Societari 2010 – Ancora ‘sub judice’ lo Scudetto Italiano

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Le fasi conclusive dei Campionati italiani a squadre libere, i societari per interndersi, si sono svolti a Bologna dal 23 al 26 settembre 2010. Al termine del secondo turno di gara il Team Varese avanza un reclamo contro la partecipazione di tre giocatori norvegesi nella squadra Angelini: Geir Helgemo (HLR004), Tor Helness (HLR005) e Boye Brogeland (BRY021), che risultano tesserati il data 15 settembre presso la Federazione Italiana con la S.S. D. Angelini Bridge s.r.l.

Paolo Uggeri, delegato dal capitano a rappresentare la squadra Varese, ci aveva così spiegato le motivazioni del ricorso:

“Abbiamo presentato reclamo ai sensi dell’articolo 10 del Regolamento organico della Federazione approvato dal CONI, consultabile sul sito della FIGB. Questo articolo distingue tra le varie tipologie di campionati. Per la Coppa Italia e per i Societari è chiesto ai giocatori il requisito dell’iscrizione alla federazione e, se stranieri, della residenza in Italia poichè si tratta di gare riservate ai residenti. (Mentre, ad esempio, per i Campionati italiani di primavera non occorre essere iscritti alla Federazione italiana). E’ altresì ristretta la partecipazione degli stranieri ad un massimo di 2/6 per squadra.” (leggi testo completo »)

Il reclamo viene inoltrato presso il CNG (Collegio Nazionale Gare) che sospende la decisione in attesa di chiarimenti dal CONI. La competizione però prosegue: Angelini e i Norvegesi arrivano in finale dove perdono contro la squadra Allegra di Torino, i campionati si concludono, cerimonia di premiazione e foto di rito.

“Di fatto con questa procedura non è stata presa alcuna decisione. Ed è la prima volta che il CNG non decide su un esposto ma rimanda ad un organismo superiore, una sorta di rimando alla Corte Costituzionale” commentava Uggeri.

Mentre ancora si festeggia lo scudetto della squadra Allegra di Torino compare una nota ufficiale della federazione:

“Il Comitato Nazionale Gare, nell’attesa di deliberare in merito ad un ricorso presentato durante lo svolgimento del Campionato, non ne ha ancora omologato il risultato”.

Abbiamo chiesto informazioni alle parti interessate.

Paolo Uggeri (squadra Varese) ci ha risposto che a tutt’oggi nessuna comunicazione è stata notificata in merito all’esito del ricorso, malgrado i loro solleciti presso gli organi competenti. Ed ha aggiunto: “Mi sembra che il silenzio della FIGB sia particolarmente assordante e che un presidente dovrebbe rendere conto sugli eventuali problemi che non consentono di dare una qualsiasi definizione al nostro reclamo pendente da troppo tempo.”

Grande serenità traspare nelle parole di Fulvio Fantoni (squadra Angelini) che nel corso di una recente intervista dichiarava:

“Se il Team Varese ritiene che vi siano state delle irregolarità, è nel suo pieno diritto fare un ricorso. Da parte nostra, prima di schierare tre Norvegesi, abbiamo fatto le nostre verifiche interpellando sia la Federazione che il CONI. Una volta ottenute le risposte, abbiamo seguito alla lettera le indicazioni che ci sono state date. Infatti l’iscrizione della squadra è stata accettata. Ripeto, da parte nostra, ci siamo assicurati in precedenza che fosse possibile fare questa iscrizione. Ci hanno risposto, per la precisione, che i Norvegesi potevano essere iscritti in tre ma che ne potevano giocare solo due in contemporanea ovvero nello stesso turno. E noi ci siamo allineati alle indicazioni ricevute. “

Nei giorni scorsi abbiamo intervistato Giorgio Duboin (Squadra Allegra – Lavazza) che ci ha detto: Anche noi siamo in attesa della sentenza del Collegio Nazionale Gare. E forse dovremo anche rigiocare la finale”. E quando gli abbiamo chiesto se avesse rigiocato volentieri ha risposto: “E per quale motivo non dovremmo farlo? Se abbiamo vinto contro una squadra che non aveva il diritto di giocare è giusto rigiocare contro quelli che ne avevano diritto. Bisogna sempre ricordarsi che stiamo parlando di sport. A volte mi sembra che la gente si stia dimenticando proprio i principi basilari dello sport. Il risultato bisogna farlo sul campo e con le armi che si hanno. Pertanto: sì, rigioco volentieri.”. (leggi testo completo »)

Neapolitan Club e Bridgetopics.com (Agenzia Bridge News) hanno più volte formalmente richiesto chiarimenti alla Federazione. Alla fine è arrivata una risposta. Giovanni Maci, Segretario Generale FIGB, in data 19 novembre scrive: “Com’è certo a sua conoscenza e come può verificare dal sito FIGB www.federbridge.it (gare / campionato / campionati di Società) il risultato dei play-off dei Campionati di Società Open è ancora sub judice. La Federazione non ha alcuna opinione in merito alla decisione, che è demandata all’Organismo preposto, il Collegio Nazionale Gare, che non si è ancora espresso in merito. Le ricordo comunque che il dispositivo del c.n.g. non è pubblico.”

Nel frattempo sono passati  due mesi e i risultati sono ancora ‘sub judice’ .  Non sappiamo quali accidenti abbiano finora impedito che venisse presa una decisione. Non sappiamo nemmeno se c’è qualcuno che abbia diritto di conoscere la decisione del  Collegio Nazionale Gare. Supponiamo che il Capitano della squadra Varese abbia il diritto di conoscerla.

 

 

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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 Neapolitan Club & BridgeTopics.com

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One Reply to “Societari 2010 – Ancora ‘sub judice’ lo Scudetto Italiano”

  1. Più di una cosa non mi convince, nell’atteggiamento con cui si sta affrontando il problema.
    Non sono un giurista, ma quantomeno sapere chi ha vinto lo scudetto italiano mi piacerebbe saperlo. Oltretutto come molti altri appassionati ero in piccionaia a seguire con interesse lo svolgimento delle gare.
    I dispositivi del CNG non mi interessano, ma sapere che decisione (non come o perchè, solo quale) si. E magari anche il quando potrebbe essere interessante.
    Certo è che, considerando che il cavallo di battaglia che abbiamo cavalcato in tempo di elezioni della nuova presidenza era proprio la “trasparenza” della mia federazione (mia ? nostra ? loro ?), ora sono un attimo deluso.
    La FIGB non ha un’opinione ? E chi se ne…. non mi aspetto opinioni ma decisioni.
    E’ un fatto prima di tutto di correttezza, principalmente per le parti in causa, e successivamente per tutto il movimento. Se è stato fatto qualcosa di sbagliato si correggerà, se è stato fatto tutto bene: meglio.
    Ma questa alea di nebbia che c’è sulla questione non fa bene al nostro piccolo mondo del bridge.

    Gluck

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