A modo mio. L’editoriale di Norberto Bocchi (4): Riportiamo il bridge sui binari giusti

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Ci vogliono buone rotaie per riportare il treno del bridge sui giusti binari. La mia idea è quella di creare un sindacato internazionale a livello planetario che riunisca in qualche modo tutti coloro che si dedicano al bridge in modo professionale (giocatori, arbitri, insegnanti, organizzatori) al fine di favorire una comunicazione costruttiva e proficua tra professinisti del bridge ed organi federali nazionali e sovranazionali (federazioni nazionali, federazioni continentali e federazione mondiale). La mia idea nasce dal bisogno impellente di mettere ordine in alcune cose che appaiono chiaramente fuori posto e stonate con la concezione del bridge come sport, sia pure uno sport della mente. Affinchè il bridge non deragli è necessario dotarlo non solo di buoni treni ma anche di buone rotaie. Il bridge è un business che muove milioni, eppure alle volte ho l’impressione di salire su ottovolante senza pilota.

Ho avuto modo recentemente di confrontare le mie idee con altri giocatori e addetti al lavoro e ho così stilato una lista delle criticità che affliggono il bridge a livello internazionale.

Il “2 x 1”. Esiste un altro sport dove una qualsiasi nazione possa iscrivere due squadre ad una competizione internazionale come il campionato del mondo? Solo nel bridge gli Stati Uniti possono mandare due rappresentative (USA1 e USA2) raddoppiando così le loro chances di vittoria sugli altri paesi che hanno una sola rappresentativa. Prendiamo ad esempio il calcio: il Brasile ha un vasto territorio e soprattutto ha tradizionalmente un grande numero di calciatori professionisti di altissimo livello. Ebbene: che pensereste se il Brasile si presentasse ai Mondiali di calcio con due nazionali?

Doping. Esiste un altro sport dove vi sono normative antidoping così restrittive per atleti che superano i 50 anni di età? Il bridge è uno sport della mente e perciò può essere praticato ad alto livello da atleti over 50: molti di loro spesso si trovano obbligati ad assumere determinati farmaci che vengono considerati dopanti secondo i vigenti regolamenti IOC (International Oympic Committee) recepiti dalla WBF (World Bridge Federation). Ma noi a 50 anni siamo dei “rottami” e le medicine le dobbiamo prendere: siamo così costretti a presentare infinite certificazioni mediche per non incorrere nel doping. E spesso non basta: siamo costretti a modificare le nostre terapie anche con conseguenze disastrose per la nostra salute. Ma davvero qualcuno pensa che professionisti come Hamman o Lauria o Helness assumano intenzionalmente sostanze stupefacenti col rishio di lasciarci la pelle? Suvvia, non fatemi ridere.

Ferie –  Esiste un altro sport in cui il 90% dei giocatori è padre o madre di famiglia ed è costretto a rinunciare a passare le vacanze con figli mariti o mogli per disputare un campionato mondiale a ferragosto? Gli organizzatori dello sport della mente hanno pensato di farci giocare i Mondiali (World Bridge Game – ex Olimpiadi) dal 9 al 23 agosto a Lille. Mi chiedo che sport della mente sia il nostro se non riusciamo a capire un concetto così semplice.

Formati – Esiste uno sport dove più della metà degli incontri non ha alcun tipo di valore (o quasi)? Sì: la formula dei prossimi Campionati Europei di bridge. La serie open si gioca su due Round Robin: nel primo girone (di qualificazione) le squadre saranno divise in due gruppi secondo la classifica degli ultimi 3 campionati europei. Alla fine del girone di qualificazione passeranno al secondo Round Robin solo le prime nove squadre di ciascun girone. Nel secondo e ultimo Round ogni squadra qualificata si porterà dietro (carry-over) l’intero risultato ottenuto contro le squadre incontrate nel primo Round e le squadre che si sono già incontrate non rigiocheranno di nuovo nel secondo Round. La Classifica finale del Campionato sarà quella determinata nel secondo Round Robin (gare disputate nel girone di qualificazione e gare disputate nel girone finale). Ora, poichè non tutte le squadre presenti nel primo Round Robin accedono al secondo, i punteggi ottenuti contro le squadre eliminate non avranno più importanza: pertanto una buona parte degli incontri risulterà senza valore ai fini della classifica finale. Mi chiedo se chi ha ideato questa formula abbia sentito il parere dei giocatori.

