John Carruthers: Il Cavendish di Monaco

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John CarruthersJohn Carruthers è uno dei più noti giocatori canadesi ed è altrettanto famoso come giornalista e scrittore di bridge. Attualmente dirige il Bollettino della IBPA (International Bridge Press Association). Sul numero di settembre ha dedicato il suo editoriale al Cavendish di Monaco.

Il Cavendish Invitational è un evento fantastico, iniziato a New York nel 1975, che si e’ poi spostato a Las Vegas nel 1997 e a Monte Carlo nel 2012. L’idea e’ stata in origine frutto dell’ingegno di John Roberts, che tra le altre cose ha prodotto e finanziato il festival musicale di Woodstock del 1969. Il torneo non e’ proprio unico nel mondo del bridge, dato che ci sono state molte imitazioni, su scala più’ piccola.

Quando il circolo Cavendish a New York ha chiuso nel 1991 per carenza di membri, il torneo si e’ comunque tenuto li’ per un po’ prima di spostarsi a Las Vegas. Problemi imprecisati hanno portato la World Bridge Productions (gli organizzatori all’epoca) a cercare un’altra sede, con l’aiuto di Pierre Zimmermann e Jean-Charles Allavena.

E’ stata scelta Monte Carlo. Inizialmente si pensava di alternare fra Las Vegas e Monte Carlo, ma questo piano e’ deragliato. Da quando e’ arrivato a Monte Carlo, il Cavendish ha introdotto due novita’. Hanno aggiunto un terzo evento, le coppie femminili (lo chiamano “coppie signore” per dargli un tocco storico) e hanno introdotto la modalità di gioco con gironi di qualifica e finale (tre sessioni, poi due, con carry over parziale) per ridurre l’impatto della performance di coppie lontane del podio.

Intermezzo: non si puo’ parlare del Cavendish senza nominare Stevie Weinstein, che si puo’ considerare un Blue Team/Ace da solo. Ha vinto le coppie sette volte ed e’ arrivato secondo e terzo una volta. Dopo che il torneo a squadre “John Roberts” e’ stato lanciato nel 1983, lo ha vinto quattro volte ed e’ arrivato secondo tre volte. Ha ottenuto questi piazzamenti con tre compagni diversi, Bobby Levin (principalmente), Fred Stewart e Zia Mahmood. Questo e’ un successo incredibile considerando che il formato di questo evento lo lega alle mani notevoli piu’ di ogni altro evento dall’introduzione del total scoring. Forse il fatto che Stevie sia un giocatore di poker di successo gioca la sua parte. O vice versa.

Segue qui una analisi del panorama degli iscritti al torneo. Nonostante ci fossero molti giocatori forti, non c’era neanche una coppia statunitense. Inoltre non c’erano coppie asiatiche, sud americane, africane o dall’Oceania. C’erano alcuni giocatori da queste regioni, ma non coppie. Per quanto riguarda l’Europa, nessuna coppia italiana ha partecipato (a parte Fantoni/Nunes che hanno rappresentato Monaco), nessuna delle principali coppie svedesi si e’ iscritta e solo una delle piu’ forti coppie olandesi ha giocato (Brink/Drijver).

Affinché il Cavendish sopravviva, bisogna che la situazione corrente cambi. L’organizzazione deve rendere il torneo piu’ attraente al pubblico statunitense. E’ ancora piu’ problematico capire perche’ gli italiani non abbiano partecipato, visto che potrebbero arrivare in auto. Bisognerebbe chiedere a giocatori come Stevie Weinstein, Norberto Bocchi, Jeff Meckstroth, Peter Bertheau, Fred Gitelman e Bauke Muller se il motivo siano le iscrizioni troppo alte o i premi troppo bassi. Bisogna capire cosa vorrebbero le coppie forti per partecipare. Si potrebbe anche chiedere il parere di Nick Nickell e Maria Teresa Lavazza, e altri sponsor. Per ora Pierre Zimmermann e Jean-Charles Allavena non hanno ancora fatto un passo falso nella loro collaborazione. Speriamo che questo continui.

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John Carruthers

Bollettino IBPA n. 596 – 07 settembre 2014

(Traduzione italiana a cura di Laura Cecilia Porro per Neapolitan Club)

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