USA Trials Signore 2011: Verso la finale

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Sylvia Moss ha battuto Geeske Joel – 92-86 in sessantaquattro mani – e ha guadagnato la finale. Là si batteranno contro JoAnn Sprung, la quale ha battuto Valerie Westheimer 127-119. Oggi iniziano la finale USA1 e le semifinali per USA2, in novantasei mani; spieghiamo di nuovo il formato. La finale per designare USA1 è l’incontro tra Moss e Sprung; la vincitrice va in Olanda.

La semifinale per USA2 è l’incontro tra le due squadre sconfitte in semifinale, Joel et Westheimer. La vincitrice affronterà la perdente della finale USA1, Moss aut Sprung; la vincitrice di questo terzo match sarà USA2.

Tutto questo significa che Moss e Sprung andranno in Olanda, come USA1 o USA2, vincendo uno dei due incontri; Joel o Westheimer invece li dovranno vincere ambedue.

Un’interessante problema d’apertura in terza posizione con mano border line (al limite), si è verificato nel board ventisei dell’incontro Moss-Joel. Tutti in zona, Jillian Meyers è passata in terza posizione con:

♠K7 A985 A65 ♣10752

Lei e la sua compagna Jill Levin giocano Standard American, 2o1gf. Il rango dell’apertura a livello uno parte da undici punti onori. Le apertura a livello due sono deboli, multi 2 e bicolori 2e 2; il loro rango è 5-10, o undici brutti.

Così, la mano di Jillian è sicuramente nel rango dei punti necessari per l’apertura in prima e seconda posizione.

Un altro importante fattore è quello delle prese difensive; lei ne ha due e mezza (due di asso e mezza di re): questo è il minimo indicato da Ely Culbertson, quindi anche il criterio delle prese difensive permette l’apertura – ma 2,5 sole non la suggeriscono.

Un terzo parametro è quello delle perdenti: e qui ce ne sono troppe. Gli onori sparsi e la mancanza di “consistenza”, cioè la mancanza di dieci e nove vicini ad onori alti, rendono la mano troppo povera di prese giocabili per un’apertura in prima o seconda posizione. Ma con questa mano, molto vicina ad un’apertura normale, Jillian è passata in terza posizione. Troppo timida? No: al contrario, è stata una scelta intelligente.

L’apertura dovrebbe essere 1♣, ma se gli avversari vincono il contratto, com’è probabile, che attacco abbiamo suggerito al compagno! 1 potrebbe essere migliore per l’attacco, ma il compagno dovrà districarsi in un rebus quando cercherà di farsi il quadro della mano. Per di più, sia 1♣ o 1 l’apertura, non ci piace per nulla l’ipotesi di una difesa ad alto livello con atout 5-3, o con fit 4-4 povero di teste.

All’altro tavolo, Sylvia Moss ha aperto 1: loro pure giocano Quinta Nobile, ma, come raccomandato da Alvin Roth, l’uomo che ha inventato la moderna Quinta Nobile, in terza e quarta posizione la mano border line può essere aperta nella quarta – se ciò è negli accordi di coppia.

L’altra magagna nella mano di Jillian, e di Sylvia, è la mancanza di preparazione. L’apertura, sia essa 1♣ o 1, o anche 1, non è preparata alla risposta 1♠; l’Apertore non può passare con sole due carte d’appoggio: deve dire 1NT. Ma se il partner ha da nove punti belli a undici, certamente salirà a 2NT, un contratto difficile ed a rischio di caduta multipla, in zona. E se ha meno di nove, passerà lasciandoci ad 1NT con meno di venti punti sulla linea, contratto altrettanto difficile e altrettanto pericoloso.

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