Alfredo Versace: Maria Teresa aveva ragione (intervista)

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Alfredo Versace (Elisabeth van Ettinger - NIB) 4Ciao Alfredo, sono davvero felice di risentirti in un’occasione così bella. L’Italia torna a vincere la Bermuda Bowl, l’ultima vittoria è del 2005: partiamo da quell’anno…

Nel 2005 ho vinto il mio primo ed unico Campionato del Mondo a Estoril giocando in coppia con Lorenzo Lauria: la squadra era inoltre formata dalle coppie Bocchi-Duboin e Fantoni-Nunes. Per assurdo mi son ritrovato anni dopo a giocarmi la finale contro una di quelle coppie (Fantunes) che ci aveva fatto vincere la Bermuda nel 2005. Oggi ci siamo ripresi quel titolo che avevamo lasciato con molta amarezza a Veldhoven nel 2011.

 

Ricordo la grande delusione dei mondiali di Veldhoven e ricordo che proprio tu Alfredo dicesti allora che quell’ Italia era la squadra più forte degli ultimi 20 anni…

Sì, io credevo molto in questa squadra ed ero convinto che avremmo vinto già a Veldhoven. Ma in questi ultimi anni il bridge si è molto livellato verso l’alto, le squadre sono tutte più competitive e vincere non è facile. A Veldhoven trovammo un’ Olanda che, giocando in casa, era molto motivata e particolarmente ispirata e che ci ha battuto proprio negli ultimi board. Confesso che allora mi aspettavo una nostra vittoria, come me l’aspettavo quest’anno a Bali.

 

Non hai mai perso fiducia nella forza di questa squadra?

Mai. In questi ultimi anni la gente aveva anche cominciato a pensare che l’ Italia non fosse più così forte, e forse anche per questo siamo arrivati a questo mondiale con forti motivazioni e preparatissimi. S’era diffusa un po’ la convinzione, tra tifosi ed addetti ai lavori, che l’ Italia fosse diventata ormai una squadra come le altre. Invece i miei compagni di squadra ed io sentivamo che questa era una formazione fortissima. Penso che oggi siamo la squadra tecnicamente più preparata e che ha più delle altre dedicato tempo agli studi ed all’allenamento. Grazie anche ai nostri sponsor di club – Angelini per me e Lavazza per Bocchi, Madala, Duboin,Sementa – siamo arrivati a questo appuntamento di Bali molto preparati. Grazie agli sponsor tutti noi abbiamo la fortuna di allenarci sempre, di poter studiare e mettere a punto i sistemi per renderli sempre più competitivi.

 

La superiorità dell’ Italia consiste soprattutto nella forza del sistema, più che nel gioco?

Questo era più vero in passato, perché oggi grazie ad internet e a BBO la gente ci vede giocare e si appropria delle nostre convenzioni. Puoi vedere come alcune convenzioni studiate da Lauria molti anni fa oggi le giochino in ogni parte del mondo. Innovazioni introdotte da noi sono oggi patrimonio di tutti, per cui il gap si sta riducendo. Uno degli attacchi che ci è stato fatto riguarda proprio questo: si diceva che giocavamo bene ma che usavamo un bridge un po’ vecchio, non moderno o comunque meno aggressivo degli americani o di altri. Invece questi mondiali hanno dimostrato che il nostro bridge è moderno e vincente.

 

Alfredo Versace (Elisabeth van Ettinger NIB) 02Quali sono allora i punti di forza del nuovo Blue Team?

Avere dei sistemi aggiornati e sempre all’avanguardia che creano difficoltà agli avversari e consentono invece a noi una grande precisione licitativa. E poi avere questi straordinari giocatori. Significativo è l’avvento di Madala che ha portato parecchio alla squadra italiana: noi lo chiamiamo il ‘piccolo genio’. E’ un ragazzo giovane e pieno di entusiasmo, con tanta voglia di vincere. Oggi ricordo sorridendo le polemiche che ci furono quando Madala venne inserito nella nazionale italiana. Molti gettarono la croce addosso a Maria Teresa Lavazza per aver convocato Madala e Bocchi invece di Fantoni e Nunes: i fatti però le hanno dato ampiamente ragione. L’Italia aveva allora bisogno di forze nuove ed un ragazzo come Madala andava giustamente provato. Ora bisogna dire che Agustin è un fenomeno e poi ha trovato in Bocchi il partner ideale. Norberto è un campione di provata esperienza che ha una stabilità bridgistica enorme: riesce sempre a far giocare al meglio il suo partner e metterlo nelle migliori condizioni. E Norberto può fare questo perché caratterialmente è un vincente.

 

Possiamo allora dire che questa vittoria è anche figlia di Maria Teresa Lavazza?

La vittoria è sua. Assolutamente. Anche se la Signora Lavazza non era con noi a Bali, questa vittoria è sicuramente sua. Bisogna riconoscere che è lei l’artefice di questa squadra: una squadra che lei ha fortemente voluto portandosi sulle spalle anche pesanti polemiche. Ricordo il clima infuocato che si era creato con le convocazioni per gli Europei del 2010 quando Maria Teresa escluse Fantoni e Nunes dalla nazionale. Ad onor del vero la signora Lavazza ha sempre avuto molta considerazione per Claudio e Fulvio, ma non poteva perdere l’occasione per inserire un giovane talentuoso come Madala. Maria Teresa ha scommesso sulla coppia Bocchi-Madala ed ha avuto ragione.

 

Come hai preso le dimissioni di Maria Teresa Lavazza?

