Bali 2013: L’Italia ha vinto la Bermuda Bowl

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Blue Team (by Elisabeth van Ettinger - NIB)

L’Italia ha battuto Monaco nella finale per 210 a 126 ed ha vinto la sua quindicesima Bermuda Bowl. I campioni: Lorenzo Lauria, Alfredo Versace, Norberto Bocchi, Agustin Madala, Giorgio Duboin, Antonio Sementa; capitano non giocatore Gianni Medugno; coach Giuseppe Failla. Monaco: Pierre Zimmermann, Franck Multon, Thor Helness, Geir Helgemo, Fulvio Fantoni, Claudio Nunes; capitano non giocatore Jean Charles Allavena; coach Krzysztof Martyens.

Terza si è piazzata la Polonia, che ha battuto USA1 di 146-142. Polonia: Cezary Balicki, Krzysztof Buras, Krzysztof Jassem, Marcin Mazurkiewicz, Grzegorz Narkiewicz, Adam Zmudzinski; capitano non giocatore Piotr Walczak; coach Marek Wojcicki. USA1: Kevin Bathurst, Kevin Dwyer, John Kranyak, Robert (Bobby) Levin, Steve Weinstein, Gavin Wolpert; capitano non giocatore Shane Blanchard.

Le vittorie italiane nella Bermuda Bowl

1957: Pietro Forquet, Guglielmo Siniscalco, Eugenio Chiaradia, Massimo (Mimmo) D’Alelio, Giorgio Belladonna, Walter Avarelli. 1958, 1959, stessa squadra. 1961 (Benito Garozzo sostituì Siniscalco); 1962, 1963. 1965 (Camillo Pabis Ticci sostituì Chiaradia), 1966, 1967, 1969. Nel 1970 e 1971 furono sconfitti; nel 1973 tornarono alla vittoria con Belladonna, Benito Bianchi, Forquet, Garozzo, Giuseppe Garabello, Vito Pittalà. 1974, con Dano De Falco e Arturo Franco che sostituirono Garabello e Pittalà. 1975: Giorgio Belladonna, Vito Pittalà, Arturo Franco, Benito Garozzo; Facchini-Zucchelli, la terza coppia, si ritirò perché furono visti toccarsi il piede sotto il tavolo; questa storia è ben raccontata da Bob Hamman nella sua biografia “At the Table”.

L’Italia vinse di nuovo la Bermuda Bowl solo dopo trent’anni, nel 2005, con Lauria-Versace, Bocchi-Duboin, Fantoni-Nunes. Dopo le sconfitte del 2007 e 2009, nel 2010 Maria Teresa Lavazza, allora capitana, escluse Fantoni e Nunes dalla squadra e divise la coppia Bocchi-Duboin, formandone due nuove con due giovani talenti: Agustin Madala e Antonio Sementa. Il risultato di oggi è figlio di quella scelta.

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Paolo Enrico Garrisi

 

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2 Replies to “Bali 2013: L’Italia ha vinto la Bermuda Bowl”

  1. Per la precisione:
    – Pabis Ticci vinse il suo primo mondiale nel 1963 in (temporanea) sostituzione di Walter Avarelli;
    – nel 1970 e nel 1971 l’Italia non fu affatto ”battuta”, perche’ il ‘vecchio’ Blue Team si era ritirato dalle competizioni;
    – una migliore ‘lettura’ sarebbe quella includente le vittorie nelle Olimpiadi, negli anni in cui il Mondiale non veniva quindi disputato (1964-1968 e, al rientro del Blue Team, nel 1972, in formazione ‘tipo’ Avarelli-Belladonna; Forquet-Garozzo; D’Alelio-Pabis Ticci);
    con lo stesso criterio (trascurando il noto modo in cui nel 2009 l’Italia perse la finale del Mondiale…), nel 2008 il nuovo Blue Team vinse a sua volta la terza Olimpiade consecutiva: Lauria-Versace; Fantoni-Nunes e Duboin-Sementa;
    secondo quanto dichiarato dagli interessati, non fu affatto M.T. Lavazza a ‘sciogliere’ la coppia Bocchi-Duboin, ma furono – amichevolmente – gli stessi giocatori, anche per residenza in Spagna di Bocchi;
    – il ‘giovane’ Sementa aveva già, comunque, un curriculum di tutto rispetto,confermato dalla nuova partnership con Duboin;
    – la stessa ‘capitana’ Lavazza in occasione del Campionato Europeo in cui ‘fece fuori’ la coppia Fantoni-Nunes, motivo’ la scelta con l’opportunità di ‘recuperare’ in Nazionale un fortissimo giocatore del calibro di Bocchi, e, quindi, di sperimentare la nuovissima coppia con Gus Madala in una importante competizione; (sono ben noti i successivi sviluppi, cioè il cosiddetto ‘caso Fantunes’);
    – per pura carità di patria evito commenti sulla formazione che ha rappresentato l’Italia (perdendo) alla Olimpiadi 2012 (ultimo atto Lavazza), con il co-sponsor Zaleski in squadra al posto di Lorenzo Lauria!
    – considerati i risultati che hanno conseguito negli ultimi tre anni Fantoni e Nunes, nella squadra ‘multinazionale’ denominata dapprima Zimmermann e successivamente diventata ‘Nazionale’ di Monaco, viene difficile pensare che una Nazionale italiana comunque composta e da ‘chiunque’ capitanata avrebbe conseguito risultati inferiori in Campionati Mondiali, Campionati Europei ed Olimpiadi.

