John Carruthers: Bridge e Dumping

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La rivista Bridge World e Michael Rosenberg hanno recentemente sollevato il problema del dumping sportivo* nei round Robin, in un articolo sulla 40esima edizione della Bermuda Bowl a Veldhoven lo scorso autunno. Prima di tutto, il contesto. In tutti i campionati del mondo che selezionano 8 squadre per i match testa a testa, la squadra che arriva prima sceglie l’avversario tra quelle classificate da quinta a ottava; poi la seconda classificata sceglie tra le rimanenti tre squadre e la terza sceglie fra le altre due. In pratica, questo fa sì che la squadra quarta classificata debba giocare contro la migliore delle squadre classificate da quinte a ottave. Sembra che questo sia un modo di punire, piuttosto che ricompensare, un buon risultato nel round Robin.

Il dumping può verificarsi in due situazioni, dove si stia combattendo per il quarto posto:

(a) una squadra quarta a una partita dalla fine preferirebbe giocare contro una delle prime tre piuttosto che quella che sarà certamente scartata dal gruppo quinte-ottave. Inoltre perdere il quarto posto contro una squadra più debole aumenta le sue chances di giocare proprio contro quella squadra nei quarti, se non viene selezionata da una delle prime tre.

(b) Una squadra prima in classifica vede come sono messe le altre a una partita dalla fine e vorrebbe giocare contro la squadra quarta al momento – tuttavia deve giocare contro la quinta in classifica, molto forte e loro principale avversario. Non è difficile immaginare che la prima in classifica perda contro la quinta, arrivando così quarta e ottenendo il quarto di finale desiderato. “Ci preoccuperemo del carry over più tardi”.

Siamo certi che menti più machiavelliche delle nostre potrebbero descrivere ulteriori scenari. In ogni caso non ci sono stati problemi in questa Bermuda Bowl. Le possibilità di dumping sono aumentate dal fatto che il carry over sia metà o un terzo del margine di vittoria (a seconda della lunghezza della partita). Tuttavia la lunghezza dei testa a testa riduce l’importanza del carry over.

Ci sono soluzioni a questi scenari e la WBF farebbe bene a occuparsi della cosa prima che diventi un problema.

(i) Il torneo di Yokohama NEC, che si svolge a febbraio, ha adottato la soluzione più semplice di tutte: i primi, secondi e terzi classificati possono scegliere una squadra tra la quarta e la ottava, diversamente dal sistema WBF di scegliere fra la quinta e l’ottava. Quindi hanno eliminato la possibilità che finire ottavi sia meglio che finire quarti. In pratica arrivare tra quarti e ottavi è uguale (a parte il fatto che nella versione NEC del carry over, la JCBL assegna mezzo IMP alla squadra che ottiene il miglior risultato nel round Robin – niente pareggi con queste regole!).

(ii) Trasformare l’arrivare quarti in un premio: la squadra quarta classificata può scegliere se le classificate da prima a terza possono selezionarla – può scegliere (a) di essere annoverata nel gruppo delle prime tre e selezionare l’avversario tra quelle classificate da quinte a ottave, o (b) essere annoverata nel gruppo da quinte a ottave, facendosi scegliere da una delle prime tre.

(iii) Lasciare che la quarta classificata scelga il suo gruppo di semifinale. Al momento la prima classificata, dopo che i quarti di finale vengono stabiliti, sceglie quale di queste partite determinerà il suo avversario di semifinale. Lasciare questa scelta ai quarti classificati fa sì che valga la pena arrivare quarti, ma non così tanto come scegliere gli avversari dei quarti.
Qualunque decisione venga presa, bisogna far sì che arrivare quarti sia meglio che arrivare ottavi. Al momento, non lo è.

John Carruthers

(IBPA Bulletin June 2012 – Traduzione italiana di Laura Cecilia Porro per Neapolitan Club)

*[Si intende per “dumping sportivo” giocare a perdere di proposito, n.d.e.]

 13/06/2012

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