Scozia contro Neapolitan Club: seconda sfida

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Paul GipsonScozia contro Neapolitan Club: lunedì 25 febbraio 2013, ore 20,30 in BBO. Questa è la seconda sfida tra la squadra scozzese che parteciperà al British Home International Series (detto anche Camrose Trophy, in programma il primo week-end di marzo a Dublino), e una squadra dello staff del Neapolitan Club. Nel primo incontro, disputato lo scorso dicembre, prevalse la Scozia.

Paul Gipson ci ha mandato una presentazione della sua squadra.

Come coppia Alex Wilkinson e Philip Stephens hanno fatto l’esordio internazionale in gennaio, ma avevano già giocato insieme nella squadra junior. Nonostante la sua giovane età , Alex ha giocato numerose volte nella squadra open, la prima nel 2006 in coppia col padre. Da gennaio Philip ha conseguito il dottorato (quindi Dr. Phil d’ora in avanti), un traguardo che Alex spera di emulare verso la fine dell’anno, se non prima.

[NdT. L’appellativo “dottore” in Italia è concesso impropriamente al semplice laureato, mentre dovrebbe essere riservato a chi ha conseguito il dottorato o la specializzazione post-laurea, come appunto Phil e, più sotto, la nostra Laura]

Alex e Phil giocano un moderno stile 2/1 game forcing che include risposte transfer su aperturta di fiori corto. Loro raramente si perdono gli slam al 30 per cento, ma stanno lavorando duro per aumentare questa percentuale.

Paul Barton e Brian Spears hanno formato coppia in tempi relativamente recenti e faranno il loro debutto internazionale come coppia nel Camrose. Brian ha giocato per la Scozia per molti anni con compagni diversi ed è uno dei vincitori della medaglia d’oro ai giochi del Commonwealth del 2010, ma per Paul sarà il debutto internazionale in assoluto. L’anno scorso hanno vinto il Winter Foursomes, primo fine settimana di Scozia, e la Coppa di Scozia nel 2010/11, sebbene con compagni differenti.

Brian e Paul giocano un classico 2/1 gf, fortemente influenzato dal vecchio compagno di scuola di Brian Michael Rosenberg. Provocando il disgusto dei commentatori di BBO, io sospetto, giocheranno anche la Flannery [NdT. Apertura 2con 11-15 e 4-5 picche-cuori].

Questo è il quarto incontro di allenamento di questo mese: abbiamo battuto di stretta misura le squadre di BBO Forums e Wroclaw, e perso di poco contro Israele. La squadra è grata a tutti quelli che hanno donato il loro tempo per aiutarci ad essere pronti per l’Home International.

Paul Gipson

Per lo staff del Neapolitan Club giocheranno Fabio Colasante e Paolo Enrico Garrisi, cioè io; il nostro sistema è il Fiori Napoletano integrale del 1966. Le sue principali caratteristiche sono il Fiori Forte, il contro punitivo anche a livello uno – non usiamo il Contro Sputnik – e il Principio di Preparazione, cioè aprire preparati a ridichiarare su qualsiasi risposta, senza preoccuparci della lunghezza dei colori (nota: il Principio di Preparazione è giocato anche dai gemelli di Manchester Jason e Justin Hackett).

L’altra coppia dello Staff è formata da Catherine Gerrard e Laura Cecilia Porro, un’italiana che vive in Scozia per conseguire il dottorato all’Università di Sant’Andrew, perciò anche noi abbiamo un futuro dottore. Laura e Catherine giocheranno in aprile nella squadra femminile scozzese che disputerà il Lady Milne, un altro evento del Camrose. Il loro sistema è in quarta nobile stile Acol con Senza Debole e risposta 2/1 non forcing manche ma che promette nuova licita entro i 2NT. Un’interessante caratteristica di Laura e Catherine sono le aperture 5♠ e 5 invitanti a slam, eseguite con quelle mani molto forti e con colore lungo ma bucato; il Rispondente dichiarerà lo slam a seconda degli onori posseduti in atout.

Abbiamo chiesto a Catherine Gerrard di mandarci informazioni su di lei; ci ha cortesemente risposto: 

Sono terapista del linguaggio; ho lasciato la professione per dedicarmi ai miei quattro bambini e a due altri nati da precedente matrimonio di mio marito. Quando lasciano il nido corro al golf, che amo.

Credo fortemente nel bridge giovanile in quanto senza gli juniores non avremmo i seniores, e ho lavorato per molti anni con la squadra giovanile scozzese. Credo anche che a coloro che insegnano, ad ogni livello, non sia dato sufficiente credito né aiuto (abbiamo bisogno d’insegnanti). Sono stata anche coinvolta per molti anni con il comitato della Scottish Bridge Union (SBU), ma adesso sono stufa della politica. Ho già giocato in passato per la squadra scozzese femminile (credo che il bridge femminile non vada bene per il bridge femminile :)). Dovremmo tutti essere messi in grado di gareggiare a pari livello, con l’eccezione degli amatori e dei professionisti.

I LOVE BRIDGE

Catherine

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Paolo Enrico Garrisi

25/02/2013

 

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