Il Terzo Uomo – intervista a Valerio Giubilo

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Valerio,  devo subito farti i complimenti per la Coppa Italia che hai appena vinto con il team Zaleski. Ma dimmi: come nasce il team Zaleski? Romain Zaleski è forse fino ad oggi più conosciuto per le sue imprese finanziarie che per quelle bridgistiche. Ha sempre avuto una grande passione per il bridge e giocava già negli anni Settanta, poi ha smesso per molti anni. Nella metà degli anni Duemila, essendo divenuto meno pesante il suo impegno lavorativo, Romain ha ripreso a giocare. Vive in Italia ma può definirsi un cittadino del mondo: trascorrendo molto tempo Parigi, ebbe modo di stringere amicizia con grandi giocatori professionisti francesi come Chemla, Faingenbaum e Pilon che poi ha ricontattato quando ha deciso di riprendere a giocare, ottenendo anche buoni risultati.

Nella primavera dello scorso anno era alla ricerca di qualcosa di diverso: data la sua amicizia con tutti i componenti della squadra Lavazza, ha chiesto consiglio a loro su chi poteva contattare per metter su una buona squadra. Gli vennero fatti i nomi di  Lauria e Versace, che però all’epoca erano impegnati con lo sponsor romano Francesco Angelini. Poco dopo  si è materializzata l’opportunità di ingaggiare Lauria e Versace, data la loro rottura con il team Angelini. Come ha saputo della cosa, Zaleski ha immediatamente contattato Lorenzo ed Alfredo ed … eccoci qua.

Tutti sappiamo che la rottura di Versace-Lauria con Angelini è maturata in seguito alle selezioni operate da Maria Teresa Lavazza per gli Europei di Ostenda. Ma l’offerta di Zaleski era già nell’aria? Voglio dire, questa opportunità può aver accelerato la rottura della coppia Lauria-Versace dal loro vecchio sponsor Angelini?

Assolutamente no. La discussione grossa con Angelini c’è stata nel momento in cui Lauria-Versace hanno deciso si accettare la convocazione ed il contatto con Zaleski è avvenuto almeno 3 settimane dopo che questo era successo. La rottura tra Versace-Lauria e Angelini non è stata certo una cosa che si poteva tenere facilmente segreta, pertanto la notizia è arrivata subito anche a Zaleski.

Come arriva l’ingaggio di Giubilo?

Arriva solo in un secondo momento, volendo lo sponsor giocare con Versace. In un primo momento Zaleski pensava ancora di giocare con uno dei suoi partner francesi. Successivamente, dopo aver conosciuto Lorenzo e Alfredo, Romain ha avuto il desiderio di provare a giocare proprio con Alfredo. Solo a quel punto Lauria e Versace hanno proposto a Zaleski di chiamare me per mettere su la squadra: del resto questa soluzione era stata già sperimentata con successo nella squadra Angelini.

Tu hai giocato prima con Versace che con Lauria nella tua storia bridgistica…

Conosco Alfredo Versace da più di 25 anni ma avevamo sempre giocato a livello di amicizia e non professionale. La partnership professionale arriva quando sono stato ingaggiato da Angelini. All’epoca nel team di Angelini militavano le due coppie Fantoni-Nunes e Lauria-Versace. Dopo l’uscita di Sementa dal gruppo s’è creato un vuoto: Francesco Angelini non trovava un compagno che lo soddisfacesse. Ha provato anche a giocare con Dano De Falco ma non si creò tra loro un buon affiatamento. Pertanto Angelini giocava spesso con Versace ma la squadra così composta da soli 5 giocatori non sembrava funzionare al meglio, soprattutto in una squadra come quella che giocava ai massimi livelli agonistici. Fu nell’ottobre 2008 che unanimemente il gruppo ha deciso di chiamare me, visto il desiderio chiaro di Angelini di continuare a giocare con Alfredo. E’ così che divento partner di Lauria quando lo sponsor gioca con Versace.

Quando la coppia Lauria-Versace si spezza e si deve trovare un diverso compagno per uno di loro due si pensa ovviamente a te, data la vostra lunga e consolidata amicizia e soprattutto perchè tu conosci e studi da sempre il loro sistema di gioco.

La cosa nasce soprattutto sulla base dell’amicizia. Maneggiare non solo il sistema ma anche la coppia Lauria-Versace non è cosa che possono fare tutti in effetti… Se ho studiato così bene il loro sistema è senza dubbio merito loro. E ancora oggi il merito continua ad essere loro.

