John Carruthers: Se fossi lo Zar di tutti gli sport

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John CarruthersTalvolta mi dedico ad uno sciocco esercizio accademico chiamato “Se fossi lo zar di tutti gli sport, e potessi cambiare alcune delle regole più strane, quali cambierei?”. Gli esempi più noti sono i seguenti. Cominciamo dal Calcio: il sistema che prevede un arbitro solo e la tendenza a non punire le simulazioni deve essere cambiato. Inoltre, nemmeno i papi sono infallibili; perché dovrebbe esserlo un arbitro?

Dategli la possibilità di rivedere le azioni in video per aiutarlo a prendere decisioni su gol e espulsioni. Si dovrebbe anche introdurre un ulteriore tipo di penalità a metà strada tra il cartellino giallo e rosso – forse arancione – che espelle un giocatore per, ad esempio, 15 minuti. Questo ridurrebbe la tendenza degli arbitri a non punire falli evidenti solo perché la conseguenza di espulsione è troppo severa.

Golf: la misura della palla da golf deve essere resa standard, per limitare la distanza a cui può viaggiare e salvare i campi “classici” dall’essere superati. Ogni produttore potrebbe continuare a vendere le proprie palle, e i giocatori possono scegliere quelle che preferiscono, ma sempre rispettando specifiche ufficiali, come succede per la palla di ogni altro sport. Inoltre suggerisco di punire il gioco lento, che è la rovina del golf – le regolo esistono, ma non vengono applicate.

Ovviamente quando si parla di bridge, ci sono regole che vorrei cambiare. Una di queste è tornare al requisito di nazionalità per partecipare alla Rosenblum Cup e McConnell Cup. Le prime edizioni del Rosenblum richiedevano squadre nazionali, ma permettevano l’iscrizione a più squadre da ogni nazione, sulla base dell’appartenenza a una NBO. Questa era un’ottima idea e una presa di distanze dalla restrizione ad una squadra per paese imposta dalle Olimpiadi e Bermuda Bowl (con l’eccezione degli Stati Uniti per la Bermuda Bowl e Venice Cup).

Le successive edizioni del Rosenblum hanno eliminato il limite e, nel 2002, l’evento è diventato transnazionale, togliendo il requisito che i membri di una squadra debbano venire dallo stesso paese. Dato che la WBF ha introdotto un evento a squadre transnazionale a tutti i campionati del mondo, non c’è bisogno che il Rosenblum (come pure il campionato mondiale a coppie open) sia transnazionale. Inoltre, bisognerebbe tornare al formato testa-a-testa, invece dell’attuale Round Robin seguito dal testa-a-testa. Sono consapevole della volontà di garantire più di un giorno di gara ai partecipanti, ma ci sono altri modi di ottenere questo scopo mantenendo lo spirito dei campionati mondiali testa-a-testa. Due suggerimenti: 1) doppio o triplo testa-a-testa, 2) ripescaggio.

Un altro mio cavallo di battaglia è trasformare la Bermuda Bowl in un evento annuale (ora la si gioca solo negli anni dispari): un anno con formato BAM, e IMPs l’anno successivo. Oppure si potrebbe provare per almeno una delle fasi della Bermuda. Si potrebbe ad esempio usare il formato BAM per il Round Robin. Le 21 partite giocate nel Round Robin restano, ma il punteggio, e di conseguenza la strategia, sono diversi: ci sono a disposizione 16 punti in ogni partita. Le prime 8 squadre si qualificano per il testa-a-testa – la squadra che vince più mani vince la partita – semplicissimo. Non potrebbe essere meglio di così!

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John Carruthers

(Bulletino IBPA  n. 577,  Febraio 2013 – Edizione italiana a cura di Laura Cecilia Porro per Neapolitan Club)

09/02/2013

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