La parola a Chris Willenken (intervista)

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La scorsa domenica (03 giugno 2012) il campione americano Chris Willenken è stato ospite del Bridge Live Show, il programma trasmesso in diretta da BTCC (BridgeTopics.com Channel), la nuova web tv prodotta da Neapolitan Club e BridgeTopics.com.   L’intervista è stata condotta da Jan van Cleeff e Laura Cecilia Porro che ha anche raccolto anche alcune domande proposte dal pubblico. Ne riportiamo qua una sintetica trascrizione in traduzione italiana.

Benvenuto Chris. Come al solito le nostre interviste cominciano proponendo agli ospiti 5 dilemmi. Devi scegliere fra le alternative proposte.  Uno facile di riscaldamento: è meglio guadagnare soldi giocando in borsa o come giocatore di bridge professionista?

Concentrarsi sul bridge e occuparsene a tempo pieno è fantastico, quindi è una scelta facile, preferisco giocare a bridge.

Ora scegli un nome: come compagno di bridge preferisci Michael Rosenberg o Migry Zur Campanile?

Migry è uno dei miei migliori amici nel bridge, ma gioco con Michael Rosenberg da due anni e credo che abbiamo una grande sintonia sia al tavolo che nella vita. Quindi anche questa è una scelta facile per me: Michael Rosenberg è il mio compagno di bridge.

Un’altra scelta: Woolsey o Cappelletti?

Credo che ogni convenzione in cui 2 Fiori mostri i nobili sia superiore a tutte le altre, perché permette di rispondere 2 Quadri e trovare il fit nel miglior nobile quando l’interferente è 5-4, quindi certamente preferisco Woolsey.

La chiamiamo Multi Landy qui in Europa, ma ci siamo capiti. Un’altra scelta facile, forse: Vanderbilt o Reisinger?

Questa è un’ottima domanda. Vorrei tagliar corto e scegliere entrambi, perché il Reisinger è il test supremo del gioco a match points: è match points ma non ti puoi lamentare dei risultati della sala, perché sei tu a scegliere i compagni di squadra. E’ un evento ottimo e unico nel suo genere. Invece il Vanderbilt, nonostante sia emozionante giocare una lunga settimana di knock-out, è simile allo Spingold, ai campionati mondiali, Bermuda Bowl, Olimpiadi, Rosenblum. Quindi scelgo il Reisinger per la sua unicità. Scherzi a parte, una caratteristica molto importante del Reisinger è che, dato il punteggio BAM, è una partita a match point in cui giochi contro la sala. Il seeding non è molto importante per le prospettive di vittoria di una squadra, mentre una critica che farei al Vanderbilt è che se inizi da una posizione di seed molto alta è relativamente facile raggiungere le fasi più avanzate del torneo, perché i sorteggi sono più amichevoli. Al contrario una squadra senza molti punti di seed americani deve vincere molte partite più difficili per raggiungere lo stesso livello. Questo è un problema con tutte le competizioni knock-out, non è una critica del Vanderbilt in quanto tale, ma chiunque si trovi contro le squadre migliori ha vita più difficile di altri, mentre nel Reisinger si gioca contro tutti, quindi il risultato è più equo in questo senso.

Ultimo dilemma: il bridge è migliore in Italia o Olanda?

Uno statunitense probabilmente non ti darà la risposta più informata. Penso ci siano molte somiglianze fra il bridge italiano e olandese, per quel che ho visto. Credo che il bridge olandese abbia seguito quello italiano in un certo senso. Quella italiana è stata la prima cultura bridgistica con moltissime innovazioni licitative, le coppie costruivano i loro sistemi, e ora questo accade anche in Olanda. Quando ho iniziato a giocare in Olanda 10 o 12 anni fa, tutte le coppie migliori giocavano una base standard quinta nobile – alcuni giocavano il doubleton olandese – ma lo spettro di sistemi giocati era piuttosto ridotto. Ora guarda gli ultimi campionati del mondo, le tre coppie giocano sistemi completamente differenti, precision, fiori forte e canape, e standard quinta nobile (Brink e Drijver), ovviamente con molte convenzioni complesse, ma la base è standard. E’ difficile scegliere, entrambe le culture sono aperte alle novità e entrambe hanno successo, e hanno sponsor ad alti livelli. Abbiamo bisogno di tempo per decidere quale sia il programma migliore. Posso risponderti fra dieci anni guardando i risultati della Bermuda Bowl.

Molto interessante. Questo dimostra che sai molto su come giocano i tuoi avversari, ma mi devi dare una risposta sola: Italia o Olanda?

In questo caso mi rimetto al numero di campionati vinti, e scelgo l’Italia, solo per quanto dominano la scena mondiale, ma se mi avessi chiesto quale squadra tema di più mi sarei dovuto astenere.

