Raduno del Movimento Anti-Cheating a Filadelfia

National di Primavera, Filadelfia, mercoledì 14 marzo 2018. Dozzine di giocatori di alto livello si sono riuniti per un evento pubblico con lo scopo di sensibilizzare la comunità del Bridge su ciò che definiscono come una minaccia ‘all’autentico spirito del gioco’. Sebbene siano state emesse clamorose sentenze in Nord America ed in Europa, con le quali diverse coppie di alto livello sono state riconosciute colpevoli di cheating e squalificate a vita, alcuni degli accusati si sono rivolti ai tribunali civili che hanno ribaltato le sentenze sportive o ridotto le loro condanne.

A gennaio, ad esempio, il CAS (Court of Arbitration for Sport ) ha decretato l’invalidità della sentenza emessa dalla EBL (European Bridge league) contro Fulvio Fantoni e Claudio Nunes: una decisione che ha fatto tremare il mondo del Bridge. Dato che le federazioni di bridge mondiali, zonali e nazionali potrebbero essere obbligate dai tribunali a consentire la partecipazione di giocatori che erano stati precedentemente banditi, alcuni giocatori stanno cercando di prendere in mano la situazione chiedendo che queste organizzazioni annuncino in anticipo chi sarà invitato ai loro tornei. Ciò consentirebbe ai giocatori di evitare di partecipare agli eventi in cui sia prevista la partecipazione di quei giocatori precedentemente condannati.

Il gruppo di Philadelphia ha creato dei distintivi con lo slogan  “Say  No To Cheats” (Di’ no agli imbrogli) e ha pubblicato una petizione. Più di un centinaio di giocatori hanno sfoggiato con orgoglio i distintivi  per tutto il giorno, e, circa lo stesso numero di giocatori ha firmato la petizione, che in un passo così recita: “Apprezziamo gli sforzi delle federazioni nazionali e internazionali per affrontare questo cancro. Non abbiamo dubbi che condividano la nostra causa comune. Tuttavia vediamo anche che ci sono momenti in cui le loro mani sono legate dalla burocrazia e dal labirinto delle interpretazioni legali. I giocatori di bridge di tutto il mondo hanno il diritto di decidere dove giocare e contro chi. È per questo motivo che chiediamo agli organizzatori dei maggiori tornei una totale trasparenza per quanto riguarda i partecipanti. I giocatori possono quindi decidere se ritirarsi  meno dall’evento”

Zia Mahmood, uno degli organizzatori del raduno, ha dichiarato:” Con l’espulsione di questi giocatori, nei tornei si respirava un clima migliore poiché tutti sapevamo che il gioco era corretto. Ma, dopo i recenti eventi in Europa, è tornato un senso di disagio. E’ come se tu, dopo aver cacciato via qualcuno che veniva a casa tua e maltrattava la tua famiglia, fossi stato costretto in qualche modo ad invitarlo a rientrare. Ecco perché stiamo facendo questo: le mani delle federazioni potrebbero essere legate, ma le nostre non lo sono”.

L’organizzatore del raduno, Boye Brogeland, che ha lanciato le prime accuse di cheating nel 2015, ha dichiarato:” Abbiamo bisogno di un nuovo approccio contro il cheating. È così difficile dimostrare il metodo con cui qualcuno potrebbe imbrogliare, ma l’analisi statistica di risultati insoliti ci mostra la strada. Dobbiamo agire presto anche se non possiamo provare le nostre accuse nei minimi dettagli”.

E Howard Weinstein, Presidente della Commissione Anti-Cheating della ACBL (American Contract Bridge League) ha dichiarato: “Questo è importante per i giocatori. Non credo che gli organizzatori sappiano realmente quanto i giocatori si preoccupano di questo. La cosa migliore che si puoi fare nei possibili casi di frode è parlare. Compila una lista di quei giocatori! Se vedi qualcosa, dì qualcosa. Una mano non prova nulla, ma comportamenti scorretti sistematici i possono rilevarsi solo se ci sono prove sufficienti. ”

Bollettino ACBL, 15 marzo 2018

[Traduzione italiana a cura di Neapolitan Club]

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Petizione

Siamo un gruppo di giocatori di bridge preoccupati. Questa petizione è il risultato di problemi derivanti dai recenti scandali legati al fenomeno del ‘cheating’.

Il Bridge è un gioco difficile e affascinante, ed è davvero difficile comportarsi sempre perfettamente al tavolo da gioco. Tuttavia, vi è un’enorme differenza tra le nostre imperfezioni nella condotta e quei giocatori che hanno distrutto il nostro gioco attraverso imbrogli deliberati e sistematici.

Apprezziamo e applaudiamo gli sforzi delle federazioni nazionali e internazionali nell’affrontare questo cancro. Non abbiamo dubbi che condividano la nostra causa comune. Tuttavia vediamo anche che ci sono momenti in cui le loro mani sono legate dalla burocrazia e dal labirinto delle interpretazioni legali.

I giocatori di bridge di tutto il mondo hanno il diritto di decidere dove giocare e contro chi. È per questo motivo che chiediamo agli organizzatori dei maggiori tornei una totale trasparenza per quanto riguarda i partecipanti. I giocatori possono quindi decidere se ritirarsi dall’evento.

I giocatori che firmano questa petizione si impegnano a giocare a bridge con onore e integrità, in assenza dei quali è in pericolo l’autentico spirito del gioco.

Ci auguriamo che ci sosterrete nella protezione del gioco e indossiamo con orgoglio il distintivo “Say No to Cheats”.

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