Coppa Italia 2012 – L’aritmetica di Lauria

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L’aritmetica è erroneamente considerate la parte elementare della matematica, ma addizionare e sottrarre non è sempre facile come  2+2=4; al contrario, la Teoria dei Numeri – questo è il suo esatto nome – è un universo di inimmaginabile complessità. L’aritmetica di Lorenzo Lauria invece è molto semplice: incassa le vincenti e fa quello che è ovvio che sia fatto. Coppa Italia 2012, finale Lavazza-Angelini.

La licita:

Morto
♠K4
K972
K10763
♣ J5

Dichiarante
♠J3
AJ4
AJ854
♣A82

Il ♣4 d’attacco di Duboin viene vinto da Sementa col 9; Lauria liscia il secondo giro del colore, vinto da Duboin col re, e prende al terzo. Il piano di gioco: ci sono due vincenti a cuori e cinque a quadri; addizionato l’asso di fiori, già incassato, serve ancora una presa. Ci sono tre vie per trovarla: l’asso di picche ben piazzato, l’impasse alla donna di cuori, possibile solo verso Nord, o la sua caduta sulla battuta di asso e re.

Non occorre decidere subito, infatti Lauria inizia ad incassare le quadri. Al secondo giro cade la donna da Sud; questo rende definitivamente necessario addizionare l’asso di picche a Nord, altrimenti non avrebbe avuto il capitale necessario per avviare l’impresa di entrare in licita dopo la risposta positiva. Lauria prosegue con le quadri, osservando… bene, non sappiamo dire cosa Lauria osservasse, mentre incassava le quadri, ma sappiamo che non guardava gli scarti avversari: non era necessario.

Dopo l’ultima quadri, ottava presa della mano, North deve essere rimasto con le due vincenti a fiori e l’asso di picche; quindi non può avere più di due cuori, qualsiasi cosa abbia scartato, e perciò l’impasse alla donna è inutile; se ce l’ha lui cadrà; se non ce l’ha, cadrà da Sud oppure nulla potrà salvare il contratto.

La mano completa:

***

Paolo Enrico Garrisi

16/12/2012

 

 

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