Campionati Europei 2012 – L’opinione di Silvio Sbarigia

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 Open. Siamo abituati male, abbiamo vinto l’europeo per otto volte consecutive e ora viviamo il terzo posto come una sconfitta. La realtà è molto semplice: non sempre si può vincere. Quest’anno l’Italia non ha giocato il suo bridge migliore, mentre la nuova formazione di Monaco ha giocato al suo massimo e ha vinto meritatamente, totalizzando una media notevolissima. Ma il valore assoluto del team azzurro non si discute: prova ne è che nello scontro diretto l’Italia ha battuto Monaco con largo margine.

Cosa non ha funzionato nel team italiano? Una piccola percentuale di sfortuna nel gioco pesa sempre ma penso che il rendimento sia stato inficiato soprattutto dal fatto che due giocatori fossero in cattiva forma psico-fisica. La coppia più solida è apparsa Bocchi – Madala, con un Bocchi strepitoso ed un Madala talmente bravo da farsi perdonare qualche peccato di gioventù. Sono stati la coppia migliore in questo europeo e penso che oggi abbiano una marcia in più rispetto agli altri: lo conferma anche la Butler. Non do mai molto peso alla classifica Butler ma su un numero di mani così largo penso possa essere abbastanza indicativa. D’altro canto la rappresentativa monegasca ha il suo punto di forza nelle coppie Fantoni-Nunes e Helgemo-Helness che giocano insieme da molto tempo e sono affiatatissime. Penso che a Dublino abbia vinto la squadra che aveva le coppie più affiatate e in sintonia.

Resto convinto che l’attuale formazione azzurra sia fortissima e che le selezioni nell’open siano assolutamente inutili, se non addirittura perniciose. Il livello dei sei azzurri non è comparabile in questo momento con nessun altra coppia italiana: ma che diamine di selezioni vogliamo fare? Contro chi? Questi sei sono i migliori e basta.

Women. Il massimo che potevamo aspettarci da questa squadra era la qualificazione ai Mondiali, invece le azzurre non sono entrate nemmeno tra le prime sei. Sono partite col piede sbagliato e poi hanno cercato di risalire, ma senza successo. Ma non mi sorprende. In Italia il settore femminile non è al livello professionistico come l’open. Le italiane non sono giocatrici di professione e non dedicano esclusivamente al bridge la loro vita, come invece succede nel settore open. Qualcuna inoltre ha un sistema di gioco un po’ obsoleto. Ma quando vanno ai campionati si trovano contro avversarie professioniste.

Sostanzialmente penso che le donne siano una categoria bistrattata dalla Federazione anche da un punto di vista economico: non si fanno le nozze coi fichi secchi, se vogliamo una squadra femminile competitiva dobbiamo investirci sopra. Quello che si dovrebbe fare per il settore femminile è far seguire la nazionale da un mental coach: le nostre atlete conoscono bene la tecnica del bridge ma vanno preparate ad affrontare incontri di livello professionistico. Penso che questa squadra, se fosse stata sostenuta adeguatamente e portata in migliori condizioni psico-fisiche, sarebbe arrivata anche sul podio.

 Seniores. Avrei scommesso qualsiasi cifra sulla loro vittoria. La rappresentativa seniores presenta sulla carta giocatori di altissimo livello professionale e tecnico, i migliori probabilmente in Europa. Qua sì che la mancata qualificazione ai mondiali mi sorprende. Ma ancora una volta devo dire che i singoli non bastano, il problema è sempre l’affiatamento di coppia, la solidità della partnership. Penso che la defaillance italiana sia dovuta al fatto di aver schierato qualche coppia poco rodata nel tempo. Inoltre paghiamo la jattura degli sponsor giocatori.

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Silvio Sbarigia

25/06/2012

 

 

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One Reply to “Campionati Europei 2012 – L’opinione di Silvio Sbarigia”

  1. Non capisco questo affiatamente contro le selezioni…Questi sono i sei migliori di gran lunga rispetto agli altri, pare che voglia dire, perfetto, vinveranno di gran lunga le selezioni.

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