Ribadisco che il merito della nazionale va agli sponsor che allenano e preparano i giocatori. A me poi è dispiaciuto personalmente che lei non fosse con noi a Bali perché questa era la squadra che lei aveva fortemente voluto. E’ senz’altro suo il merito di aver creato le coppie Sementa-Duboin e Bocchi-Madala. Da parte mia, non appena rientrato da Bali, ho mandato un messaggio a Maria Teresa per ringraziarla e condividere con lei la ‘nostra’ vittoria.

 

Torniamo alla finale di Bali, quando – dicevi- ti sei ritrovato come avversari proprio i compagni della vittoria dei mondiali del 2005…

Claudio e Fulvio sono ottimi giocatori e sotto il profilo bridgistico e agonistico non ho nulla da dire. Quello che non mi piace è l’atteggiamento vittimistico, ovvero questa rappresentazione che hanno dato al mondo di loro come vittime costrette ad abbandonare l’Italia. Credo che loro siano due grandi giocatori e che abbiano fatto una scelta professionale, tutto qua. Ancora oggi molti Italiani del resto sono convinti che i Fantunes abbiano subito un grande torto, ma i fatti non sono questi. Dal punto di vista bridgistico invece è indiscutibile che siano due fuoriclasse e, anche se hanno perso, hanno giocato bene. Direi che la loro sconfitta è più merito del nostro gioco che non demerito loro: se mai ha un po’ deluso la coppia norvegese che ha giocato un po’ sottotono.

 

Claudio e Fulvio sono venuti a congratularsi con te per la vittoria?

Io non me lo ricordo.

 

Ti ricordi se gli altri componenti della squadra di Monaco si sono congratulati con voi per la vittoria?

Si, tutti gli altri sì.

 

E non ti ricordi se Claudio e Fulvio sono venuti a stringerti la mano?

No, non mi ricordo. Però ricordo molto bene quando io sono andato a congratularmi con loro dopo la vittoria degli Europei di Dublino.

 

Alfredo Versace (Elisabeth van Ettinger NIB) 01Parliamo un attimo di Duboin-Sementa: ha sucitato molte perplessità nell’opinione pubblica mondiale il fatto che non abbiano giocato la finale. Come stanno le cose?

E’ innegabile che in questo momento Giorgino e Antonio non vadano molto d’accordo. Tuttavia proprio a Bali hanno dimostrato di essere autentici campioni, hanno giocato una semifinale strepitosa contro la Polonia chiudendo l’incontro in modo magistrale al secondo turno. Per quello che riguarda la finale, uno dei due non è stato bene la notte precedente pertanto la coppia non ha potuto giocare gli incontri del sabato (i primi tre round). Poi, vedendo che noi altri quattro stavano giocando bene, così come loro avevano giocato bene contro la Polonia, hanno preferito lasciarci giocare anche i turni della domenica. La scelta di Duboin e Sementa è una dimostrazione di grande professionismo e di attaccamento alla squadra, perchè l’obiettivo comune era la vittoria dell’ Italia. Il loro contributo, aldilà della finale, è fuori discussione: basta guardare lo score della semifinale dove hanno giocato alla grande.

 

Non avendo giocato i turni di finale, Duboin e Sementa perderanno il titolo ed i masterpoints?

Duboin e Sementa sono Campioni del Mondo e non perderanno assolutamente il titolo. L’unica cosa è che non guadagnano i punti della finale: guadagnano invece tutti i punti relativi alle fasi precedenti della competizione, a conti fatti si tratta di prendere qualche briciola di punti in meno.

 

Parliamo di Lauria: pensi che questo sia stato il suo ultimo mondiale? Si ritirerà? Ne avete parlato.

Lorenzo ed io non parliamo molto di queste cose, non credo possa ritirarsi in un momento di forma strepitosa come questo. Lorenzo è ancora motivatissimo. Posso solo raccontarti che già nel viaggio di ritorno da Bali in aereo ha passato il tempo a studiare e scrivere modifiche al sistema… Mi sembra che uno così abbia ancora tanta voglia di giocare.

 

Alfredo, per chiudere, che progetti hai per il futuro?

Univ Bridge RomaHo un progetto molto bello e a cui tengo moltissimo: l’ Università del Bridge di Roma. Io sono nato a Torino ma ormai vivo a Roma da più di venti anni e volevo creare qualcosa per il bridge a Roma. Così insieme a Leonardo Cima, mio compagno di squadra nel team Angelini, inaugureremo un nuovo circolo: dove tutti potranno venire a giocare ma anche a seguire corsi tenuti da me e da altri insegnanti qualificati. E stiamo programmando tornei didattici e corsi per ogni livello, il tutto ovviamente gestito da uno staff di altamente qualificato. Mi avvarrò anche della collaborazione di due giovani campionesse romane: Giorgia Botta e Margherita Chavarria, oro ai mondiali di Atlanta 2013. La festa di inaugurazione sarà tra pochi giorni, martedì 8 ottobre. Ci sarà anche il presidente della federazione italiana, e tanti altri amici e campioni come Benito Garozzo e Lorenzo Lauria: sarà l’occasione per festeggiare tutti insieme la vittoria di Bali.

 

Lorenzo è sempre così schivo e non ama particolarmente le celebrazioni e gli eventi mondani: sei sicuro che verrà?

Adesso che mi ci fai pensare, qualche dubbio mi sorge. In effetti non mi sorprenderebbe se restasse a casa a studiare l’ennesima variazione del nostro sistema…. (ridendo, n.d.r.)

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Laura Camponeschi

 

 

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