Affaire juniores: l’opinione di Rona e di Carruthers

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John Carruthers è uno dei più noti giocatori canadesi ed è altrettando famoso come giornalita e scrittore di bridge. Attulamente dirige il Bollettino IBPA (Associazione Stampa Internazionale di Bridge). Sull’ultimo numero (Agosto 2011) ha affrontato nel suo editoriale alcune problematiche relative alle competizioni degli juniores, sollecitato da una lettera apera alla WBF (World Bridge Federation) scritta da  Kees Tammens e dalla replica del Presidente WBF Giannarigo Rona.

Editoriale di John Carruthers – C’è considerevole costernazione tra i giovani giocatori europei che disputano le qualificazioni per i prossimi campionati del mondo juniores. Si legga la lettera di Kees Tammens a pagina 15 [del bollettino IBPA, n.d.r.], e la risposta di Gianarrigo Rona a pag. 16 per capirne il motivo [La lettera di Tammens è stata riassunta qui di seguito; la risposta di Rona è riportata integralmente, n.d.r.].

 Il nocciolo della questione consiste nel fatto che alcuni dei giovani che hanno disputato le qualificazioni per il prossimo Campionato del Mondo, saranno troppo anziani per poter ancora partecipare come juniores nel momento in cui il Campionato si disputerà effettivamente.

 Questi europei vorrebbero giocare, naturalmente, e vorrebbero che la Federazione Mondiale, di cui Rona è presidente, applichi la vecchia regola: vale a dire che siano ammessi coloro che l’anno precedente avevano ancora titolo per partecipare ai tornei zonali.

 Nei fatti, però, questo darebbe ad alcuni giocatori, soprattutto europei, un vantaggio indebito rispetto ai loro coetanei del resto del mondo che, per una ragione o per l’altra, non hanno disputato tornei zonali di qualificazione.

In alcune zone, Africa, Sud America, BFAME (Bridge Federation of Asia and Middle East), CAC (Central America and Caribbean), non ci sono sufficienti nazioni che possano allineare squadre juniores da poter organizzare uno zonale; in altre (Sud Pacifico, Nord America), le nazioni sono così poche che le loro squadre si qualificano automaticamente (gli USA con due squadre sulle tre ammesse della loro zona). Effettivamente, si ritrovavano giocatori di un anno più anziani rispetto agli altri in un’età in cui la conoscenza del bridge progredisce a passi da gigante.

La WBF ha corretto quest’iniquità applicando la restrizione d’età in modo uniforme, e dovrebbe essere apprezzata per averlo fatto. Le regole devono essere le stesse per tutti: se Under 26 è il limite d’età per partecipare al Campionato Mondiale Juniores, deve essere lo stesso per tutti.

 La controversia in corso sembra origini dalla EBL (European Bridge League), o forse da qualche federazione nazionale, non dalla WBF. Se il limite d’età è 26, l’EBL dovrebbe regolare i suoi tornei zonali in relazione al limite. Se lo zonale avviene un anno prima, utilizzi giocatori sotto i 25, o almeno li avvisi che non potranno giocare un anno dopo.

 C’è un’altra considerazione: un anno dopo, non c’è alcuna garanzia che un giocatore o una coppia siano nella migliore forma quando inizierà il torneo per cui si sono qualificati. Quindi, per esempio, nessuno si aspetta che la nazionale di calcio che si qualifica per la FIFA World Cup debba essere la stessa che si presenterà in Qatar uno o due anni dopo [la FIFA World Cup si disputerà in Qatar, infatti, ma nel 2022, n.d.r.].

 Negli sport in cui a qualificarsi è la nazione, la nazione stessa (o un commissario, o un comitato, o una selezione) sceglie gli effettivi partecipanti al campionato; la vittoria in un campionato non garantisce la partecipazione in un altro.

 In questo caso particolare, se la WBF ammettesse gli europei fuori età, dovrebbe decretare che la stessa eccezione valga per le squadre delle altre zone.