Oggi siete una terna intercambiabile…

No. Diciamo che c’è la coppia Lauria-Versace e all’occorrenza scende in campo Giubilo, certo perchè conosce abbastanza bene il loro sistema e il loro gioco ma soprattutto perchè a tutti e due sta bene giocare con Giubilo.

Mi par di capire che pertanto in questo nuovo Team Zaleski tu sia una pedina strategica fondamentale. Io so che tu ti occupi con Lauria di studiare le modifiche e gli sviluppi del sistema. Ma qual è precisamente il tuo ruolo all’interno di questa terna particolare?

Penso che la mia utilità sia soprattutto dal punto di vista organizzativo. Rispetto a Lauria e Versace io posso eccellere solo nell’organizzazione. Quando si pratica il bridge a livello professionale il lavoro non si esaurisce nel sedersi al tavolo e giocare, c’è tutta una macchina organizzativa da mandare avanti, della quale mi fa piacere occuparmi. Per quanto riguarda più strettamente il bridge, poi, la mia specificità è nell’essere un giocatore abbastanza duttile: questo mi mette in grado di poter giocare indifferentemente sia con Lauria che con Versace ma anche con lo stesso sponsor Zaleski. Il prossimo torneo internazionale di Montegrotto infatti giocherò proprio con Romain. Del resto nella stessa Coppa Italia a dicembre ho giocato un turno con Zaleski.

Ci presenti il tuo nuovo sponsor, Romain Zaleski?

Nonostante i molti successi che ha ottenuto nella sua vita professionale, Romain è rimasto un uomo estremamente alla mano. E’ una persona di grande gentilezza e cultura, la sua compagnia è sempre piacevolissima. Facendo già alcune trasferte abbiamo avuto occasione di legare e fare amicizia.

Ti trovavi altrettanto bene con il tuo precedente sponsor, Francesco Angelini?

Sarà eternamente grato a Francesco Angelini che mi ha voluto per più di due anni nella sua squadra. Ho un ottimo rapporto con lui ancora oggi. Ci siamo lasciati molto serenamente. Quando Zaleski mi contattò io ero ancora sotto contratto con lui, Francesco provò a trattenermi ma alla fine ci siamo separati in amicizia perchè ha compreso perfettamente la grande opportunità che mi si offriva entrando nel nuovo team.

Con Angelini hai anche colto un grande successo internazionale, hai vinto la Coppa dei Campioni nel 2009.

Sì, in quell’occasione tra l’altro giocai in coppia con Alfredo Versace. Invece in altre competizioni avevo giocato in coppia proprio con Francesco.

E con i Fantunes in che rapporti sei rimasto?

Ho un rapporto molto più intimo con Claudio Nunes. Con Claudio ci siamo sempre frequentati al di fuori del bridge, anche prima di giocare nella stessa squadra. Come sai sono stato il suo testimone di nozze e lui ha fatto parimenti da testimone al mio matrimonio. Con Fulvio sono in buoni rapporti ma abbiamo ovviamente un rapporto meno intimo e meno coinvolgente.

Prima di cambiare argomento, Valerio, ci regali un aneddoto su Alfredo e Lorenzo, tu che li conosci e li frequenti quotidianamente….

Be’ ho la fortuna di assistere alle loro discussioni bridgistiche che sono improntate alla massima ironia e sarcasmo: è un vero e proprio spettacolo! Sono due giocatori così bravi, così famosi ed ognuno con una forte personalità … Mi ricordo un episodio recente, al nostro primo torneo all’estero con Zaleski. Giocavamo a Vilnius contro Jacek Romanski … Ad un certo punto il partener di Romanski ha provato a fare una giocata per rubare in controtempo la nona presa in un contratto a 3senza: Lorenzo ha abbozzato allora un quasi mezzo sorriso e ha immediatamente giocato il colore con il quale si batteva il contratto. Romanski che faceva il morto in quella mano ha esclamato verso Lorenzo: “Il mio compagno è un fortissimo giocatore ma quando gioca contro di te non capisce più niente!”.