Giochi con Michael Rosenberg, una delle grandi stelle per decenni, com’è giocare con lui? E’ un giocatore veloce o no?

Michael pensa molto. Uno dei motivi per cui siamo affiatati è che io sono considerato un giocatore piuttosto veloce, anche se più invecchio meno lo sono, Michael ha l’opportunità di giocare nei suoi tempi e analizzare le mani profondamente, nella consapevolezza che io recupererò il tempo, se necessario.

Questo non ti mette ansia? Abbiamo una famosa coppia qui in Olanda (Bauke Muller e Wilbo de Boer). A Santiago (1993) Wilbo de Boer era sempre in ansia perché doveva giocare più veloce del solito, ti succede la stessa cosa?

Sono realista, so che quando gioco con Michael Rosenberg probabilmente non potrò giocare il mio miglior bridge in tutte le mani per motivi di tempo, ma quello che conta è come la coppia gioca. Io e Michael ne abbiamo parlato, e io gli ho detto: Michael assicurati di dedicare tempo a una mano non solo perché sia interessante (Michael ha un approccio accademico al bridge, si appassiona a problemi teorici e ci si tuffa), ma che ci siano punti in palio, perché se devo giocare una manche in zona all’ultima mano preferirei avere più di 60 secondi a disposizione. Nel Rosenblum ho dovuto giocare una manche a picche, con il fit 4-3, 45 secondi rimasti, e penalizzazione incombente. C’è un po’ di ansia per questo, ma se il tuo compagno è buon lento giocatore sarebbe sciocco forzarlo a fare diversamente, sono giocatori bravi, e non sono arrivati a questo livello giocando velocemente.

Cosa è successo nelle ultime selezioni negli Stati Uniti? Siete stati eliminati nelle fasi iniziali…

Siamo sopravvissuti al Round Robin, e perso nel primo testa a testa contro una squadra giovane. La mia età era probabilmente sopra media nell’altra squadra, abbiamo perso dopo 2 giorni di gioco, la squadra includeva John Kranyak, e anche altri che hanno giocato molto bene.

In che squadra giochi adesso?

Jeff Wolfson e Larry Cohen, che erano i nostri compagni anche nel Rosenblum 2010 (con più successo), Chris e Bart Bramley. Questa squadra è stata creata all’ultimo minuto e Chris e Bart hanno fatto un ottimo lavoro a mettersi in condizione di giocare con noi così velocemente.

Il nuovo anno agonistico inizia il mese prossimo a Philadelphia, sei in una squadra sempre con Michael?

Michael e io giochiamo nella squadra di Marty Fleisher con il suo compagno Kamil e la nuova coppia Chip Martel-Zia.

Questo è legato al fatto che Weinstein e Levin siano andati a giocare per Nickell?

Certo, c’è sempre molto movimento, sia nelle coppie che nelle squadre, e questa è una annata di grandi spostamenti.

Hai ottenuto molti ottimi risultati, qual è il tuo miglior risultato a tuo parere?

Vado molto fiero del risultato che io e Michael Rosenberg abbiamo ottenuto nel Rosenblum 2010, in cui eravamo una nuova coppia e abbiamo raggiunto le semifinali dopo molti sorteggi difficili. Abbiamo battuto una forte squadra sudafricana che ha eliminato l’Italia dalla Bermuda Bowl nel 2007 (girone a 32). Nel girone a 16 abbiamo incontrato e battuto Cayne, Seamon, Lauria, Versace, Balicki e Żmudziński. Abbiamo incontrato quelli che ora compongono la squadra Fleisher, e poi perso contro Nickell, che è la croce della mia vita da molti anni ormai, di soli 4 IMPs, dopo una partita molto combattuta. Anche se non abbiamo portato a casa una medaglia, sono molto fiero di tutte queste vittorie, abbiamo giocato con due coppie non affiatate, perché anche Wolfson e Cohen erano agli inizi, e aver battuto tutte queste squadre è stato soddisfacente.

Lo scorso ottobre avete raggiunto le fasi finali del torneo transnazionale qui a Veldhoven.

Abbiamo perso di poco nella semi-finale per 7 IMPs, contro i junior israeliani, che sono poi andati a vincere il torneo. Abbiamo avuto sorteggi difficili, abbiamo battuto Angelini, Brogeland, Fantunes, Meckwell nei quarti. Se solo avessimo tutte queste vittorie in fila, sfortunatamente in ogni gara abbiamo qualche vittoria interessante, ma non abbastanza per raggiungere l’oro.

Molti simpatizzano con la vostra sfortuna nei sorteggi. Che impressione hai avuto della squadra israeliana?

