Europei 2010 – Quella magnifica mezza dozzina (di Gluck)

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Felicitaciones Agustin jugastes barbaro ! Agustin  è partito con addosso una tensione incredibile, ci diceva prima di iniziare che lui ci soffriva parecchio nel non sentire il calore dei tifosi e anzi, nel vedere che alcuni tifavano contro. Col passare delle mani però lo abbiamo visto sempre più concentrato, con intuizioni che hanno dimostrato il suo talento incredibile. Alla sua età, 23 anni, forse solo Alfredo Versace e Geir Helgemo avevano mostrato tutta questa classe. E’ nata una stella.

 

Norberto Bocchi.  In relazione alla vicenda di cui sopra si è calato in un personaggio che non conoscevo, proteggendo il suo giovane compagno come neanche una chioccia con il pulcino. Ha vissuto anche lui con un po’ di amaro in bocca, conosceva il valore del suo partner e non capiva il perché di tale e tanta indignazione per la loro convocazione. Doppi complimenti quindi a lui per il doppio ruolo che ha saputo svolgere, quello di campione (assodato e risaputo) e quello di fine psicologo (sconosciuto ai più). Spettacoloso, ma soprattutto ha dato per tutto il campionato l’impressione di enorme sicurezza.

 

Alfredo Versace . Lui è il bridge per definizione, basta guardare gli angolisti stranieri che coinvolge ogni volta che si presenta in vugraph. Anche se facessero la cronaca dell’incontro in giapponese antico, avrebbe comunque un seguito inimmaginabile. Questo è solo uno dei tanti allori già vinti, ma in un paio di situazioni forse è emerso il periodo difficile da cui viene, con il divorzio dopo tanti anni dal suo principale sponsor per motivi extra tecnici. Ha comunque mostrato la sua classe ed ha saputo reagire da campione qual è a più di una situazione difficile. Immenso Alfredo.

 

Lorenzo Lauria. E anche Lorenzo è il bridge, che è un gioco di coppia. Per tutto il campionato, a noi che seguivamo da lontano, è sembrato il più calmo, il più continuo, il più preciso. Forse aiutato dalla sua enorme esperienza ha saputo prendere la squadra nei momenti difficili (fortunatamente pochi) ed ha giocato un campionato ai suoi, soliti, altissimi livelli. Magico è l’aggettivo che mi viene in mente ricordando alcune sue scelte, divinato.

 

Antonio Sementa. Sulla carta è un talento infinito, e l’ha dimostrato a sprazzi anche in questo campionato che non è comunque stato il suo migliore. Ha fattivamente contribuito al raggiungimento dell’obiettivo massimo che l’Italia si era preposta, ma, come me, tutti i tifosi lo vorrebbero al massimo della forma in ogni occasione. E questo non è sempre possibile. Resta uno spettacolo vederlo giocare, vale il prezzo del biglietto e molto di più.

 

Giorgio Duboin . Compagno di Antonio, anche Giorgino ha dimostrato che non si vince tutto quello che ha vinto lui per caso. Preciso e puntuale come è nelle sue caratteristiche, ha forse pagato col suo partner qualche momento di deconcentrazione, riprendendosi sempre alla grandissima e riacquistando il ruolo che gli compete per definizione, ovvero Uomo da Blue Team. Grande.

 

 Gluckenval

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One Reply to “Europei 2010 – Quella magnifica mezza dozzina (di Gluck)”

  1. Complimenti a tutti i nostri campioni ma di più ad Agustin che è giovane e ha molta strada davanti a sè e a Norberto che è bellissimo <3

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