In effetti Lauria al tavolo è un killer spietato, ma un uomo simpaticissimo al di fuori del bridge…

Al tavolo è notorio che Lorenzo incute certamente grande timore negli avversari. Chi gioca contro di lui, e parlo anche di me, è sempre in forte soggezione. Mi è capitato di giocare sia contro Alfredo che contro Lorenzo: ebbene quando giocavo contro Alfredo ottenevo gli stessi brutti risultati ma non ero in soggezione! (ridendo n.d.r.). Lorenzo ha decisamente un peso specifico molto elevato quando si siede al tavolo. Ma questo non dipende solo dalla sua fama: è un giocatore sempre presente al tavolo e ha commesso davvero tanti pochi errori in tutta la sua carriera. Per quello che riguarda l’uomo, al di là del bridge, è senz’altro una persona di grande simpatia. So che molti lo considerano un burbero ma posso dirti che non è così e io vado davvero molto d’accordo con lui e ci sto bene insieme: ci facciamo delle grasse risate insieme. Le nostre mogli giocano in coppia insieme da due anni e questo ha cementato ulteriormente il nostro affiatamento.

Parliamo un po’ più di te adesso. Sebbene tu giochi a bridge ad altissimi livelli, svolgi altre occupazioni…

E’ vero, non gioco solo a bridge. Seguendo un po’ le orme della mia famiglia io sono da sempre un giornalista sportivo, mi sono specializzato nelle corse dei cavalli e ora sono dieci anni che svolgo il ruolo di direttore tecnico dell’Ippodromo di  Tor di Valle di Roma.

In una recente intevista rilasciata al quotidiano italiano “Il Tempo” dichiaravi proprio di essere “cresciuto a pane e cavalli”. Ti propongo allora una riflessione sul bridge e i cavalli. Nuno Oliveira, uno dei più grandi maestri di equitazione, ha detto “L’arte equestre è il perfezionamento delle cose semplici”. Tu studi e sviluppi sistemi di bridge: è anche questa l’arte di perfezionare le cose semplici?

Direi proprio di no. I sistemi di bridge sono complicati e non hanno nulla di semplice. Possiamo paragonare un sistema di bridge a una macchina di Formula Uno. La messa a punto di una monoposto di Formula Uno non è come la messa a punto della nostra utilitaria.

Ma come si sviluppa un sistema di bridge?

L’enormità del lavoro l’hanno fatta Lorenzo Lauria e Alfredo Versace quando hanno deciso di giocare insieme. Sono partiti da pochissimi accordi e gadget: poi piano piano hanno sviluppato un sistema che è in realtà la Formula Uno dei sistemi. In Formula Uno sono importanti tanto il pilota che il collaudatore e la macchina deve essere sempre messa a punto. Il sistema è ormai completamente strutturato eppure ci sono sempre modifiche da perfezionare proprio in base a quello che succede al tavolo. Sebbene il nostro sistema copra una quantità  enorme di situazioni, può sempre capitare una situazione nuova e non prevista: anche dopo 50 anni che giochi a bridge puoi incontrare situazioni impreviste. Allora ti rendi conto che il trattamento di una situazione che ti sembrava ottimale può essere invece perfezionabile. Il sistema è, pertanto, in continua evoluzione.

E’ vero che tu e Lauria lavorate sul sistema quotidianamente in modo maniacale?

Lorenzo è senz’altro un genio, e maniaci lo siamo tutti e due, ogni volta che giochiamo in effetti ripensiamo ad eventuali sviluppi del sistema. Diciamo che se Lorenzo è un maniaco del sistema ha trovato con me terreno molto fertile. Penso sia questo uno dei motivi per cui Lorenzo ha piacere di condividere le sue riflessioni con me. Lorenzo è sempre attento ad individuare le eventuali falle del sistema e a cercare di coprirle. E poi coinvolge subito Alfredo: qualsiasi cosa ci passa per la testa, chiamiamo Alfredo e chiediamo cosa ne pensa. E nello studio certo Alfredo è geniale quanto Lorenzo.

Nella sua ultima intervista, parlando dello studio del sistema, Lorenzo Lauria ci ha tenuto a sottolineare la riconoscenza a Benito Garozzo. Quanto è stato importante per voi tutti l’insegnamento di Benito?

Il tributo a Garozzo è assolutamente doveroso. E’ stato il Maestro di Lorenzo: gli ha insegnato le cose importanti, soprattutto a sviluppare i sistemi. Quando si parla di un mito allora bisogna veramente parlare di Garozzo che ha insegnato bridge a generazioni intere di giocatori. Approfitto qui per fargli gli auguri perchè so che è stato poco bene e sono lieto che già si stia riprendendo. Io ho avuto la fortuna e l’onore di giocare in squadra con Garozzo in più di un’occasione ed è per me oggi davvero entusiasmante vedere come questo campione alla sua età sia ancora così bravo lucido e appassionato.

