FULVIO FANTONI: Claudio Nunes è molto più forte di me! (intervista)

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Ciao Fulvio, vogliamo innanzi tutto congratularci con te per la splendida condotta di Filadelfia: unico italiano a vincere un oro nel misto e unico italiano sul podio, insieme al compagno di sempre Claudio Nunes, nell’open team. Queste prestigiose vittorie ti consolidano anche in vetta alla classifica mondiale: sei sempre il numero uno! Una tua fotografia dei mondiali di Filadelfia?  Sicuramente una fotografia molto positiva: sono molto contento perchè naturalmente vincere un titolo mondiale è sempre un grosso privilegio. Sono contentissimo inoltre anche per il terzo posto a squadre e per il quinto a coppie che ritengo risultati di ottimo livello.

Sei contento anche per il quinto posto nell’open pairs?

Certo un quinto posto non è una medaglia, però in un contesto così importante come il coppie open è un risultato che mi gratifica. Il coppie open è secondo me il torneo più duro che esista:  sia perchè in un torneo a coppie ogni mano è importante sia  perchè 15 turni di mitchell di 26/28 mani sono veramente molto duri,  ed il livello dei giocatori è elevatissimo.

Per noi tifosi è stato gratificante anche perchè c’eravate solo tu e Claudio in finale a rappresentare l’Italia.

In realtà c’erano anche altri Italiani che hanno giocato le qualificazioni e semifinali, ma che poi non si sono qualificati per i cinque turni della finale. Noi, avendo giocato il torneo a squadre ed essendo riusciti ad arrivare in semifinale, siamo entrati di diritto in finale evitando 5 lunghi turni di semifinale. Ma Claudio ed io giochiamo sempre molto volentieri l’open pairs e avremmo partecipato anche se non ci fossimo qualificati direttamente per la finale.

Parliamo del misto: lo hai vinto giocando con Donna Compton. Che giocatrice è?

Donna Compton credo che prima che giocatrice sia un’ ottima insegnante:  infatti ha una scuola bellissima e con tantissimi allievi a Dallas ( Bridge Academy of North Dallas.  ) Poi ricopre anche il ruolo di capitano della squadra Nickell e alcune volte anche della squadra USA. In ultimo, ma non per questo meno importante, è anche un’ ottima giocatrice. Poichè è una mia grande amica abbiamo deciso di fare inseme il misto di Filadelfia. Avevamo già giocato insieme ai mondiali del 2002 arrivando in finale e in un national americano a squadre miste vincendolo insieme a Petra Hamman e Hemant Lall .

Non siete una coppia ‘nuova’ allora?

Be’, questa è la terza volta che giocavamo insieme.

Queste vittorie, come dicevamo, consolidano la tua posizione di vertice nella classifica mondiale. Ma quanto conta realmente questa classifica?

Indubbiamente e’ molto importante sia dal punto di vista professionale che dal punto di vista personale. Sicuramente è molto piacevole trovarsi al numero uno, non te lo nascondo. Si tratta di una classifica stilata in base ai risultati ottenuti ai campionati europei e mondiali e ci troviamo ai primi 2 posti anche perche’ dal 2002 in poi siamo l’unica (credo) coppia al mondo ad essere sempre entrata in un podio mondiale .

Essere numero uno, a parte la popolarità che ne deriva, comporta anche degli inconvenienti? Suscita gelosie? Insomma, è difficile poi stare nel mondo del bridge da numero uno?

Che vuoi che ti dica? Da alcune cose che si leggono e che si vedono sembrerebbe di si. Evidentemente fanno parte di questo ‘status’ anche se non dovrebbero, ma la vita è così. E va bene così.

E sai in che posizione troviamo Claudio dopo Filadelfia?

Secondo. E con un netto vantaggio sul terzo.

Claudio è secondo solo a te!

A dirla tutta non è secondo a nessuno, perchè Claudio è molto più forte di me!

Di Claudio e delle vostra coppia parleremo in seguito. Torniamo al misto: vorrei chiederti cosa ne pensi delle donne nel bridge. Ti sottopongo le dichiarazioni di Sabine Auken che in “I love this game” scrive:“…Le donne sono multi-tasking…Gli uomini hanno molta maggiore capacità di ignorare qualsiasi cosa intorno e focalizzarsi interamente su un obiettivo alla volta…D’altra parte, loro sono completamente incapaci di fare due cose insieme. Mio marito, Jens [Auken], non riesce a soffiarsi il naso se sta leggendo il giornale…” Che ne pensi?

