La squadra di Francesco Angelini (con Leonardo Cima, Valerio Giubilo, Lorenzo Lauria, Federico Primavera, Alfredo Versace e Lino Bove) vince per la seconda volta consecutiva la Coppa Italia Men battendo in finale la squadra di Francesco Saverio Vinci (con Steve Hamaoui, Fabrizio Hugony, Fulvio Fantoni e Claudio Nunes) con largo margine: 130 a 23.
Nella categoria Women vince la squadra Fanfulla Bridge -Dossena (Annarita Azzimonti, Angela Dossena, Enrica Francescangeli, Angela Mainardi, Angelica Mariani, Antonella Soresini, Luisa Venini) battendo di misura la squadra Pozzi di Resegone (Roberta Benedetti, Federica Brambilla, Laura Consonni, Raffaella Greppi, Giulia Pozzi, Daniela Romani): 116 a 104 lo score della finale.
Le fasi finali della Coppa Italia Men e Women si sono svolte nella consueta sede del “Palazzo dei Congressi” di Salsomaggiore Terme (Parma, Italia) dal 21 al 24 novembre 2013.
I vincitori della categoria Men sono stati premiati con il Trofeo Giorgio Belladonna mentre le vincitrici della categoria Women si aggiudicano il Trofeo Anna Valenti.
La mano – Il segnale che Orazio Nelson non vide
Nel cuore della battaglia di Copenhagen (1801), l’ammiraglio della flotta britannica segnalò alla forza di Orazio Nelson di ritirarsi. Nelson, cui il secondo aveva detto del segnale, portò il cannocchiale all’occhio cieco e gli rispose: “Davvero non vedo il segnale”.
Coppa Italia 2013, finale Angelini-Vinci. Mano 1, tutti in prima; distributore Nord. Risultato del contratto: in ambedue i tavoli 6♣-1 (mancava il controllo a picche).
Sala aperta: Vinci-Hugony; sala chiusa: Cima-Giubilo. Vinci-Hugony giocavano Fiori Forte con risposte a controlli.
Il problema di questa mano, secondo me, è nella tardiva conoscenza del colore d’atout. In sala aperta, tuttavia, il 5♣ dell’Ammiraglio Vinci non è un segnale di ritirata chiaro come sembra. Forse era meglio 4♥, un invito che dà sicurezza a cuori ma lascia dubbi sui controlli nei colori reali. Ho dato al mio compagno la mano dell’apertore e l’abbiamo dichiarata col nostro sistema, cioè il Fiori Napoletano; la licita è stata identica fino a 4♣, poi lui ha detto 4♥ invece di 5♣.
In sala chiusa l’Ammiraglio era Giubilo, e qui il segnale era stato ben chiaro (lo stesso Nelson l’avrebbe visto anche dall’occhio cieco), ma c’era un altro problema; a causa del moderno concetto – o meglio, del misconcetto – chiamato “principio di economia”, la licita era salita a livello cinque e ancora il povero apertore non aveva potuto mostrare i suoi diciassette punti; è comprensibile, allora, che prima di ritirarsi abbia voluto far sentire il tuono dei suoi cannoni.
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Paolo Enrico Garrisi