Silvio Sbarigia ricorda Enrico Longinotti

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Conoscevo Enrico Longinotti da più di 30 anni, ha combattuto per tanto tempo contro un male terribile. Era una persona gradevole e molto simpatica, un uomo estroverso al tavolo e fuori dal tavolo. Enrico era un giocatore esperto e molto tecnico, un ‘teorico’ alla ricerca della perfezione e del colpo geniale, portato ad esasperare alcune situazioni di gioco. Soprattutto un vero appassionato: amava giocare e discutere di bridge. Mi ricordo di tante chiacchierate che ci siamo fatte: lunghissime, quasi interminabili. “Silvio” mi diceva “guarda questa mano…”.

Una delle ultime volte che ci siamo incontrati fu durante le selezioni seniores per gli Europei di Ostenda 2010: Enrico ed il suo compagno Giovanni Maci si qualificarono, la Nazionale Italiana vinse il bronzo. Enrico ha lasciato il bridge da vincitore: è uscito di scena con una medaglia al collo. Quella fu la sua ultima competizione, poi il male lo piegò irrimediabilmente e lo costrinse ad abbandonare il tavolo. Sono sicuro che nella malattia la cosa che più lo ha fatto soffrire è stata il non aver potuto più giocare e soprattutto parlare della ‘mano impossibile’.

Silvio Sbarigia

09/11/2011

 

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