Sono d’accordo con Sabine Auken. Effettivamente l’uomo ha una capacità di concentrazione molto più elevata proprio perchè probabilmente riesce meglio a focalizzare la sua attenzione su di un unico evento. Un uomo che gioca a bridge sono sicuro che potrebbe non sapere cosa succede a 50 centimetri dal tavolo, cosa che invece difficilmente potrebbe capitare ad una donna.

Durante il misto ti sei ritrovato contro una bravissima giocatrice, una certa Iolanda Riolo, che ha preso un top chiamando un bello slam contro di te.

Eravamo all’ultimo turno delle qualificazioni. Iolanda giocava con il fortissimo Thomas Bessis che è un nostro amico. In quattro e quattrotto ci hanno chiamato 7cuori e quando ha cominciato a giocare Iolanda era un po’ in ansia perchè 7cuori è sempre un contratto impegnativo, ma io l’ho rassicurata e le ho detto “Vai, facci ‘sto sette cuori!”. E lei l’ha fatto.

Hai rischiato di compromettere il torneo con quello zero…

Noi eravamo addirittura a rischio qualificazione. Però è giusto così, hanno chimato un bel contratto e l’hanno fatto. Iolanda giocava il suo torneo ed era giusto che facesse il suo risultato.

Vorrei dire, a beneficio di chi forse non lo sa, che Iolanda Riolo è tua moglie. Peraltro vi siete sposati poco più di tre mesi fa… ci dici qualcosa sul tuo matrimonio?

Credo sia stato un bel matrimonio, noi siamo stati benissimo. Ci siamo sposati a Cortona, paesino incantevole della toscana, e abbiamo fatto la cerimonia a Borgo Tre Rose nelle tenute Angelini. Abbiamo festeggiato insieme ai nostri amici più cari passando una giornata incantevole in una cornice veramente suggestiva.

Iolanda è la figlia del grande Enzo Riolo: ti chiedo un ricordo di tuo suocero, da poco scomparso.

Enzo era un appassionato, viveva per il bridge che amava profondamente. Ha dedicato al bridge la maggior parte della sua vita in modo anche molto proficuo. Con la sua scuola ha creato tantissimi allievi, forgiato tanti giovani campioni ed il bridge ha bisogno di questo, passione e dedizione alla ricerca di linfa nuova per il nostro magnifico sport.

Grazie ad Enzo la Sicilia oggi è fucina di tanti campioni.

Certamente e molto si deve ad Enzo se la scuola sicialiana è così attiva. Enzo è stato un punto di partenza molto importante ma non solo per la Sicila anche per tutta l’Italia. Ha fatto un grandissimo lavoro con i suoi scritti e le sue pubblicazioni sempre molto attente e precise. Io “collaboravo” con Enzo: lui mi portava i suoi scritti e mi chiedeva di riguardarli cercando eventuali errori e all’occasione ne discutevamo anche dal punto di vista tecnico. Lui mi chiedeva di controllare e di correggere i suoi lavori, ogni volta con una passione mai inferiore alla volta precedente. Direi che Enzo ha sempre avuto una passione immensurabile per il bridge; ha dedicato tutto se stesso all’insegnamento, per cercare di dare ai suoi allievi sempre quanto di più valido didatticamente fosse possible.

A proposito di insegnamento: quanto studia Fulvio Fantoni? Voglio dire: il numero uno del mondo studia ancora?

Sì. Certo che studia ancora: cerca di ripassare il sistema, di saperlo. Poi ogni tanto però non se lo ricorda perchè non è una macchina e quindi, ogni tanto degli errori li fa anche lui. Solo le macchine non fanno errori. Ma credimi si studia e anche tanto, si cerca di fare delle modifiche al sistema, che buono o cattivo che sia, ha sempre necessità di modifiche. Ci sono sempre elementi da sistemare.

