Breve riflessione sulle Selezioni

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Laura Cecilia PorroIn Italia al momento c’è un vivace dibattito sull’introduzione di un torneo di selezione per scegliere la nazionale Open. Fino ad ora, la nazionale Open e’ stata scelta “a mano”, senza un torneo. Ma dal 2014 si faranno tornei per scegliere la squadra, come il nuovo presidente della FIGB ha promesso in campagna elettorale. Al momento non sono ancora uscite le condizioni di gara, ma le date sono state rese pubbliche ed anche il sistema di selezione, ovvero a squadre. (Sulle selezioni italiane vedi questi articolo >>)

In attesa di scoprire cosa accadrà in Italia, presentiamo qui una breve rassegna dei diversi sistemi di selezionati usati in Inghilterra, Polonia e Stati Uniti, analizzando vantaggi e svantaggi di ciascuno.

In Inghilterra, la federazione inglese (EBU) organizza due differenti tipi di selezioni. La nazionale open per gli Europei è selezionata ” a mano”, la squadra per il Camrose (Home International Series) è selezionata attraverso una gara a squadre chiamata “Premier League” (simile alla nostra Serie Eccellenza). Le squadre partecipanti sono divise in due categorie. La vincitrice della prima categoria diventa la squadra Open. Inoltre, le due squadre in fondo alla classifica della prima categoria passano in seconda categoria, e le prime due classificate della seconda categoria passano in prima. Il formato e’ cosi’ (dal sito EBU): “si terranno tre Round Robin completi, con partite testa a testa di 20 mani ciascuna” (il numero di mani cambia leggermente ogni anno a seconda del numero di iscritti).

Negli Stati Uniti la struttura del processo di selezione e’ simile a quella inglese. Si tiene un Round Robin per tutte le squadre che non sono esentate, e poi le partite testa a testa. I sedicesimi di finale si giocano su 90 mani, e tutti i turni successivi su 120 mani (1).

In Polonia, le selezioni Open sono molto complesse. Una lunga serie di tornei a coppie e squadre porta a scegliere una squadra che ha il diritto di sfidare la nazionale corrente. Se la nazionale uscente vince, rimane tale. Se invece perde, puo’ chiedere la rivincita entro quattro settimane dalla prima sfida. Il vincitore della rivincita diventa la nuova nazionale Open. Sia la sfida che la rivincita si giocano su 160 mani, giocate in 8 segmenti di 20 mani ciascuno.

Ogni sistema ha i suoi pregi e difetti. Sfortunatamente, non basta fare una lista di pro e contro e scegliere il sistema che ha meno svantaggi, perché diversi Paesi hanno diverse popolazioni bridgistiche, e quindi un sistema può funzionare bene in un luogo e male altrove.

Ciò che accomuna i sistemi discussi finora è che tutti cerchino di selezionare la migliore squadra. Questo non e’ facile, perché è possibile che una squadra/coppia tecnicamente peggiore vinca, se la partita non e’ sufficientemente lunga. Tutti i metodi di selezione cercano di evitare che questo accada.

Il vantaggio del vecchio sistema italiano, la convocazione diretta da parte della federazione, e’ che le coppie migliori siano scelte, e coppie mediocri non possano arrivare in squadra per sbaglio. D’altronde, questo metodo ha anche degli svantaggi. Innanzitutto, la selezione non e’ sempre trasparente. Secondo, chi sceglie il selezionatore? Deve essere lo sponsor della squadra? O un teorico? Terzo, giocatori tecnicamente eccellenti, ma giovani, che non hanno ancora avuto la possibilità di farsi notare, sono esclusi e non hanno nessuna opportunità di mostrare il loro valore. Ultimo, questo sistema può creare conflitti di interesse quando il selezionatore è il maggiore sponsor del bridge italiano, e le coppie migliori sono divise tra sponsor diversi. Da una parte questo sistema ha generato molti conflitti: come non ricordare l’esclusione clamorosa dei Fantunes dalla nazionale open di Ostenda 2010? D’altra parte il vecchio sistema ha portato alla definizione di una squadra altamente competitiva che ha vinto gli Europei nel 2010 e, con la stessa formazione, la Bermuda Bowl del 2013.

Il sistema usato in Inghilterra per il Camrose aggira i rischi della selezione manuale. Il torneo è trasparente: chi vince diventa la nazionale. Questo sembra il metodo più onesto, ma le partite non sono molto lunghe. 60 mani non sono sufficienti a limitare la possibilità che una squadra tecnicamente inferiore prevalga. In particolare la nazionale uscente deve partecipare a tutta la selezione, indipendentemente da come abbiano giocato nella stagione precedente. Alcuni potrebbero pensare che quest’ultima caratteristica non sia un difetto, e che la nazionale corrente non meriti nessuna facilitazione.