  2. Pabis Ticci vinse il suo primo mondiale nel 1963 in (temporanea) sostituzione di Walter Avarelli.
    Vero, fu Pabis Ticci a giocare nel 1963, non Avarelli. Mi scuso della svista.

    Nel 1970 e nel 1971 l’Italia non fu affatto ”battuta”, perche’ il ‘vecchio’ Blue Team si era ritirato dalle competizioni;
    No, l’Italia fu battuta; che poi avesse almeno due squadre migliori da presentare è argomento diverso e che concerne le responsabilità dei dirigenti federali dell’epoca. Comunque si chiamasse la squadra, sempre Italia era.

    Una migliore ‘lettura’ sarebbe quella includente le vittorie nelle Olimpiadi, negli anni in cui il Mondiale non veniva quindi disputato (1964-1968 e, al rientro del Blue Team, nel 1972…
    L’articolo era dedicato alla vittoria di oggi. Una “migliore lettura”, di cui lei deplora la mancanza, avrebbe richiesto un articolo a parte. Per esempio, bisognava dire che la Bermuda Bowl in origine non era campionato del mondo ma solo una sfida informale tra America ed Europa, quindi non era analogo delle olimpiadi. Però, se dobbiamo inserirci le olimpiadi, e raccontare anche delle volte che mancammo di vincere per un soffio, bisogna aggiungere almeno che:
    – Nelle olimpiadi del 1960, che lei non cita, fummo battuti dalla Francia.
    – Nei dieci campionati europei del’Età dell’Oro, dal 1957 al 1969, fummo battuti quattro volte da Francia o Inghilterra, ambedue più forti degli USA.
    – Nel 1963 la temporanea uscita di Avarelli (mi scuso ancora per la svista), indusse il capitano Perroux all’infelice esperimento delle terne: Chiaradia-Forquet-Garozzo e Belladonna-D’Alelio-Pabis Ticci. Alla fine del penultimo turno gli americani avevano la vittoria in tasca; fummo salvati dal capitano degli USA, John Gerber, che sciolse la coppia Shenken-Leventritt, l’unica che giocasse un sistema licitativo organizzato e moderno (avevano litigato su una mano).
    – Nel 1965 un’infame calunnia tolse di mezzo la coppia più forte dell’Inghilterra e una delle più forti di tutti i tempi, Terence Reese e Boris Shapiro. Spariti loro, gli inglesi cessarono di essere una potenza.

    Non fu affatto M.T. Lavazza a ‘sciogliere’ la coppia Bocchi Duboin…
    Sul tema del ruolo del capitano e della forza di una squadra non ho capito bene la contestazione, ma è buona l’occasione per ribadire alcuni punti.
    Il Capitano è responsabile della squadra comunque si formino le coppie, per sua decisione o per desiderio dei giocatori; chi pensa che non conti rilegga la storia del 1963, per esempio. Giuseppe Failla e Gianni Medugno hanno grande merito in questa vittoria, e se ho dato l’impressione di considerarli irrilevanti mi scuso con loro e con i lettori; cionondimeno il tessuto di una squadra, la cosiddetta “alchimia”, non si forma in due mesi. Joe Musumeci, per non citare sempre gli italiani, impiegò due anni a trasformare in squadra giocatori pur grandissimi; Bobby Wolff e Oswald Jacoby non ci riuscirono; e ci sono stati capitani che la loro squadra l’hanno addirittura rovinata.
    Perciò, con tutto il rispetto per Failla e Medugno, che hanno avuto il coraggio di assumere un compito a dir poco ingrato (avessero perso, sarebbero stati spellati vivi), e con tutta la stima per i giocatori, i più forti del mondo – e parlo di tutti e otto gli italiani, Fantoni e Nunes inclusi – rimango dell’opinione che senza l’opera di Maria Teresa Lavazza, e di Massimo Ortensi, non avremmo potuto conquistare due vittorie e due finali in sei edizioni di Bermuda Bowl.

    Paolo

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