Tom Hanlon: Uso il Poker per giocare a Bridge (intervista)

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Mercoledì 20  giugno 2012 Tom Hanlon (Irlanda)  è stata ospite  Bridge Live Show, il programma trasmesso su BTCC (BridgeTopics.com Channel) in diretta da Dublino, dove si stanno svolgendo i Campionati Europei. BTCC è  la nuova web tv prodotta da Neapolitan Club e BridgeTopics.com.  Riportiamo una breve sintesi dell’intervista condotta da Jan van Cleeff e Laura Cecilia Porro.

Come sta andando l’Irlanda al momento?

E’ stata una settimana piuttosto varia: abbiamo passato il girone di qualifica, ma la nostra posizione è peggiorata a causa del carry over. Alcuni dei nostri buoni risultati sono stati scartati perché ottenuti contro squadre che non si sono qualificate. Siamo un po’ demoralizzati al momento, ma ci riprenderemo e cercheremo di raggiungere il nostro obiettivo: la qualifica alla Bermuda Bowl.

 

Come al solito le nostre interviste cominciano proponendo agli ospiti dei dilemmi e l’ospite deve scegliere fra le duealternative proposte. Primo: stufato irlandese o “coddle”?

Stufato.

Poker o bridge?

Bridge.

Monaco o Italia?

Italia.

Camrose o Vanderbilt?

Vanderbilt.

Contro di supporto: sì o no?

Sì.

 

Tom, tu sei anche un giocatore di poker e hai scritto un libro su entrambi i giochi…

Sì. Onestamente mi piace il poker ma lo uso per guadagnare abbastanza da poter giocare a bridge. Non gioco molto a bridge come professionista e se posso giocare a bridge lo devo ai guadagni del poker.

 

A Varsavia nei campionati europei 2006 vi siete qualificati secondi con la stessa squadra con cui giochi al momento in questi campionati europei. Puoi fare un paragone tra quella esperienza e quella attuale?

A Varsavia eravamo un po’ più isolati, ci siamo sentiti più uniti come squadra. Essere a casa ti fa sentire il tifo più vicino, ma procura anche più distrazioni: molte persone ti interrompono mentre vai da una partita all’altra, o mentre discuti il sistema. Ci siamo preparati molto a questo torneo, ma pensavamo che il formato ci avrebbe agevolato di più, perché non battiamo le squadre più deboli con tanto vantaggio. Pensavamo di piazzarci un po’ meglio, dato che non c’è carry over dalle squadre più deboli. Siamo amareggiati, a Varsavia siamo stati la prima squadra a battere l’Italia. Pensavamo almeno di pareggiare qui, ma non abbiamo già gettato la spugna, un buon risultato sarebbe sufficiente a riportarci in zona qualifica.

 

Come è iniziata la tua partnership con Hugh McGann?

Nella squadra irlandese abbiamo una delle coppie più longeve del mondo (40 anni). Per parte nostra Hugh ed io abbiamo iniziato come juniores, poi siamo entrati nell’open nel 1994 e abbiamo giocato ogni anno da allora. Siamo amici e di rado litighiamo al tavolo o dopo. Se qualcuno ha commesso un errore aspettiamo qualche ora e ne parliamo a mente fredda. Ciascuno mette davvero molto impegno, quindi è meglio non parlarne subito ma aspettare un po’ di tempo e poi tornarci sopra.

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BTCC team

22/06/2012

 

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