 Per essere precisi, la regola che stabilisce quale sia l’età ammessa è stata formulate due anni fa, nell’incontro del Comitato esecutivo della WBF tenutosi a San Paolo (Brasile), quindi l’EBL ha avuto tempo più che sufficiente per operare i necessari aggiustamenti. Se poi l’hanno davvero fatto, evidentemente la notizia non è arrivata in tempo ai loro giocatori.

Lettera aperta alla WBF (estratti), di Kees Tammens, Amsterdam – Immaginate di essere giovane ed entusiasta giocatore di bridge. Dopo una strenua lotta contro i tuoi connazionali, tu e il tuo compagno vincete le qualificazioni per rappresentare la vostra nazione ai campionati europei: un sogno è diventato realtà, siete colmi di felicità ed orgoglio. Poi per dieci spettacolari, strenui, e caldi giorni voi combattete eroiche battaglie contro coppie provenienti da altre ventuno nazioni europee…

 La vostra squadra conquista un posto nel successivo Campionato del Mondo Junior, dove si batterà con giovani di tutti i continenti! Alla cerimonia di premiazione del Campionato Europeo in Albena, Bulgaria, voi udite il minaccioso annuncio che non sarete ammessi a disputare il desiderato e atteso Campionato del Mondo. La ragione è che età di junior scade l’anno prossimo…

 Come può essere possibile questo? Perché l’organizzazione avrebbe dovuto accettare la vostra partecipazione in questo Campionato Europeo per poi vietarvi di godere del ben meritato premio?

 La decisione…Della WBF…Comporta parecchie domande. Come mai è stata cambiata la regola che permetteva allo junior vincitore di avere il suo premio nell’anno successivo? Come mai questa decisione non è stata resa pubblica prima dell’inizio del torneo? Potete veramente derubare uno junior di un successo per il quale ha lavorato così duramente?…

 Io sono convinto che il mondo del bridge ha bisogno degli juniores…

 Soprattutto, bisogna che agli juniores siano dati obiettivi sportivi…

 È tutto giusto, ogni persona invecchia (così ha detto l’uomo grigio), con gli juniores che maturano e diventano adulti e giocatori di bridge adulti. Tuttavia , uno junior che si qualifica per il più prestigioso evento di qualsiasi sport, il Campionato del Mondo, dovrebbe avere l’opportunità di giocarvi!

La replica di Gianarrigo Rona  – Dear John, Grazie per la tua email. Nel 2009, nel meeting tenutosi in São Paulo, il WBF Executive Council ha stabilito che,

 “A partire dal 2011:

 • Per essere ammesso a giocare nel Youngsters Championship, il giocatore non deve aver compiuto il 20° anno d’età alla data del 31 dicembre dell’anno precedente il Campionato.

 • Per essere ammesso a giocare nel Juniors Championship, il giocatore non deve aver compiuto il 25° anno d’età alla data del 31 dicembre dell’anno precedente il Campionato.”

 La EBL applica la stessa regola e nessuno può giocare se ha superato l’età.

 Se l’EBL e/o altre Zone organizzano le loro selezioni un anno prima del Campionato del Mondo con le stesse regole per l’età, è possibile che un giocatore, che abbia l’età per partecipare a quegli eventi, sia oltre nell’anno successivo, e se la sua squadra si qualifica per il Campionato del Mondo lui non vi potrà partecipare. Questa, al momento, è la situazione di alcuni giocatori europei.

 Un abbraccio

Gianarrigo Rona, WBF President.

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fonte: IBPA Bulletin n. 559 (Agosto 2011)

 

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One Reply to “Affaire juniores: l’opinione di Rona e di Carruthers”

  1. Keen Tammen dice: “Sono convinto che il mondo del bridge abbia bisogno degli juniores…” L’Uomo Grigio, come lui chiama l’autore della regola, di questo è anche più convinto: ha infatti stabilito che i giocatori oltre i 25 anni – non più juniores – debbano far loro posto.
    Gli adulti non giocano contro gli adolescenti: al contrario, devono essere guida per loro. Questi forti giocatori, ancora giovani ma non più juniores, possono essere felici ed orgogliosi di aver aperto vie che altri potranno percorrere, come i genitori sono felici ed orgogliosi vedendo i loro figli raggiungere le vette che loro sognarono e per cui tanto operarono.

    Paolo Enrico Garrisi

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