Il metodo americano e’ migliore di quello inglese, perché le partite sono molto lunghe e questo limita il rischio descritto poco fa.

I metodi inglese e statunitense funzionano bene in un ambiente dove lavorano molti sponsor. Gli sponsor preferiscono le selezioni a squadre, piuttosto che a coppie, perché hanno più probabilità di raggiungere le fasi finali della selezione.

Il sistema polacco ha, credo, una buona combinazione di elementi diversi. Da un lato, si fanno le selezioni. Questo permette a tutti di partecipare e mostrare il proprio valore. La nazionale uscente e’ protetta dal rischio di venire eliminata da una squadra più debole all’inizio delle selezioni, e allo stesso tempo non ha la garanzia di essere nuovamente la nazionale per l’anno successivo. Infine, la sfida fra la squadra selezionata e la nazionale uscente e’ molto lunga e questo riduce l’impatto del caso sul risultato.

Si potrebbe pensare che questo metodo favorisca ingiustamente la nazionale uscente, perché gli viene concessa la rivincita. Non sono né a favore, né contro questo dettaglio, ma penso che partite di 160 mani siano sufficientemente lunghe a garantire che la squadra migliore vinca. Se la squadra uscita dalle selezioni e’ migliore della nazionale uscente, 320 mani dovrebbero essere abbastanza per dimostrarlo. Un ulteriore svantaggio di questo metodo e’ che le selezioni si svolgano su un arco di tempo molto lungo e quindi attirino meno attenzione delle selezioni statunitensi o inglesi, che invece sono l’evento principale del calendario agonistico.

Qual è il metodo migliore per scegliere la nazionale open in Italia?

I motivi per cambiare il vecchio metodo di selezione manuale sono:

– essere trasparenti

– essere inclusivi

– scegliere la squadra migliore

– offrire le risorse finanziare necessarie affinché la squadra scelta possa rappresentare l’Italia

Al momento, il metodo di selezione manuale e’ molto efficace a scegliere la squadra migliore, ma non e’ un metodo trasparente, inclusivo, o finanziariamente sostenibile. Credo che una combinazione dei sistemi statunitense e polacco possa risolvere tutti e tre i problemi.

L’idea e’ iniziare con un torneo a squadre (non a coppie), che si tiene in molti fine settimana, giocando partite lunghe (circa 60 mani). La squadra vincitrice puo’ sfidare la nazionale uscente in una partita molto lunga, seguendo l’esempio polacco.

Questo approccio potrebbe adattarsi bene all’ambiente italiano. Le selezioni aperte offrono a tutti la possibilita’ di partecipare. Inoltre, il sistema polacco di sfida e rivincita assicura che la nazionale uscente non venga eliminata all’inizio del torneo. Bisogna considerare che molti italiani siano affezionati alla nazionale al momento e questo metodo darebbe alla squadra le migliori possibilità di rimanere la nazionale.

E’ piu’ difficile stabilire i pro e i contro di organizzare una selezione a squadre piuttosto che a coppie.

Innanzitutto, la FIGB deve essere sicura di potersi permettere di iscrivere le squadre alle competizioni internazionali, da un punto di vista economico. Come Medugno ha sottolineato nel suo programma elettorale, e’ molto costoso mandare le squadre all’estero, e la FIGB e’ al momento in una situazione finanziariamente critica. Organizzare un torneo di selezione è di per sé  un modo di raccogliere soldi per finanziare le nazionali.

In aggiunta, la scelta di fare selezioni a squadre (e non a coppie) ha lo scopo di far organizzare gli sponsor dall’inizio. Fare una selezione a coppie non genererebbe nessun litigio fra sponsor, all’inizio: ogni coppia partecipa e le prime tre in classifica diventano la nazionale. Ma immaginiamo uno scenario ipotetico in cui le prime coppie in classifica abbiano contratti con sponsor differenti.

Si creerebbe un problema per la scelta dello sponsor di questa squadra. Se gli sponsor non si mettono d’accordo, la squadra potrebbe restare senza sponsor, e questo non e’ sostenibile nella situazione economica corrente. Al contrario, selezioni a squadre garantiscono che gli sponsor siano organizzati dal principio. Ogni sponsor paga per la propria squadra, e al momento di annunciare il vincitore non ci sono problemi per trovare lo sponsor.

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Laura Cecilia Porro

Note

1) Questo metodo e’ stato usato fino al 2013, e la federazione statunitense (USBF) sta al momento decidendo il formato per la stagione 2014 (se volete partecipare alla discussione al riguardo, cliccate qui https://groups.google.com/forum/#!forum/usbf-ittc). Tuttavia, i cambiamenti al formato riguardano solo i dettagli (ad esempio le modalita’ di scelta delle squadre esenti) e la struttura principale rimarra’ uguale.

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