Ho giocato una sola partita contro una delle due coppie, Birman e Padon. Sono stati molto simpatici, anche se a confronto con Birman, Michael Rosenberg sembra il mago della velocità. E’ molto molto lento, abbiamo avuto molti problemi di tempo, ma è stata una bella gara, hanno giocato bene, e alla fine avevano 7 IMPs più di noi, che è ciò che conta.

Ascolta questa lista: 5. Michael Rosenberg. 4. Muller. 3. Alon Birman. 2. Andrew Robson. Indovina il numero 1.

Questa è una lista lentissima! P.O. Sundellin. Io e P.O. non ci siamo incontrati molto. Da che gioco a livello internazionale l’ho visto più come capitato e commentatore, contro di lui ho giocato qualche mano a match point, sono 7 minuti a board e tutti tendono a sbrigarsi.

Non sei europeo, ma forse hai un’idea sugli europei che stanno per iniziare. Hai delle squadre preferite o chi pensi si qualificherà?

Non posso fare una classifica precisa, dato che l’Italia ha perso i Fantunes, ma ci si aspetta che sia Italia che Olanda si qualifichino bene. Ci sono molte squadre giovani provenienti da paesi che non hanno avuto molti successi internazionali. La squadra israeliana ha vinto la medaglia di bronzo negli ultimi europei. Pachtman-Ginossar, una delle coppie di questa squadra, sono stati i miei compagni di squadra nel Rosenblum. Non penso si siano qualificati quest’anno, ma Israele manderà comunque una buona squadra.

Pachtman-Ginossar giocheranno a Lille. A Dublino Israele manderà Birman, Padon, Schwartz, Fischer e i fratelli Herbst.

Questa è una squadra da cui guardarsi. Bisogna anche preoccuparsi della Danimarca, perché ci sono alcuni giocatori giovani che hanno giocato in America di recente, e tutte le volte che ho giocato contro di loro hanno giocato bene. Forse questa non è una notizia qui in Europa, ma sono rimasto molto colpito dalla loro prestazione e anche se non hanno vinto molto a livello internazionale, visto il talento che dimostrano potrebbero diventare nuovi favoriti a livello mondiale ed europeo.

Sono d’accordo, la Danimarca non è favorita automaticamente, hanno dei giocatori forti, e forse ci riservano qualche sorpresa. E ora qualche domanda suggerita dal nostro pubblico. Negli Stati Uniti gli sponsor vogliono giocare come in Italia?

Sì, ci sono pochi sponsor aziendali. La maggior parte dei giocatori di alto livello viaggia con molti sponsor diversi, varie settimane all’anno, e giocano con sponsor diversi in gare diverse, mentre in Italia c’è uno sponsor per tutta la stagione. Io non seguo questo stile: quando non gioco insegno, perché mi piace farlo, ma negli Stati Uniti c’è una forte cultura di sponsor giocatori.

Norberto Bocchi ha di recente sollevato il problema che gli Stati Uniti mandino due squadre alla Bermuda Bowl. Cosa ne pensi?

Questo è un problema sfaccettato. Si può dire che c’è una unione europea e ogni stato europeo manda una squadra: negli Stati Uniti ci sono 50 stati, quindi abbiamo diritto a 50 squadre. Io non sostengo questa linea, ma ci sono molti modi di affrontare il problema, non credo che dire “un paese-una squadra” sia una buona risposta. Basta guardare le squadre statunitensi e i loro risultati nelle ultime Bermuda Bowl. Entrambe le squadre hanno raggiunto la fase knockout, quindi sembra sciocco togliere una squadra agli Stati Uniti quando sappiamo che una delle due squadre ha reali possibilità di vincere il torneo. Senza una delle squadre il torneo diventa più facile. Mi sembra un buon compromesso lasciare due squadre agli Stati Uniti, considerando che abbiamo tantissimi giocatori professionisti, e che siamo davvero un gruppo di Stati indipendenti, ognuno con il suo governo, quindi si può fare qualche parallelismo con la situazione politica in Europa, nel senso che si sono alcune strutture governative europee, ma la maggior parte delle scelte sono a livello nazionale.

Grazie Chris per essere interveuto nel nostro live show!

Prima di salutarvi, vorrei dire due parole su quello che Bridgetopics.com sta facendo per il bridge, e mi riferisco a queste interviste. Vi auguro di avere molto successo e di continuare con queste interviste. Sono sempre molto curioso di sentire cosa pensano gli altri giocatori. Spero che questo inizi una nuova tradizione nel bridge, spero che tra cinque anni mi intervisterete di nuovo, dopo aver intervistato tutti gli altri.

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BTCC team

06/06/2012

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