Giorgio Duboin: I punti si guadagnano nella licita (intervista)

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Mercoledì 20  giugno 2012,  dopo l’incontro perso contro l’Olanda, il campione  italiano Giorgio Duboin  ha partecipato al programma trasmesso su BTCC in diretta dal Citywest Hotel, sede di gara dei Campionati Europei di Dublino. BTCC  (BridgeTopics.com Channel) è  la nuova web tv prodotta da Neapolitan Club e BridgeTopics.com.  Riportiamo qua una breve sintesi dell’intervista condotta da Jan van Cleeff e Laura Cecilia Porro.

Come ormai sanno i nostri telespettatori (e lettori, n.d.r) le nostre interviste cominciano proponendo all’ospite di turno alcuni dilemmi. Ti propongo un’alternativa tra due opzioni, Giorgino, e tu devi sceglierne una. Cominciamo: stare a casa o viaggiare?

Mi piacerebbe stare a  casa ma il mio stile di vita è quello di viaggiare tutto l’anno. Mi piace stare a casa con la mia famiglia, mio figlio e il mio bellissimo gatto.

 

Deauville o Gold Coast in Australia?

Gold Coast. Non posso giocare a Deauville più perché nello stesso periodo sono sempre impegnato nei Nationals in America.

 

Inghilterra o Olanda?

Ho appena perso il match contro l’Olanda, quindi in questo momento preferisco Inghilterra!

 

Bocchi o Sementa?

Con Bocchi ho costruito una delle migliori partnership del mondo, che è durata ben 18 anni. Non credo che insieme a Sementa  potrò mai fare quello che ho fatto con Norberto,  ma la vita cambia e in questo momento preferisco Sementa.

 

Contro di supporto: sì o no?

Assolutamente no. Lo stile italiano non ha il support double.  Il contro mostra una buona mano.

 

Qual è stato il tuo miglior successo?

La mia carriera di bridge si può suddividere in due cicli. Quando ero giovane, ho iniziato a giocare nella squadra nazionale open a 23-24 anni.  Dopo, per circa 10 anni c’è stato un periodo in cui non ho preso parte a nessuna competizione, pertanto non ho avuto successi. Dopo il 1997,  inizia il periodo migliore della mia carriera: ho vinto il primo europeo e poi altri sei,  3 Olimpiadi,  una Bermuda Bowl, i Nationals  negli Stati Uniti, e molti tornei in Europa.

 

Il mese scorso abbiamo assistito ad  un interessante esperimento: la migliore coppia olandese,  Brink – Drijver ha  giocato nei Campionati Italiani per la prima volta,  ma non ha avuto successo. Perché?

Non ho giocato contro di loro. Non credo che i nostri campionati siano difficili, ma probabilmente hanno trovato in Italia troppe distrazioni:  cibo troppo buono, e coppie italiane troppo “folli”.

 

Da dove vengono maggiormente gli Imps guadagnati?

Penso che la parte più importante sia la licita,  soprattutto in fase di competizione. Oggi il livello del bridge è molto buono  in tutto il mondo,  quindi è difficile segnare Imps nel gioco come dichiarante o come difensore. Gli Imps provengono dalla licita.

 

Avete bisogno di un sistema molto artificiale per raggiungere questo obiettivo?

Io gioco un sistema molto naturale, nel quale non c’è bisogno di un sofisticato sistema di relay. La cosa più importante è sapere che cosa significa ogni singola licita.

 

Avete una strategia particolare per l’attacco?

Questa è una domanda che tutti  ci chiedono: lo stile italiano è quello di fare un attacco che sia il più passivo possibile.   Ma con alcune eccezioni,  ogni venti mani può capitare un attacco molto, molto aggressivo.

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BTCC team

25/06/2012

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