Ti chiedo questo perchè qualcuno ha sostenuto che il Fantunes sia un sistema ancora carente e che avrebbe bisogno di studio e aggiustamenti. Mi sto ovviamente riferendo a quanto dichiarato da uno dei più grandi e riconosciuti esperti della materia ovvero a Lorenzo Lauria nell’intervista che mi ha recentemente rilasciato…

Tutti i sistemi hanno sempre bisogno di modifiche e aggiustamenti e anche il nostro naturalmente. Il Fantunes è un sistema con il quale noi ci divertiamo a giocare a bridge: pensiamo che non sia poi così malvagio, e questo anche considerando quello che dicono all’estero dove i giudizi sono piuttosto lusinghieri e schivi da ogni forma di condizionamento. Distinguerei tra migliorie e carenze, non credo sia un sistema carente, ma concordo se mi dici che si possono fare delle migliorie: ogni sistema è sempre perfettibile. E’ un sistema pericoloso sotto certi aspetti ma alla lunga mi sembra abbia dimostrato che i rischi sono ampiamente superati dai risultati che ottiene.

Allora grande Fulvio che ancora studi per migliorare, parliamo proprio dei tuoi errori. Vi capita, a te a Claudio, di chiamare qualche slam senza Asso e Re di atout. Mi ricordo che è successo agli ultimi societari di Bologna: 7 cuori senza AR e senza Re di picche mi pare…. Come può succedere questo al numero uno e al numero due del mondo?

Succede quando l’interpretazione di una dichiarazione non è quella corretta. I due giocatori della coppia fanno le loro dichiarazioni e fintanto che queste dichiarazioni, come di solito accade, sono pensiero comune della coppia ovviamente errori non se ne fanno. Quando invece, e ciò è più facile che accada in fase competitiva, uno dei due pensa una cosa diversa dall’altro, ecco allora che scatta l’errore e quindi la dichiarazione che puo’ sembrare assurda e che invece scaturisce da un’errata interpretazione del messaggio fornito dal compagno.

 Davanti a questi errori, come reagisce poi la coppia? Ci ridete su? Vi arrabbiate? Litigate?

Ridere sicuramente no, perchè il dispiacere è talmente grosso… Ma sicuramemente nemmeno litigare. Litigare proprio no, nella maniera più assoluta.

Che rapporto hai con Claudio Nunes?

Abbiamo un rapporto ottimo. Abbiamo due carratteri molto diversi ma stiamo molto bene insieme. Anche perchè io non potrei mai giocare con una persona con la quale non sto bene insieme.

Dici che avete due caratteri diversi ed è vero: a me sembra che Claudio sia molto schivo e introverso per quanto tu sei aperto e solare…

Claudio ha un carattere forse un po’ più particolare, sembra stare ‘sulle sue’ ma non è sempre cosi’, la sua timidezza lo porta a volte a sembrare antipatico ma in un gruppo di amici in cui si sente a suo agio è una persona squisita, cordiale ed estroversa.

Siete molto amici dunque al di là dell’affiatamento bridgistico?

Esattamente. Poi adesso che lui si è trasferito ad Ostia, dove io già vivo praticamente da quando sono nato, abitiamo anche vicini e quindi ci vediamo spesso. Ci frequentiamo al di là del bridge, facciamo molte altre cose insieme.

Per esempio, che altro fate insieme oltre a giocare a bridge…?

Le cose che fanno gli amici: si va a cena fuori, a qualche festa di amici, al cinema, siamo stati anche allo stadio insieme…

A tifare la ‘maggica’ ? Dillo, dillo…

A tifare la magica Roma, sì!

Fulvio, torniamo al bridge. Vorrei chiederti ancora qualcosa sul tuo sistema e sulla convenzioni più in generale. Vorrei che tu mi parlassi della vostra apertura di 1 senza debole in zona: è molto rischiosa ma quali vantaggi vi porta?

E’ richiosa certo. Però diciamo che è il nostro sistema che ce la impone. Non possiamo infatti mettere l’apertura delle mani bilanciate 12-14 in nessuna altra parte del sistema. In quella circostaza siamo ‘costretti’ ad aprire 1 senza anche in zona, il che certamente comporta dei rischi elevati, ma alla fine abbiamo visto che comunque il saldo rimane positivo: sono più i punti fatti che quelli persi. Il primo di mano, in zona contro prima, in genere non apre però con 12 pt. Veramente più io che Claudio, lui è più propenso ad aprire mentre io ogni tanto passo con 12 primo di mano.

Ho visto che voi giocate l’attacco Slawinsky. Allora ti chiedo: rischi e vantaggi di questo attacco e soprattutto come rispondete, preferendo il conto o il gradimento o….?