Quest’anno lo abbiamo rivisto giocare in Italia, con l’Angelini Team. Pensi che questo sodalizio andrà avanti?

Benito ormai divide la sua vita fra gli Stati Uniti e l’Italia. In Italia torna volentieri poichè qua ci sono i suoi figli ed i suoi nipoti.

Ma per i prossimi Campionati di Primavera, pensi che giocherà ancora con il team Angelini?

Cercare di sapere cosa farà la squadra di Angelini circa 3 mesi prima dell’inizio di una competizione è pura utopia! Le cose nella squadra Angelini sono sempre, per così dire, molto volatili. Diciamo che Francesco ha i suoi sbalzi d’umore e prende decisioni repentine, come quella di rompere con Lorenzo e Alfredo.

In effetti sembra altrettanto repentinamente rientrata la lite con i Fantunes, che non aveva chiamato per l’ultima Coppa Italia ma che ora sembra giochino regolarmente nella sua squadra di nuovo…

Penso che i Fantunes giocheranno ancora per Angelini almeno fino alla durata del loro contratto che credo scadrà tra un anno. Penso che per il momento la lite sia rientrata anche se non sono sicuro che il rapporto sia più come era prima. Comunque credo che dopo la scadenza del contratto con Angelini, Fulvio e Claudio si dedicheranno a tempo pieno a questa loro nuova avventura monegasca.

Tu che ne pensi di questo progetto di Zimmermann che vuol costruire una squadra fortissima sotto la bandiera monegasca? Pensi che gli organismi internazionali daranno la loro approvazione?

Nel bridge operazioni di questo genere non sono nuove. Molto dipenderà dai vertici del bridge mondiale. In passato operazioni del genere sono state bloccate ma ora stanno cambiando i vertici del bridge mondiale pertanto è plausibile che cambino anche le loro linee di indirizzo.

Jean-Charles Allavena,  Presidente della federazione Bridge di Monaco, nel comunicato ufficiale con il quale presentava il progetto Zimmermann, sottolineava proprio come tutta l’operazione fosse in attesa di rivecere l’approvazione degli organi federali europei e mondiali.

Ritengo che il progetto di Zimmermann riceverà l’avallo degli organismi internazionali.

Allora vedremo all’opera una squadra favolosa: Fantoni-Nunes Helgemo-Helness con Zimmermann e Multon. Saranno imbattibili?

No, non sono una squadra imbattibile. All’ultima Coppa dei Campioni ad Izmir (Smirne) per Angelini, giocavano appunto Fantoni-Nunes ed Helgemo-Helness ma non hanno vinto.

Mi fai un pronostico per i prossimi attesissimi Campionati Italiani di Primavera?

Senza quota la Lavazza.

Secondo te, cioè stravinceranno?

Sì. Sono certamente i netti favoriti, sarà molto difficile batterli, ma … mai dire mai!

Per finire, ti sottopongo ancora una massima legata al mondo dei cavalli. Tu sai che si suole dire “Se il cavallo sbaglia, chiedi scusa al cavallo”. Io ti chiedo: se il tuo compagno sbaglia, chiedi scusa al compagno?

Questo detto è diffuso ma non credo sia proprio così. Si dice che tutti i cavalli possano essere addestrati, però poi ci sono cavalli che si addestrano meglio e cavalli che si possono addestrare di meno. Non è vero insomma al 100% che se sbaglia il cavallo la colpa è dell’addestratore.

Ma se tu sbagli, Lauria che fa?

Me lo dice! Con toni più o meno coloriti… Dipende dalle situazioni e dalla gravità dell’errore.

E tu che fai, se sbaglia Lauria?

Questo è un evento piuttosto raro! Comunque io per mia abitudine non dico mai al mio partner che ha sbagliato, che si tratti di Lauria o di altri. Soprattutto se giochi con partner di un certo livello, se sbagliano, se ne accorgono da soli e non c’è bisogno di rimarcarlo. E poi io ho una grande fortuna: gioco quasi sempre con gente migliore di me, per cui non ho questo imbarazzo!

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23/02/2011

Laura Camponeschi

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