Il torneo di Falconara 2010 raccontato da Turbin

Il Fiori Napoletano è più adatto allo score del duplicato, IMP (International Match Point), piuttosto che a quello in uso nei Mitchell, MP (Match Point): lo diceva anche Chiaradia; in MP, il Napoletano soffre il fatto di non chiamare i NT se non c’è tenuta in tutti i semi. Per questa ragione Fabio ed io non amiamo i tornei a coppie, ma non si poteva rinunciare al torneo di Morena, quello di Carnevale a Falconara.

Sarà l’influenza di Morena, sarà l’aria del Conero, l’ambiente è pervaso dal piacere di stare insieme; molti erano in maschera – Morena era una dolce e vaporosa Rossella O’Hara – e tutti erano allegri, e sorridenti anche dopo una mano cattiva. Qui elenco le prime dieci coppie; il resto della classifica, dall’11° posto in giù, seguirà dopo l’articolo.

Di Febo Tiziano – Montiguarnieri Francesco (Pescara, Senigallia) 66,84
Sonnino Fabio – Pasquaré Rita(Ancona, Macerata) 66,32
Garrisi Enrico             Paolo – Colasante Fabio (Falconara) 65,76
Conte Giuseppe – Platta Luciano(Ancona) 61,65
Molinelli Paolo – Mosce’ Gloria(Falconara) 61,62
Polidori Valeria – Cappelletti Giuseppe (Ancona, Recanati) 58,99
Marchionni Maurizio – Servadio Gigliola (Senigallia) 58,27
Argenti Anna Maria – Benigni Paola Balducci (Falconara) 56,60
Castriota Luisa – Castriota Vittorio(Ancona) 56,48
10° Trognoni Alberto – Giglio Riccardo(Camerino) 56,44

Vincitori sono stati Di Febo e Montiguarnieri, di mezza incollatura su Pasquaré-Sonnino; bravi tutti e quattro. Al terzo posto la prima coppia di Falconara, cioè Fabio e me, e mi chiedo: siamo arrivati terzi invece che primi, purtroppo, oppure terzi invece che sesti, per fortuna? Permettetemi di soffermarmi sulla faccenda: è inerente all’aspetto tecnico di questo torneo.

Un limite dei tornei Mitchell è la mancanza del confronto diretto. Dice Bob Hamman:


“Prendete due campioni di pugilato e metteteli sul ring a darsi sberle: vince il più forte, e questo è il match in IMP. Il torneo in MP invece è così: bendate i due pugili e legategli una mano dietro la schiena; poi mettete una parete in mezzo al ring in modo che non si possano toccare neanche per sbaglio; quindi andate in un grosso pub e procuratevi venti ubriachi; mettetene dieci in ciascuna parte del ring. Il primo dei pugili che abbatte i suoi ubriachi vince l’incontro” [Ripreso e tradotto da “Classic bridge quotes”, di Jared Johnson. 1989 Devyn Press Inc, Louisville, Ky].

Bob Hamman esagera un pochino, comunque domenica a Falconara le cose sono andate diversamente: per quanto mi riguarda, il confronto diretto c’è stato, eccome!

Prima di iniziare, il mio compagno ed io ci eravamo fatte reciproche raccomandazioni:

– Fabio, se noi abbiamo il contratto a livello due e gli avversari, in zona, contendono a livello tre, bisogna sempre contrare! Se vanno solo una sotto non contrata fanno un buon risultato, lo capisci?

– Ma sì, non sono un ragazzino! E tu, Paolo, ricordati di non andare per slam con i minori se non hai granitiche certezze: se lo slam non c’è e dobbiamo fermarci a 5, pigliamo uno zero perché di sicuro si fanno almeno 3NT +1.

Forti di tanta saggezza, nella prima mano ci capitano di Di Febo-Montiguarnieri (“Toh, chi c’è!”). Aprono, appoggiano e si fermano a 2♠. Io potrei riaprire, ma siamo in minoranza di punti e in zona; il down è molto probabile, ed è quasi certo che contreranno. Passo. Loro segnano 110, un ottimo risultato; noi a 3 saremmo andati appunto -1, pagando solo 100. Se non contrano. Di Febo mi sorride:

– 3 te le contro.

Questa è la ragione per cui, purtroppo, siamo arrivati terzi invece che primi: abbiamo incontrato la coppia più forte in una mano complessa. Contro avversari meno forti avrei azzardato: forse non avrebbero contrato, forse avrebbero sbagliato il contro gioco e mi avrebbero concesso di mantenere il contratto. Sfortuna.

Siamo arrivati terzi invece che sesti, invece, perché in un altro confronto diretto abbiamo avuto le carte adatte al nostro sistema. Fortuna.

Verso la fine del torneo siedono al nostro tavolo Valeria Polidori e Giuseppe Cappelletti – la coppia che è arrivata appunto in sesta posizione a causa di questa mano. Lei è in un bellissimo abito da dea greca: è Atena, la Sapienza. Fabio apre, e io vedo possibilità di slam a fiori; arrivato al bivio – chiudere a 3NT o proseguire – ho notizie sufficienti per capire che questo slam, se c’è, si chiama bene col Fiori Napoletano, non con i sistemi standard. Se lo slam c’è, forse saremo gli unici a chiamarlo. Se c’è. Proseguo, supero il valico dei 3NT, ho buone notizie a livello quattro, chiamo 6♣, ci sono: nessun altro ha chiamato slam, è top. I nostri avversari si congratulano, sinceramente compiaciuti, ma questo slam non è mio né di Fabio: era stato scritto da Chiaradia.


Il resto della classifica fino alla coppia n.30

 

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2 Replies to “Il torneo di Falconara 2010 raccontato da Turbin”

  1. Immagini dal Torneo
    [img]http://neapolitanclub.altervista.org/wp-content/uploads/2010/02/GetAttachment1.jpg[/img][img]http://neapolitanclub.altervista.org/wp-content/uploads/2010/02/GetAttachment6.jpg[/img][img]http://neapolitanclub.altervista.org/wp-content/uploads/2010/02/GetAttachment7.jpg[/img][img]http://neapolitanclub.altervista.org/wp-content/uploads/2010/02/GetAttachment91.jpg[/img][img]http://neapolitanclub.altervista.org/wp-content/uploads/2010/02/GetAttachment8.jpg[/img][img]http://neapolitanclub.altervista.org/wp-content/uploads/2010/02/momi1-e1266974806227.png[/img]

  2. che lavorone!!! Grazie Esmer…..
    Paolo se qualcuno della Federazione ti legge ti assume subito come cronista per i campionati ahahahah
    bravi! bravi! e naturalmente grazie!!

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