Regole – Esiste uno sport a squadre o individuale, della mente o motorio, nel quale si possono cambiare le regole quando i giocatori sono già scesi in campo? Se si cambiassero le regole in corsa, qualsiasi sport comprometterebbe la sua credibilità. Ma il Bridge è una disciplina d’avanguardia e fa da apripista. Guardando la lista delle squadre che parteciperanno ai prossimi Campionati Europei di Dublino, così come è pubblicata sul sito ufficiale, sembra che la EBL abbia modificato le regole per l’ammissione dei giocatori e sicuramente il nuovo regolamente è corretto e adeguato ma questa modifica arriva davvero in corsa. Fatto sta che Jean-Charles Allavena (Presidente della Federazione monegasca di bridge) ha dichiarato che la EBL ha ora consentito l’ammissibilità ai campionati della nuova formazione di Monaco, che a detta della stessa EBL non poteva essere assolutamente ammessa secondo le vecchie normative. Da parte mia è un onore ed un privilegio poter competere con giocatori del calibro di Fantoni, Nunes, Helness, Helgemo, Multon e Zimmermann: sono persone che onorano il nostro sport con la loro professionalità e con la loro immagine e aspetto di incontrarli con piacere. Ma va detto che in questa circostanza le regole sono cambiate quando praticamente i giocatori erano già scesi in campo.

Diritti di immagine – Esiste uno sport dove dei professionisti si esibiscano in pubblico senza percepire alcuna ricompensa? Sono un appassionato di calcio e per vedere le partite pago un biglietto o un abbonamento alla pay-tv. Ora, tutti i più accreditati campioni di bridge si esibiscono in vugraph su BBO che trasmette ogni competizione di livello internazionale. Gli spettatatori, sempre numerossissimi, non solo si divertono a seguire gli incontri ma percepiscono una sorta di lezione gratis vedendo all’opera i grandi maestri della nostra disciplina. E si divertono soprattutto quando sbagliamo: diciamoci la verità, a leggere alcuni commenti del vugraph tutti gli altri sembrano degli esperti e noi dei poveri coglioni. Io penso che come in altri sport si dovrebbe costruire una sorta di pay-per-view, che gli spettatori dovrebbero pagare il biglietto e che i commentatori dovrebbero essere professionisti preparati e retribuiti, in modo da offrire agli utenti una cronaca di alta valenza tecnica e sportiva.

Credo che anche le singole realtà nazionali abbiano molteplici e specifiche criticità. La creazione di un sindacato ad hoc può favorire la trasparenza e la comunicazione tra le federazioni e gli altri soggetti coinvolti come giocatori, arbitri, insegnanti. Lancio pertanto un appello a tutti coloro che si interessano di bridge a livello professionistico: sono pronto a confrontarmi e a discutere con tutti questa mia idea del sindacato, anche privatamente. La mia e-mail è:  norberto_bocchi@hotmail.com

 

Adios y hasta muy pronto

 

Norberto

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06/05/2012

 

 

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One Reply to “A modo mio. L’editoriale di Norberto Bocchi (4): Riportiamo il bridge sui binari giusti”

  1. In realtà Agosto è “il mese delle vacanze” solo in Italia. Per quanto ne so, nel resto del mondo le vacanze non sono così concentrate, ognuno le prende quando gli pare, e ci sono anche paesi in cui ad Agosto si fa lezione a scuola e nelle università.

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