Rispondiamo per la maggior parte delle volte in gradimento. Poi ovviamente dipende dalla situazione, quando scende il morto. Ogni situazione prevede una sua risposta specifica sempre su accordi chiaramente studiati in precedenza. A questo proposito ti riservo una piccola rivelazione. Il misto a Filadelfia credo che sia stato vinto proprio grazie agli scarti e alle risposte. Con Donna Compton abbiamo giocato un sistema misto italo – americano però per gli scarti avevo chiesto a Donna di seguire le mie indicazioni. Infatti le avevo fornito una serie di indicazioni su come scartare. L’avvio è stato un po’ difficile perchè la mia compagna non era abituata a questo tipo di scarti. Ti assicuro che non è facile giocare gli scarti in base alla situazione che si presenta di volta in volta. Però poi quando Donna ha capito come giocavamo in difesa, ha giocato benissimo i tre turni finali e proprio in difesa abbiamo vinto il campionato. E questa è una grande nota di merito per lei che è riuscita in così poco tempo a metabolizzare la novità. Per quanto riguarda l’attacco Slawinski invece ti dico che è un sistema alquanto difficile e che non consiglierei a un principiante: richiede un lungo impegno.

Ti sottopongo adesso la ‘mano perfetta’ di Lawrence. Sul contro takeout. Michael Lawrence dice che la “mano perfetta” per il contro è la 4441, e che con questa distribuzione bastano 11 punti per intervenire su qualsiasi aperture a livello uno. Sud ha aperto 1♥; in Ovest, Lawrence contra con: ♠A1094 ♥6 ♦K982 ♣K1094: dieci punti di testa e solidi. [Michael Lawrence, The complete book on takeout doubles – 1994 Magnus Books, Stamford, Connecticut]. Tu come ti comporti?

Be’ questa è una domanda che dovresti fare ad un tecnico e come tu ben sai io ormai faccio solo “bridge commerciale”, quindi la risposta non mi compete: ma ci provo lo stesso a dartene una. Secondo me dipende da diversi fattori, bisogna vedere se siamo in zona o meno, se il compagno è passato o non è passato. E poi dipende se stiamo giocando un torneo a coppie o un torneo a squadre, qual è la strategia o tattica che si sta attuando… Sono veramente tanti i fattori. Con la tricolore e 11 punti, tendenzialmente il contro non c’è dubbio che va dato. Se però il compagno è già passato e siamo in zona non è scontato intervenire. [“Bridge comerciale” è l’espressione usata da Lorenzo Lauria, n.d.r.]

Se invece invertiamo in quella distribuzione di Lawrence le cuori con le picche ?Cioè: se avessimo (in zona) : ♠6 ♥A1094 ♦K982 ♣K1094, con l’apertura di 1♠?

Chiaramente il discorso cambia, perchè se contri su 1 picche forzi il tuo compagno a parlare a livello di due. Il rischio aumenta: quindi tutti i fattori di cui ti parlavo prima pesano nella decisione di intervenire o meno. Personalmente così, in zona contro prima e a compagno passato, io posso anche decidere di non contrare, anche se logicamente la distribuzione della mano e il possesso di 10 e 9 danno alla mano un valore più forte dei soli punti onore.

Passiamo ad altro. Su Neapolitan Club e su BridgeTopics.com sono apparse una serie di interviste nella quali tu sei stato al centro anche di aspre polemiche. Ti do, se la vuoi, l’opportunità di replicare o di chiarire quanto già da te precedentemente dichiarato.

Ti ringrazio, ma non mi interessano le sterili polemiche e le frustrazioni altrui. Preferisco non commentarle e andare avanti per la mia strada, consapevole di non deludere professionalmente i miei sponsor e anche tutti coloro che partecipando alle mie settimane godono di momenti di serenità e di amicizia giocando a bridge.

Ce l’hai un po’ con “quei giornalisti” che queste polemiche hanno tirato fuori?

No. Sono cronisti e fanno il loro mestiere, scrivono. Il problema forse è che scrivono quello che gli viene detto e spesso, a seconda di chi parla, non coincide con la verità.

Per concludere Fulvio vorrei parlare dei tuoi prossimi impegni: il primo è il campionato di Smirne (Izmir) in Turchia.

E’ un campionato molto importante per noi, è la Coppa dei Campioni. E ci teniamo tantissimo.

Nella formazione iscritta noto che il Team Angelini schiera di nuovo i tre Norvegesi. Siete sicuri che possono giocare? Dico questo con il chiaro riferimento al reclamo presentato dal Team Varese durante i Societari italiani di Bologna….

