Affaire Fantunes: sondaggio on-line

read english version »

E’ lecito  acquistare la residenza in un altro Paese? E’ lecito che un giocatore rappresenti la Nazionale di un altro Paese? BridgeTopics.com, la nota rivista fondata da Jan van Cleeff ed Eric Rodwell, inaugura i suoi sondaggi on line proprio con il caso Fantunes – Monaco.  Invitiamo anche i nostri lettori a prenderne visione e ad esprimere il loro voto. A tal fine riportiamo in lingua italiana  il sondaggio così come è presentato oggi su BridgeTopcis.com.

 Dal 2012 il Principato di Monaco, una nazione senza storia bridgistica, sarà una delle favorite per la vittoria in prestigiosi eventi come il Campionato Europeo, il Campionato Mondiale degli sport della mente, e la Bermuda Bowl. In quell’anno due delle più forti coppie del mondo avranno ottenuto lo status di residenti in Monaco. I vincitori della Bermuda Bowl, Tor Helness e Geir Helgemo dalla Norvegia, insieme ai due giocatori in testa alla classifica WBF, Fulvio Fantoni e Claudio Nunes dall’Italia, formeranno una squadra in rappresentanza del minuscolo stato monegasco. La terza coppia sarà costituita da Franck Multon (Francia) e dallo sponsor Pierre Zimmermann (Francia/Svizzera). Per qualificarsi come residenti in Monaco, Zimmerman ha affittato un appartamento per ognuno dei suoi giocatori.

 

Per saperne di più leggi i nostri precedenti articoli:

Addio All’Italia:  Fulvio Fantoni e Claudio Nunes vanno  a Monaco »

Fantunes: comunicato ufficiale della Federazione Monegasca di Bridge »

 

Qui si può trovare un sommario dei regolamenti WBF/EBLwbf_ebl.pdf

Sono 4 le possibili risposte al sondaggio:

1) I giocatori di bridge dovrebbero essere autorizzati a giocare per qualsiasi nazione vogliano. (bridge players should be allowed to play for any country they like).  

2) Per giocare in altre nazioni occorre risiedervi per almeno due anni. (to play for other countries should be allowed after residency for at least two years).

 

 

3) Giocare per altre nazioni deve essere ammesso solo in specifiche circostanze, come relazioni familiari o il risiedervi stabilmente. (to play for other countries should be allowed only under specific circumstances such as family relationships or being a resident).

 

 

4) Le competenti autorità (EBL and WBF) hanno titolo in ogni caso per proibire questo tipo di costruzioni artificiose. (the relevant authorities -EBL and WBF-  should under all circumstances forbid this type of artificial construction).

Per votare il sondaggio di BridgeTopics cliccate qua! >>

***

 

(Visited 510 times, 1 visits today)

4 Replies to “Affaire Fantunes: sondaggio on-line”

  1. mi sembra un sondaggio fortemente orientato chi è il sondaggista? uno dello staff di Silvio? ahahahah

  2. Non si vedono ragioni per cui un piccolo Paese non possa essere il più forte del mondo, quale che sia la provenienza dei suoi giocatori. Posto che da qualche parte ci sia materia di discussione, deve essere comunque cercata altrove: sui diritti degli Stati originali e sulle motivazioni degli stessi giocatori.

    La Francia, l’Italia e la Norvegia soffriranno l’abbandono dei loro migliori giocatori, questo è innegabile. Per esempio, la Norvegia era tra le più forti e ora non è più di una outsider. Ma prima di gridare al tradimento leggiamo cosa disse John F. Kennedy (da un discorso tenuto a Torino nel 1961, sul nostro Risorgimento e su cosa significasse costruire una nazione. Da “La Stampa”):
    “…Il Risorgimento che ha dato i natali alla moderna Italia – come la Rivoluzione che da tredici colonie inglesi forgiò una Repubblica Americana unita – fu un risveglio dei più profondi ideali della nostra civiltà: il desiderio della libertà, della protezione dell’umana dignità e dell’indipendenza nazionale…”
    Helness ha forse minacciato la dignità umana? Multon ha messo in pericolo i principi di Fraternité, Liberté, Egalité? Nunes tiene schiavo qualcuno? No, e allora non sono in discussione Diritti Umani e Nazionali, ma è solo questione di accordi tra i giocatori e le loro federazioni di bridge originali.

    La seconda questione è più delicata in quanto riguarda personali sentimenti e necessità dei giocatori. Per esempio, la positione di Fantoni-Nunes non è la stessa di Helgemo-Helness: al momento, i primi non hanno più il posto nella nazionale. Per tutti, inoltre, è incombente la nostalgia: Monaco nel 2011 non è come l’America per gli emigranti italiani che nel secolo scorso lasciarono il loro Paese, molti per non più ritornarvi; ma nessuno può essere veramente felice lontano dalla propria patria.

    Occorrono, in chiusura, alcune note sul ruolo degli sponsor. Tutti devono riconoscere che, senza di loro, solo una dozzina di giocatori per nazione – uomini e donne – potrebbero giocare ad alto livello. E non di tutte le nazioni: la Bermuda Bowl e la Venice Cup non sono aperti. Senza sponsor non potremmo avere la Buffet Cup e non potremmo assistere al grande bridge che Jimmy Cayne offre ogni giorno in BBO. Senza sponsor, solo i ricchi avrebbero giocato a Filadelfia. Criticare gli sponsor perché costruiscono una squadra è come sparare sulla Croce Rossa.

    Paolo Enrico Garrisi

  3. 🙂 presentazione della candidatura alla Presidenza della federazione bridge monegasca?

  4. Secondo me la discussione è assolutamente inutile, mi sembra chiaro che il poter giocare per qualsiasi nazione è privo di qualsiasi senso. Infatti se così fosse i tornei internazionali fra nazione perderebbero qualsiasi senso, e si trasformerebbero in dei meri open, dei tornei tra squadre qualsiasi e perderebbero quindi il reale valore di “mondiale” o di “europeo”. Diventerebbe uno scontro tra club internazionali e non un torneo tra nazioni.
    Quindi a mio parere di dovrebbero usare criteri diversi, simili a quelli del calcio, e comunque avere rapporti abbastanza forti con la nazione che andrai a rappresentare, e questo non per motivi morali, patriottismo o robe del genere, ma solo per una questione logica e di definizione di europei o mondiali.

Comments are closed.

Content Protected Using Blog Protector By: PcDrome.