slam dopo che Sjoert ha trovato l’attacco giusto” Il tuo compagno apre 1SA 10-12 primo di mano in prima. Il secondo di mano interviene di 2C in zona. Gli avversari trovano 6C (1SA, 2C-4F(fit bid), 4C-4SA, 5C-6C), Ora devi attaccare da questa Yarborough: 642, 9853, 94, 9643. Cosa attacchi? Brink ha scelto il 9 di quadri, l’unico attacco che batte lo slam. “A 5 mani dalla fine è arrivata una mano di licita competitiva, loro sono arrivati a 3P e ho pensato che se io avessi detto 4C, Bas avrebbe detto 4P e avrei contrato. La mia previsione era corretta, ma quando ha detto 4P ho cambiato idea e ho passato…credo che i miei nervi mi abbiano fatto un brutto scherzo per un secondo.

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Ora mio padre ha pensato che il mio passo fosse forzante e quindi ha licitato 5C, con la sua buona mano. Siamo stati contrati e abbiamo segnato -300 invece che viceversa” Dopo aver dominato il secondo quarto, la squadra di Dennis era ora sotto di 2 a due mani dalla fine. Hanno guadagnato un IMP nella mano successiva, 117-116. Nella penultima mano Roy Welland e Sabine Auken hanno segnato un ottimo 3SA fatto, mentre Brink e Drijver andavano uno no a 3F: 12 IMP. Nell’ultimo board della finale, Nord-Sud avrebbero potuto licitare 6P, che avrebbe pareggiato il punteggio. Ma il papà di Dennis ha fatto la prima mossa e ha aperto 4F primo di mano in zona con T94, K, 2, KJT98743. Due passi e contro di Brink quarto di mano. A questo punto il mondo del bridge ha guardato col fiato sospeso Drijver, che aveva A652, Q7, J96, A652 di fronte ad avversari in zona. Se avesse detto 4P Brink sarebbe probabilmente andato a slam, vista la situazione della partita. “Bas ha quasi buttato le carte sul tavolo e ha scosso la testa, perché sapeva che questa mano poteva decidere la partita. Sapeva che era meglio passare, con due assi e un contro dal quarto di mano. Ha passato, scelto la carta d’attacco sbagliata, e il contratto è finito uno no per -200”.  “Bas e Sjoert avevano una brutta sensazione quando all’uscita dalla stanza abbiamo trovato Sabine sorridente. Abbiamo vinto di 17. é stato incredibile, più di quanto avessi osato sognare. Sabine non poteva crederci. Eravamo tutti in estasi. Tutti sono venuti a farci i complimenti, a fare foto, ci hanno dato il trofeo. Dopo siamo andati al bar, dove tutti avevano seguito la partita. Venendo da fuori, non sapevo che così tante persone seguissero i Nationals, e all’improvviso eravamo il centro dell’attenzione. Parlare con tutti, un bicchiere di champagne e una birra, ricordare per celebrare “hai una mano da raccontare?” “Non lo so, non ricordo”, ero sopraffatto. Mi ricordo che c’è stato un incendio nell’hotel quindi ci siamo dovuti riunire quasi subito dopo aver vinto. Non credo che nessuno sia mai sembrato così felice alla notizia che c’è un incendio nel suo hotel.

Qual è stata la tua partita preferita del Vanderbilt?

“La finale, ma solo perché era la finale. Le ultime quattro partite sono state uniche ciascuna a modo loro. La finale e la partita contro Monaco, perché era il mio sogno giocare contro Geir e Tor”

Hai vinto i campionati del mondo junior nel 2008 a soli 18 anni. Qual è il tuo momento migliore bridgisticamente parlando?

“E’ stato fantastico vincere i campionati del mondo junior, ma vincere il Vanderbilt è un’altra cosa. Il mondo intero se n’è accorto e gente da ogni dove ci ha fatto i complimenti. Nella settimana successiva mi sono reso conto di quanto importante sia. Più di tutto mi ha fatto impressione sentire dire che questo è il meglio che sia capitato al bridge in Danimarca. Per me è stato tanto emozionante quanto vincere i campionati del mondo junior. Ma nel Vanderbilt ho battuto tutti i giocatori di cui leggevo quando ero più giovane – e ho giocato tutte le mani…”

Cosa c’è nel tuo futuro?

“Mio padre e io giocheremo con Paul Street e Barnet Shenkin nel prossimo ciclo dei Nationals. Dopo non c’è niente di certo. Il mio sogno sarebbe giocare regolarmente nei Nationals e Regionals negli Stati Uniti e vivere come giocatore professionista”

Cosa diventerai se non un giocatore professionista?

“Sarà così. Non c’è nient’altro per me, non ho un piano B”.

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Christina Lund Madsen

[Edizione italiana a cura di Laura Cecilia Porro per Neapolitan Club]

 

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