Schapiro Spring Foursomes 2014: La vittoria di Sinclair

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Anita Sinclair ha vinto lo Schapiro Spring Foursomes del 2014, forse l’edizione più forte di sempre da quando il torneo fu istituito nel 1962. La sua squadra ha battuto Lavazza in semifinale e Allfrey in finale.

La squadra Sinclair: Anita Sinclair, Marion Michielsen, Sabine Auken, Zia Mahmood, Andrew McIntosh, Roy Welland.

E quella di Alexander Allfrey: Alexander Allfrey, Tony Forrester, David Gold, Andrew Robson.

La mano che segue è stata giocata nell’incontro tra Hinden e Lavazza, vinto dalla prima.

sinclair 01

All’altro tavolo Agustin Madala aveva aperto 3; Frances Hinden era passata, Norberto Bocchi aveva rialzato a 5, e la licita si era chiusa sul 5♠ di Graham Osborne.

Era appropriato il 6♠ di Bianchedi? Non erano forse troppo aggressivi il 2 di Allerton e il 3diMadala? Lasciamo senza risposta queste domande, solo bisogna notare che a dispetto dei violenti barrage, e per come erano messe le carte, ambedue gli Est-Ovest avevano almeno nominato il contratto vincente, 5♠.

Dopo l’attacco Duboin poteva contare dieci prese, e l’undicesima dopo l’asso di cuori. C’erano tre possibilità di trovare la dodicesima: l’asso di cuori ben piazzato; se era messo male, un taglio a fiori di mano, sperando che fossero divise 3-3; se erano messe male, c’era ancora la possibilità di una 

compressione automatica quadri-cuori, che in effetti avrebbe funzionato perché Allerton aveva l’attesa donna di quadri e le sperate tre (o più), carte di cuori. La percentuale combinata di divisione delle fiori e posizione dell’asso di cuori era 67, e ancora era possibile la compressione; per tutto ciò, e per ragionevole supposizione di come fossero messe le carte, lo slam era stato ben chiamato.

 

Duboin ha preso l’attacco di asso, scartando una fiori; quindi ha giocato fiori al re, asso di fiori e piccola picche al J. Adesso fiori dal morto, tagliata di donna (quindi rinunciando alla protezione contro il dieci di atout quarto). Le fiori hanno rivelato di essere 4-2. Ora Duboin gioca cuori, scoprendo la cattiva posizione dell’asso, e qui finisce la mano: Cooke, che stava guardando le cuori del morto come un gatto potrebbe guardare un mastino, è tornato immediatamente cuori, distruggendo la minaccia comunicante e la stessa compressione.

Un’ulteriore nota è necessaria, principalmente per il giocatore medio che non conosce la compressione. Quando occorre rettificare il conto, cioè dare agli avversari una presa in modo da raggiungere lo stato “tutte vincenti tranne una”, è raccomandabile farlo al più presto, prima che l’avversario possa “leggere la mano” e trovare il ritorno distruttivo. Duboin non l’ha fatto; lui ha prima mosso le fiori, non cuori. Questo perché l’immediato ritorno a cuori, che era piuttosto ovvio, avrebbe distrutto non solo lo schema della compressione, ma anche l’ultimo ingresso per incassare la quarta fiori, se fossero state divise 3-3.

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Paolo Enrico Garrisi

 

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