In linea di massima direi che se l’iscrizione viene accettata vuol dire che è permessa. Oltrettutto il team Angelini ha mandato anticipatamente richieste ufficiali di chiarimenti sia in campo nazionale che internazionale. Prima di schierare tre Norvegesi abbiamo interpellato ufficialmente gli organi competenti i quali hanno dato le loro risposte, non è che inventiamo noi le regole. Noi ci affidiamo alle risposte che gli organi competenti ci forniscono.

Anche per i societari di Bologna le procedure sono state regolari allora?

Se il Team Varese ritiene che vi siano state delle irregolarità, è nel suo pieno diritto fare un ricorso. Da parte nostra, prima di schierare tre Norvegesi, abbiamo fatto le nostre verifiche interpellando sia la Federazione che il CONI. Una volta ottenute le risposte, abbiamo seguito alla lettera le indicazioni che ci sono state date. Infatti l’iscrizione della squadra è stata accettata. Ripeto, da parte nostra, ci siamo assicurati in precedenza che fosse possibile fare questa iscrizione. Ci hanno risposto, per la precisione, che i Norvegesi potevano essere iscritti in tre ma che ne potevano giocare solo due in contemporanea ovvero nello stesso turno. E noi ci siamo allineati alle indicazioni ricevute.

Tra i tuoi impegni futuri, hai messo in agenda la partecipazione al torneo BBO Italia del Lunedì sera? Come sai, la signora Rosalba Carbonetti, direttrice del torneo del Lunedì, organizza delle serate speciali dedicate ai Campioni. L’evento viene realizzato anche con la partecipazione della nostra radio (RadioBridgeindiretta) che tu conosci molto bene perchè sei stato ospite proprio nella serata inaugurale delle nostre trasmssioni.

Molto volentieri. Sicuramente l’ho messo in agenda e con grande piacere, anzi spero di farlo il prima possibile. Il mio problema, come tu ben sai, sono sempre gli impegni..

Già, sei sempre preso dagli impegni di lavoro…

Il problema non è solo quello. Si, io cerco di fare il mio lavoro sempre nel migliore modo possibile. Essendo stato in passato abituato a lavorare, anche se questo è un lavoro particolare, ci metto impegno e professionalità al massimo. Però ci sono anche le questioni familiari. Avendo una moglie e un figlio quando non ho impegni di lavoro mi piace stare insieme a loro il più possibile. Senza contare che stando spesso fuori, quando rientro mi piace occuparmi personalmente anche dei i problemi pratici di casa. Tuttavia ci tengo ad assicurarti che farò di tutto per partecipare, come sempre, alle vostre iniziative. Anzi colgo l’occasione per salutare Rosalba che come sappiamo è bravissima e organizza sempre benissimo. Sai anche quanto apprezzo l’iniziativa della radio che riesce a coinvolgere e ad avvicinare così al bridge tante persone.

Ti ringrazio perchè so che tu condividi e sostieni il nostro sforzo di rendere popolare questo sport e di farne un veicolo di cultura e socializzazione.

Pur facendo di professione il bridgista e profondendo nella mia attività agonistica il massimo del mio impegno, ritengo doveroso anche dedicarmi  nella promulgazione del bridge a tutti i livelli e in tutte le sue forme e quindi non necessariamente agonistiche: anzi soprattutto ludiche e socializzanti e formative. Credo che le diverse attività di divulgazione debbano sempre più essere incrementate, se si vuole svincolare il bridge dal ruolo di sport di nicchia nel quale attualmente è relegato e allargare la platea degli appassionati attraendo giovani e nuovi giocatori in genere verso lo sport della mente per eccellenza.

Laura Camponeschi

Le foto pubblicate nel servizio sono state realizzate a Filadelfia da Fernando Lema

 

 

 

 

 

 

 

 

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One Reply to “FULVIO FANTONI: Claudio Nunes è molto più forte di me! (intervista)”

  1. Carissimo Fulvio, ho letto come faccio sempre le interviste di Laura, sempre precise e documentate.
    Ti ringrazio infinitamente per la Tua costante gentilezza nei miei riguardi e per l’esempio di signorilità che dai in ogni occasione.
    Oggi è il Tuo compleanno e il mio gruppo ed io, Ti inviamo i più calorose ed affettuosi auguri.
    Mi piacerebbe iniziare il mio lunedi con i campioni con la tua presenza …quindi ti aspetto 🙂
    Con sincero affetto
    rosalba

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